sabato 24 febbraio 2024

RUGBY SERIE B GIRONE 1/ L'Amatori Capoterra aspetta il CUS Milano.


L’Amatori Capoterra ci prova al Comunale contro il Cus Milano. 

Dopo la sosta forzata, causa nebbia e ritardi aerei, che hanno impedito la scorsa settimana l’arrivo a Milano dell’Amatori Capoterra attesa, nel pomeriggio, dalla sfida in Liguria contro il Pro Recco Rugby, il campionato riprende a marciare con le gare relative al quindicesimo turno. Capoterra gioca al comunale una gara difficile, ma allo stesso tempo importante per riconquistare la quarta piazza occupata ora dal Cus Milano, prossimo avversario (domenica alle 14) della formazione allenata da Juan Manuel Queirolo. 

Lo scavalco in classifica da parte della formazione milanese, è arrivato a causa della sosta imprevista del Capoterra e dalla contemporanea vittoria di Milano contro il Rugby Cernusco per 13-10. Un successo che ha consentito ai lombardi di posizionarsi al quarto posto a quota 36, un punto in meno del Capoterra, attualmente a 35, ma con due gare ancora da recuperare: Cus Genova e Pro Recco.

La voglia di giocare è tanta da parte del gruppo allenato da Juan Manuel Queirolo, che nonostante tutto ha lavorato ad alti ritmi in settimana, proprio per arrivare alla sfida di domenica contro gli universitari lombardi con la giusta concentrazione e determinazione. A parte il punto in più in classifica il Cus Milano non sembra essere una formazione irresistibile. Ha vinto con Cernusco, ma nella settimana precedente, si era arresa in casa del Savona per 11-10. Questo fa capire che la compagine lombarda in attacco ha grosse difficoltà e, in effetti guardando i numeri Capoterra, pur con due gare in meno giocate ha ottenuto 326 punti contro i 263 degli universitari. Anche la difesa lascia dei dubbi visto che il Cus Milano, ad oggi ha subito 299 punti ovvero 60 in più degli isolani che ne hanno incassato 239. I numeri sono tutti dalla parte del XV di Capoterra, ma coach Queirolo, come sempre predica calma, pazienza e tanta concentrazione soprattutto nell’affrontare una squadra, a suo dire: ostica e imprevedibile.

Il coach (FOTO SOTTO) Juan Manuel Queirolo

Finalmente, dopo la sosta per la Nazionale impegnata nella “Guinness Six Nation” e lo stop non previsto della scorsa settimana, riprendiamo a giocare. Domenica in via Trento arriva il Cus Milano squadra davvero tosta”.

Cioè?

E’ indubbiamente una formazione giovane che corre tantissimo ed è anche preparata sotto l’aspetto tecnico dal momento che i nostri avversari svolgono allenamenti di alto spessore con la prima squadra, quella che disputa il campionato di serie A”.

 

Una squadra con le caratteristiche che coach Queirolo ama affrontare?

Certamente. Un gruppo dinamico, ha un bel gioco che varia a seconda delle situazioni. Quindi credo che quella di domenica al Comunale sarà una sfida bellissima da giocare. Spero solo che il Capoterra si dimostri all’altezza degli avversari”.

 

Un Capoterra impegnato nel lavoro settimana e in considerazione di quello che ha fatto vedere nelle ultime uscite stagionali appare in netta crescita…

Si la squadra migliora di giornata in giornata, ma non siamo al top. Siamo sempre alla ricerca di una stabilità mentale e una regolarità agonistica”.

 

Che talvolta è mancata, giusto?

Si, lo ammetto, talvolta non siamo stati perfetti e abbiamo peccato. Ovvero: facciamo grandi prestazioni solo quanto siamo “feriti” o nelle avversità, come è accaduto alcune settimane fa quando, pur decimati da infortuni e influenza siamo andati a vincere sul campo del Rugby Rho. Un pomeriggio davvero speciale così come è stata l’intera prova dei ragazzi”.

 

Poi però quanto c’è stata l’occasione per allungare il passo in classifica vi siete fermati. Cosa significa?

Confermo. Quando stiamo bene fisicamente, giochiamo al completo o dobbiamo giocare per qualcosa di importante come è accaduto alcune settimane fa, ci blocchiamo, facciamo un passo indietro”.

 

La causa?

Immaturità? Mancanza d’esperienza da parte di qualche elemento? Superficialità nell’affrontare il match? Può darsi, ma anche un pizzico di colpe me le attribuisco per via di una brutta gestione del gruppo e per il fatto che non li carico abbastanza affinché diventino ambiziosi e vincenti”.

(Le foto sono di Angelo Picchetti)

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