L’orgoglio di esserci:
Imperia Rugby under 12 a Monaco per il torneo di Santa Devota, una grande
esperienza internazionale.
Ancora una volta l’Imperia Rugby è stata invitata al torneo di Santa Devota
di rugby under 12.
Il tutto sotto l’alto patrocinio di SAS la Principessa
Charlène, la quale, sportiva e sudafricana di nascita, di rugby se ne intende.
E peraltro era accompagnata da SAS il Principe Alberto, il quale, di recente, è
stato notato allo Stade de France per seguire la nazionale transalpina di
rugby. Segno di un avvicinamento a questo sport, forse in prospettiva per i
principini Jacques e Gabriella, pure presenti. Del resto, si comprende il ruolo
educativo dello sport con la palla ovale.
La cerimonia di apertura di per sé valeva il viaggio: stadio superbo,
normalmente calcato da giocatori di calcio che i ragazzini vedono sulle
figurine: Radamel Falcao contro Cavani, Neymar o Verratti. Sembra talmente
irreale che si fa fatica a comprendere che si calpesta erba vera e non un
tappeto sintetico, abituati da tempo a cadere sulla dura terra battuta del noto
e ferrigno “Pino Valle”.
La sfilata delle squadre è aperta dalle cornamuse dello storico Fettes
College di Edimburgo, fondato nel 1870. Il torneo è aperto al mondo. Del resto,
come si vedrà, la formula di gioco è foriera di più possibilità per le nazioni
più giovani al rugby, senza troppe alchimie tattiche.
Gli avversari sono di tutto rispetto, in rappresentanza di tre continenti
sono presenti l'Attica Springboks di Atene, (Grecia), il Club Team Khvamli di
Tblisi, Georgia; Efr Abu Dhabi Emirati arabi; la Federation de Rugby delle
Isole Mauritius; la Federation Monegasque Monaco; il Fettes College Edimburgh,
Scozia; il MS Jemmel, Tunisia; Provence Rugby, Francia; Rc Gotics Barcelone,
Spagna (o Catalogna ?); Rc Lucciana per la Corsica; Rc Servette Geneve,
Svizzera; Rc Toulon, Francia; Rk Mitava, Lettonia; Rc de Kaliningrad,
Russia; Selection Suisse Romande, Svizzera.
Bellissimo e umanissimo gesto, poi, delle Loro Altezze Seressime, i quali
sono scesi in campo e, incuranti del ruolo rivestito, si sono comportati da
veri sportivi, capi di stato amatissimi e amici dei bambini. E hanno stretto la
mano a tutti, proprio a tutti. Di solito i principi si incontrano nelle favole,
ma qui è realtà.
E ora, si gioca. La formula è improntata alla velocità ed al gioco a sette
giocatori. Una dimensione diversa dalla partita strutturata a dodici giocatori
cui sono abituati gli imperiesi. E una formula che comunque favorisce
soprattutto le realtà nazionali che di minore tradizione rugbistica, dovendo
comunque giocare su velocità e ricerca degli spazi, oltre che sul piano fisico
e tecnico delle fasi statiche.
L'emozione tradisce subito i piccoli amanti della palla ovale che al primo
incontro, contro la selezione delle Isole Mauritius, subiscono meta dopo la
prima azione. Imperia riesce a pareggiare ed a portarsi in vantaggio con due
mete di Alessandro Arquà ma è presto raggiunta e superata sul fischio della
sirena.
Esordire con una sconfitta di misura non è mai troppo piacevole ma
arriva subito la possibilità di riscatto contro i francesi del Provence. Ed è
una dimostrazione di forza schiacciante per un netto 6 a 2, con mete di Alessio
Faccio, Ennis Pelle, Alessandro Bocchi, Pietro Luvoni, Tommaso Olivieri ed
Arquà Alessandro. Questa nota è lieta, perché Provence è stata già incontrata
nella scorsa stagione ed è una importante realtà territoriale del Midi. La
fiducia acquisita porta a sottovalutare il successivo incontro con la selezione
regionale della Svizzera Romanda. Il calo di concentrazione e la minore
determinazione conducono al tracollo, partita terminata con un passivo di 7 a
0. C'è da dire che nella squadra avversaria milita quello che sarà nominato
miglior giocatore del torneo, una ragazza del 2006 che corre veloce come una
gazzella. Per conto suo, Imperia gioca con un gruppo folto di 2007, al primo
anno di categoria. Tutta esperienza.
Neppure il tempo di abbattersi e di nuovo subito in campo contro Abu Dhabi,
squadra composta da elementi francesi residenti negli Emirati arabi. Arriva
pronto il riscatto con una netta vittoria per 4 a 0 con doppiette per Ennis
Pelle e Alessandro Arquà.
Ora il gioco inizia a farsi interessante ed i giovani imperiesi, presa
confidenza con il campo, travolgono con un netto due a uno anche gli svizzeri
del Geneve Servette, con mete di Luvoni e di uno scatenato Ennis Pelle. Si
gioca pertanto la finale per il nono e decimo posto e gli allenatori Elvezio
Reitano, Patrick Oliviero, e Alessandro Ardoino coadiuvati da Alessandro Doria
Miglietta schierano in campo tutti i giocatori che hanno portato dall'Italia,
affinché possano vivere questa entusiasmante avventura. La sconfitta per 3 a 0
contro i russi del Kaliningrad serve come momento di crescita sia come squadra,
ma soprattutto a livello individuale. Il torneo è vinto dai tunisini del
Jemmel: realtà di scuola francese, memoria coloniale recente, ma anche
materializzazione di una capacità di gioco che è quella del futuro: fitness,
dimensione elusiva, creatività. Imperia al decimo posto e non è poco: età media
molto giovane, esperienza costruttiva in itinere, giocatori in
evidenza, adattabilità, il dogma di Ezio Reitano messo in pratica con un
gioco champagne.
E poi la possibilità di confrontarsi non già con
società cittadine, ma con selezioni di tipo regionale o nazionale e non è cosa
da poco. In più, la consapevolezza che il risultato a questi livelli e/o
comunque nel rugby, non sia così importante. Si è fatto il giro del mondo in
una sola giornata, si lavora a livello sociale, si crea una dimensione
rugbistica nella società del Ponente ligure. E di questo c’è bisogno. Molto.
Arrivederci, si spera, all’anno prossimo.
1) Tommaso Olivieri, 2) Tsegà Musso, 3) Pietro Luvoni, 4) Leonardo
Gandolfi, 5) Alessandro Arquà; 6) Cristina Arquà 7) Giada Mesiano 8) Valerio
Goggi 9) Alessio Faccio 10) Ennis Pelle 11) Giuseppe Serrano 12) Samuele
Ceccarelli, 13) Thomas Wolff 14) Filippo Cerlienco 15) Alessandro Bocchi.
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