Come in un film di
Hitchcock. Un rompicapo sportivo degno di Ellery Queen. Si decide tutto
nell’ultimo turno. È il destino della seconda fase del campionato nazionale di
C1. Girone di passaggio e salvezza, certo, ma la Union ha messo in campo
risorse fisiche e mentali nonché organizzazione di gioco che non avrebbero
sfigurato nel girone di promozione. Una ulteriore conferma si è avuta a Rivoli,
con una vittoria netta per 6 a 18. In ogni caso le radici di questa
affermazione sono legate all’impegno posto negli ultimi allenamenti. Ancora
venerdì, per la rifinitura, presenti quasi tutti gli effettivi, si sono messi a
punto determinati automatismi soprattutto nella ripartenza del gioco dalle fasi
statiche e non sono mancate le presenze si peso a livello anche psicologico,
quale l’immarcescibile Alessandro Viaggi. Venendo alla partita, buona sorte per
la presenza in campo, oculata a selezionata, di under 18 di evidente
prospettiva.
In primo luogo viene schierato Alessandro Ardoino, poi rilevato
dall’esperto Gandolfo nel finale. Ed è proprio Ardoino, alto, gran fisico
ancora in fase di sviluppo, noto spaccaplaccaggi, che segna per primo al quarto
d’ora. Calzia trasforma. I corsari tengono fede al marchio di fabbrica e
continuano la pressione, coronata dopo altri 15 minuti dalla meta dell’immenso
Barbotto, forse uno dei giocatori che ha lasciato finora maggior segno nel
quarantennale vissuto del rugby ligure ponentino. Un tallonatore di fatto
metaman non è da tutti. Rivoli poi inizia a perdere il bandolo della matassa e
a compiere falli che portano Calzia alle sue consuete iniezioni tra i pali, al
20’ ed al 30’ del secondo tempo. Rivoli riesce a mettere a segno un calcio e
non di più. E così anche nel secondo tempo, con una sola punizione a favore dei
locali. Nel disperare, l’incontro non diventa corretto e l’arbitro è costretto
all’impiego dei cartellini per un totale di un rosso e due gialli ai padroni di
casa ed un giallo a Calzia che reagisce ad una provocazione. E di fatto, si
censura il censurabile. A conti fatti, è andata molto bene la mischia, pur
senza cambi. A questo punto ci si domanda dove potrebbe arrivare il pacchetto
avanzato se ci fosse turn over.
Alta la voce delle terze linee,
reparto dove c’è anche potenziale abbondanza e notevole la regia di Castaldo all’apertura:
Alessandro, dotato di rara intelligenza tattica, ha raggiunto un livello di
maturazione di altra categoria. Dispiace la sua uscita all’inizio del secondo
tempo, si spera possa recuperare per il gran finale di stagione. In ogni caso
c’è sempre Davide Pozzati che fa da vero jolly del reparto arretrato. Delbecchi
rientra in gioco, del resto era sorridente a fine allenamento, venerdì ultimo
scorso. Il gruppo c’è, la concentrazione pure, Calzia è un cecchino che dona
sicurezza. Ci sono tutte le premesse per l’ultimo atto. Di fatto angst allo
stato puro: ci vogliono nervi saldi. Il redde rationem va in
scena sabato 5 maggio alle ore 18.00 a Pian di Poma, a San Remo. Arriva il San
Mauro, secondo in classifica ad un punto. Del resto la Union è Union fino in
fondo e i suoi campi sono più di uno tant’è che anche l’under 16 giocherà la
sua ultima partita di campionato proprio a Sanremo un paio di ore prima contro
il Chieri Rugby. È il Ponente ligure. Bisogna vincere, ma l’inerzia psicologica
è tutta a vantaggio della Union. E c’è pure lo Stade a due punti. Signori, che
finale…e domenica tutti a vedere il futuro del rugby al “Pino Valle” di
Imperia. (Alessandro Giacobbe – ph Claudio Valente)
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