La Probiotical Novara torna alla vittoria, ma che
fatica ! Contro la squadra più giovane del torneo la squadra di casa gioca un
buon primo tempo dove però raccoglie meno del lecito e poi si complica
maledettamente la vita nel secondo tempo quando, sopra per 23 a 5, riesce a
farsi rimontare dalla Union, per poi cogliere il successo con una meta proprio
allo scadere. La vittoria consente agli azzurri di staccare Bergamo, solitaria
ultima a 5 punti, e di agganciare proprio la Union a 15, mentre Lecco sta dietro
a 14 punti.
Lo Staff, orfano di Fabio Loretti e di Quirino, organizza li pacchetto di mischia attorno ai tre Gaeta, con Colombo e Condrut in seconda, l’unico Loretti, Guglielmi e Tonelli in terza linea. Loddo torna a mediano con Cravini a numero 10 . Centri sono Vicari e Battaglia, alle ali Stofella e Buoso, mentre dietro vigila Cerutti. Il Novara parte molto bene, concentrato sull’obbiettivo con la voglia di fare bottino pieno. Comincia dal piede di Cerutti che al 3’ punisce una infrazione milanese con 3 punti. Complice l’indisciplina ospite e un sontuoso pacchetto di mischia il Novara preme e va all’attacco. La linea arretrata è meno brillante rispetto a domenica scorsa, ma rimessa laterale e mischia ordinata funzionano bene. Una serie di mischie a ridosso della meta Union non porta incredibilmente a segnature perché Luca Loretti, non propriamente un numero 8, sbaglia i tempi di uscita del pallone. Lo stesso Loretti si fa perdonare al 15’ giocando velocemente un calcio di punizione che va dritto in meta. Il Novara è sempre lucido nei recuperi palla e attento ai possessi, mentre la Union difende ancora bene, ma è spesso fallosa. Al 20’ il Novara ne approfitta cogliendo una bella touche catturata a due mai da Tonelli ; cassaforte avanzante e Loddo smista per Cravini che imbecca Stofella in seconda linea di attacco, la cui poco ortodossa corsa in diagonale beffa la difesa e consente alla nostra ala di andare in meta .
Lo Staff, orfano di Fabio Loretti e di Quirino, organizza li pacchetto di mischia attorno ai tre Gaeta, con Colombo e Condrut in seconda, l’unico Loretti, Guglielmi e Tonelli in terza linea. Loddo torna a mediano con Cravini a numero 10 . Centri sono Vicari e Battaglia, alle ali Stofella e Buoso, mentre dietro vigila Cerutti. Il Novara parte molto bene, concentrato sull’obbiettivo con la voglia di fare bottino pieno. Comincia dal piede di Cerutti che al 3’ punisce una infrazione milanese con 3 punti. Complice l’indisciplina ospite e un sontuoso pacchetto di mischia il Novara preme e va all’attacco. La linea arretrata è meno brillante rispetto a domenica scorsa, ma rimessa laterale e mischia ordinata funzionano bene. Una serie di mischie a ridosso della meta Union non porta incredibilmente a segnature perché Luca Loretti, non propriamente un numero 8, sbaglia i tempi di uscita del pallone. Lo stesso Loretti si fa perdonare al 15’ giocando velocemente un calcio di punizione che va dritto in meta. Il Novara è sempre lucido nei recuperi palla e attento ai possessi, mentre la Union difende ancora bene, ma è spesso fallosa. Al 20’ il Novara ne approfitta cogliendo una bella touche catturata a due mai da Tonelli ; cassaforte avanzante e Loddo smista per Cravini che imbecca Stofella in seconda linea di attacco, la cui poco ortodossa corsa in diagonale beffa la difesa e consente alla nostra ala di andare in meta .
(Nella foto Andrea Stofella)
Cerutti oggi ha il piede
storto e non realizza la trasformazione come anche n occasione della prima
meta. Subito dopo un bel calcetto di Cravini per poco non spiana la via della
meta a Battaglia e il match sembra saldamente in mano al Novara che però,
difendendo male da una mischia ordinata consente agli ospiti di affacciarsi
nella nostra metà campo e imbastire un pericoloso contrattacco che buca una
difesa approssimativa di Corrado Gaeta e arriva fino nei 22 azzurri dove si
deve ricorrere al fallo per bloccare l’attacco. Rimessa laterale arpionata da
Corrado Gaeta, ma la palla esce dalla parte opposta e la Union esplora il lato
chiuso del raggruppamento dove la difesa novarese è sguarnita. Risultato ? 13 a
5 e ospiti ringalluzziti. Per fortuna a fil di sirena ci pensa la prima linea a
raddrizzare la situazione : i fratelli Gaeta caricano sui quadricipiti e il
pack milanese si sgretola . L’arbitro segnala il fallo, ma lascia il vantaggio
e “faina” Loddo non si lascia sfuggire l’occasione per cogliere tutti di
sorpresa e ripartire di gran carriera seminando gli avversari e schiacciando in
mezzo ai pali. Questa volta Cerutti non può fallire e si va al riposo sul 20 a
5. In tribuna c’è un cauto ottimismo per il secondo tempo, vero tallone
d’Achille della squadra, ma tutto sembra procedere per il meglio perché Cerutti
già al 2’ centra i pali dalla piazzola . Invece dalla fallita presa di Tonelli
sul calcio di rinvio comincia un’altra partita : infatti i milanesi si
installano nella nostra metà campo e il Novara smarrisce il filo del discorso .
