Covid: crescono i casi in Liguria, ma scende al 15% percentuale positivi
che entrano in ospedale con infezione
Da metà
ottobre al via campagna vaccinale per influenza e Coronavirus.
Genova. Il quadro
epidemiologico del Covid in Liguria mostra da alcune settimane un incremento
dei casi, con 122 persone attualmente ricoverate nei nostri ospedali. Si tratta
però di numeri decisamente inferiori ai picchi degli scorsi autunni e inverni e
bisogna sottolineare che è ulteriormente scesa la percentuale di coloro che,
positivi, accedono al pronto soccorso con infezione da Covid, che oggi si
attesta intorno al 15% del totale. La parte restante è positiva al virus, ma
ricoverata per altre patologie. Regione e Alisa stanno definendo i dettagli
della campagna vaccinale che partirà a metà ottobre e sarà organizzata in
collaborazione con le Asl e gli ospedali della Liguria, in base alle
indicazioni ministeriali, consentendo la vaccinazione contestuale contro l’influenza
e contro il coronavirus, con particolare attenzione alle fasce di popolazione
più a rischio o fragili.
“L’imminente apertura della scuola – spiega l’assessore alla sanità Angelo
Gratarola – le recenti disposizioni ministeriali relative alle raccomandazioni
sui tamponi e l’incremento della diffusione del virus, per quanto inferiore a
tutte le ondate precedenti, ci inducono ad alcune riflessioni. Innanzitutto,
dobbiamo prepararci alla campagna vaccinale, rivolta in particolar modo alle
persone fragili e a quelle anziane. E dunque va ribadito che il vaccino è
fondamentale per evitare le forme più gravi di infezione da Covid che possono
colpire le categorie a rischio. Siamo in presenza di un incremento dei
positivi, ma non c’è bisogno di creare alcun allarmismo: il buon senso, che
deve valere anche nella scuola che si appresta ad aprire, ci può far
comprendere come sia sufficiente adottare idonei comportamenti utili a limitare
la diffusione dei contagi: una opportuna areazione dei locali, il corretto
lavaggio delle mani e restare a casa quando si presenta una sintomatologia
compatibile con il covid, evitando in particolar modo i contatti con le persone
fragili”.
“Il quadro epidemiologico – spiega Filippo Ansaldi Direttore Generale di Alisa
– mostra che siamo in una situazione di endemia con riaccensioni epidemiche
caratterizzate dalla circolazione di nuovi varianti che sfuggono dalla
pressione immunitaria del singolo, ma soprattutto a livello di popolazione.
Siamo di fronte in queste ultime settimane a un incremento dei casi:
dall’inizio di agosto assistiamo ad un aumento del numero di ricoverati nei
nostri ospedali Sars-COv2 positivi che in questi giorni hanno raggiunto la
media di 20 casi giornalieri. Sono valori più alti rispetto a quanto abbiamo
visto in estate, ma decisamente inferiori rispetto alle ondate degli anni
scorsi. C’è da sottolineare che i ricoverati in ospedale con infezione da Covid
sono meno del 20%, una percentuale ancora inferiore a quella che abbiamo
osservato nei mesi scorsi quando si attestava attorno al 30%. Ciò significa
anche tra le persone ricoverate, il numero di quanti hanno effettivamente una
infezione da Covid è ancora diminuito”.
“Per quanto riguarda le ultime raccomandazioni relative al testing sui soggetti
che accedono nei pronto soccorso – aggiunge Ansaldi – il Ministero ha indicato
nella recente circolare che il tampone deve essere effettuato al pronto
soccorso alle persone con sintomi compatibili con Covid o che hanno avuto un
contatto stretto con una persona positiva. Il tampone deve inoltre essere
effettuato per proteggere le strutture ad alta prevalenza di soggetti fragili,
prima del trasferimento alle strutture sanitarie o sociosanitarie”.
"Non c'è nessuna pressione ospedaliera né per quanto riguarda la media né
per quanto riguarda l'alta intensità - sottolinea il responsabile del
Dipartimento interaziendale regionale di Malattie Infettive e direttore della
Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino Matteo
Bassetti - Ad oggi i due pazienti positivi ricoverati in Terapia Intensiva sono
stati ricoverati per tutt'altro e non per il Covid. Dobbiamo quindi fare molta
attenzione all'uso dei tamponi: il protocollo, che nei giorni scorsi il
direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute Francesco Vaia
ha voluto fortemente come documento nazionale, ricalca molto da vicino quello
redatto da Regione Liguria nell'aprile scorso e prodotto dal Dipartimento
regionale dell'Emergenza e dal dipartimento regionale delle Malattie Infettive.
E la direzione di quel protocollo è quella di evitare il tamponificio e di
effettuare il tampone solo a chi presenta sintomi respiratori. In merito infine
all'uso degli antivirali invito, soprattutto i medici di medicina generale, a
prescriverli tutte le volte in cui siamo di fronte ad una paziente fragile o
ultrafragile positivo: abbiamo la possibilità di utilizzarli con efficacia nei
primi giorni dall'esordio dei sintomi, facciamolo".
"La pandemia del passato oggi è endemia. Farmaci specifici, vaccini,
regole d'igiene e galateo respiratorio sono la ricetta corretta per continuare
a considerare il covid una malattia respiratoria acuta stagionale e nulla più -
conclude il direttore unità operativa Igiene Ospedale Policlinico San Martino
Giancarlo Icardi - Dal punto di vista epidemiologico oggi ,in funzione delle
sub varianti che stanno circolando, abbiamo più trasmissibilità, ma meno
impatto sulla salute. Oggi, e lo dico da medico di sanità pubblica, dobbiamo
usare la mascherina in condizioni particolari come gli ambienti sanitari in
presenza di fragili, ma non ne dobbiamo abusare".
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