La Fiorini Pesaro Rugby tira le somme del campionato
di serie A appena concluso
Si è chiuso con un 6° posto in classifica il campionato di serie A della Fiorini Pesaro Rugby. Una stagione tra alti e bassi che ha visto la squadra pesarese giocare un ottimo girone d’andata e un ritorno in salita, per poi festeggiare la salvezza a due partite dalla fine. In mezzo un cambio allenatore, numerosi infortuni e una rosa corta che faticava a reggere il ritmo.
«Un campionato intenso – Il
commento del tecnico giallorosso Paolo Panzieri –. Ho iniziato la stagione da
vice allenatore, a dicembre mi è stata affidata la squadra, è stato
impegnativo. Ci siamo salvati a due giornate dal termine, ma i due mesi in cui
non siamo riusciti a vincere nessuna partita sono stati veramente duri.
L’obiettivo l’abbiamo raggiunto, ma abbiamo passato un periodo buio che ha
fatto emergere tutti i problemi e le carenze della squadra».
Soddisfatto del 6° posto?
«Potevamo fare meglio, sorpassare il Livorno che ha un solo punto in più di noi
non sarebbe stato male. Però è la posizione giusta per questa squadra, in
questo momento».
Un buon girone di andata,
con 30 punti in classifica e uno di ritorno con soli 8 punti e una sola
vittoria. Che cosa è successo? «Ha inciso tanto il fattore campo. All’andata
abbiamo giocato 6 partite in casa, nella seconda fase solo 4, abbiamo avuto
molte trasferte che abbiamo affrontato in giornata, e i ragazzi, lavorando,
hanno iniziato ad accusare la stanchezza. Sono venuti fuori gli acciacchi dei
ragazzi, abbiamo dovuto inventare dei ruoli in prima linea dove eravamo già
sguarniti. Alla lunga abbiamo pagato la rosa corta».
C'è qualche giocatore che
ti ha sorpreso in positivo? «Due giocatori, uno per la mischia e uno per i
trequarti. In mischia Tontini ha fatto una grande stagione, è cresciuto tanto,
in attacco ha fatto molte volte la differenza. Può ancora migliorare in difesa.
Nei trequarti mi ha sorpreso Federico Larrecharte, che come ala ci ha dato una
bella sicurezza nei placcaggi e è stato uno dei principali realizzatori di
meta».
I tanti infortuni hanno
costretto a fare numerosi esperimenti in rosa. Di quali sei rimasto
soddisfatto? «Purtroppo ci sono alcuni ruoli, soprattutto nelle prime linee che
sono difficili da tirare fuori. Il nostro problema maggiore era nella prima
linea, ci mancava un tallonatore. I ragazzi si sono impegnati tanto. In quel
ruolo abbiamo provato Agostini, Mey e Stefanini, che è di ruolo ma ha giocato
tante partite. Mey può lavorare come tallonatore, ha le qualità fisiche, gli
manca l’esperienza. Agostini è un esperimento che ripeteremo sicuramente, ma ha
ancora bisogno di allenarsi in quel ruolo. Dobbiamo fare tesoro di questo
insegnamento e chiedere uno sforzo alla società per avere giocatori di ruolo
nelle prime linee, sono la condizione indispensabile per giocare a rugby.
Abbiamo bisogno di fasi statiche di conquista sicure, altrimenti è difficile
sviluppare un gioco veloce multifase come volevamo fare. È stato l’aspetto che
più ci ha messo in difficoltà».
Cosa deve insegnare questa
stagione a squadra e società? «Se dovessi dare dei voti, alla squadra darei in
6.5 e alla società 6. La società dovrebbe rivedere alcune scelte e lavorare
sull’allestimento di una rosa più competitiva. La squadra dovrà migliorare
nella voglia di giocare, in alcuni frangenti siamo stati “pigri”. Il prossimo
anni dovremo avere più fame di giocare. È una cosa su cui lavoreremo molto».
Il prossimo anno sarà
ancora serie A. Si ripartirà da questa squadra? Cosa aggiungere? «Si ripartirà
dalla squadra attuale. Con un paio di buoni innesti in mischia e il ritorno di
qualche pesarese impegnato altrove, possiamo fare buone cose. Sicuramente ci
servono un tallonatore e un pilone destro».
Ora ci sarà il rompete le
righe o continuerete ad allenarvi? «Sarà un’estate di lavoro per tutti:
ragazzi, staff e società. Per i ragazzi stiamo sviluppando l’off season. La
società dovrà trovare i tasselli mancanti che ci servono per affrontare bene la
prossima stagione». (TaniaStocchi)
Nessun commento:
Posta un commento