Si assiste più o meno al secondo tempo di domenica scorsa a Rovato . Azzurri
indisciplinati che regalano palloni agli avversari per lo più sfruttati in
rimessa laterale, dove, fortunatamente, non dispongono di una cassaforte
devastante, ma possono orchestrare dei buoni attacchi multifase contenuti a
fatica da una difesa che cerca però sempre i turn over invece che il placcaggio
in avanzamento, fondamentale dove il solo Stofella sembra essere sul pezzo. Al
15’ arriva fatalmente la meta milanese .
(Glauco Loddo)
E’ Buoso a fare la frittata perché difendendo fallosamente sul passaggio avversario, rimedia giallo e meta tecnica. La Union diventa cinica, mentre il Novara balla sul filo. Purtroppo Donato Gaeta deve uscire per una sospetta frattura del setto nasale sostituito da Quadraro. Poco dopo incredibile svarione difensivo perché gli azzurri lasciano la ripartenza sul lato chiuso della mischia al numero 9 ospite che si invola in meta riuscendo anche a rompere il placcaggio di Cerutti. Squadre sul 23 a 19 . Cambia la prima linea con Cotroneo per Corrado Gaeta e il redivivo Ventruto per Adriano . Il Novara cerca di rialzare la testa e finalmente torna in attacco . Cravini, non riuscendo a trovare valide soluzioni al largo, ricorre al piede e trova pronto alla raccolta Stofella che si invola verso la meta e schiaccia proprio sulla bandierina. L’arbitro all’inizio convalida la marcatura, ma poi, consultato il segna linee, annulla . Ultimi cambi : esce Cravini per Mora con Cerutti spostato apertura, Hoffmann rileva Tonelli e Vientsov sostituisce Colombo . Un Novara operaio per gli ultimi pazzeschi 10’ di partita. La Union vuole a tutti i costi la vittoria così come il Novara che però commette troppi falli in difesa, nonostrante i placcaggi ripetuti di Hoffmann ( buono il suo impatto sul match) e la carica di capitan Loretti che ispira il suo sodale Guglielmi ed i compagni, si arriva al 38’ quando la Union trova la meta del sorpasso : un buon multifase impostato a metà campo dai milanesi, viene però fermato all’altezza dei 10 metri nostri con dei buoni placcaggi ; l’azione sembra spegnersi, ma il numero 8 ospite trova un incredibile varco nel punto di incontro e galoppa in meta sotto i pali, ribaltando il risultato sul 23 – 26. Rabbia e costernazione . Partita finita? Niente affatto . La classe operaia trova un sussulto di orgoglio e si riversa nella metà campo ospite per gli ultimi disperati minuti di gioco. Sembra però tutto vano perché Loretti non riesce nel recupero palla e la Union calcia nella profondità dove Stofella contrattacca con la forza della disperazione concludendo la corsa con un calcio sull’out lato tribune . Sul pallone si avventano attaccanti e difensori in un groviglio di corpi e di colpi proibiti . L’arbitro decide per una salomonica mischia . La prima linea di marca novarese composta ora da Ventruto, Cotroneo e Quadraro inspira e arrota gli avversari, guadagnando un calcio di punizione preziosissimo. Tutti a gran voce invocano la mischia ordinata e mischia diventa a circa 10 metri dalla linea di meta agognata. Ora il tifo rugbystico forse non può essere paragonato a quello calcistico organizzato, ma quando l’ultima occasione è una mischia ordinata su propria introduzione a pochi passi dalla meta, sul lato tribune con tutto il pubblico che chiama la spinta a ridosso della staccionata, posso garantirvi che è una sensazione unica sentire il tifo che sale dagli spalti. La prima linea si prepara, gli altri si legano, i compagni dietro incitano .
(Carlo AlbertoCravini)
E’ il contatto, Loddo introduce, il pack soffia e carica, gli avversari tengono, ma cominciano a cedere, i tifosi chiamano ancora la spinta, otto maglie azzurre si comprimono ed esplodono in avanti, mentre Loretti controlla il pallone che trova la via spianata dai tacchetti amici . Bisogna solo schiacciare, ma lo fa in un disperato falloso tentativo la difesa ospite e l’arbitro sanziona con la meta tecnica i 7 punti del sorpasso, tra un tripudio di applausi e di abbracci perché è anche il fischio finale.
Tutto sommato un risultato giusto che premia la squadra con il pack più solido anche se meno manovriera. La Union può consolarsi con i 2 punti di bonus, insperati a fine primo tempo. Il Novara guadagna la posta piena e lo fa con giocatori che nella precedente gestione non sarebbero mai stati utilizzati e che invece oggi hanno dato il loro determinante contributo alla squadra . Con un po’ più di lucidità il Novara avrebbe gestito meglio il risultato portando a casa una tranquilla vittoria ; così facendo invece abbiamo assistito a quel genere di partita che tra qualche anno giocatori e tifosi seduti al Club con un boccale di birra in mano ricorderanno dicendo “Quel giorno c’ero anch’io.” Va bene così.
Man of the match avrei detto Andrea Stofella, ma devo ovviamente premiare i giocatori di prima linea a cui vanno assegnate due fondamentali mete e la “distruzione fisica” dei propri avversari diretti. Prossimo match ancora da non perdere al Laurenti, domenica 28 gennaio ore 14.30 contro Bergamo . Fondamentale e obbligatorio vincere.
(Glauco Loddo)
E’ Buoso a fare la frittata perché difendendo fallosamente sul passaggio avversario, rimedia giallo e meta tecnica. La Union diventa cinica, mentre il Novara balla sul filo. Purtroppo Donato Gaeta deve uscire per una sospetta frattura del setto nasale sostituito da Quadraro. Poco dopo incredibile svarione difensivo perché gli azzurri lasciano la ripartenza sul lato chiuso della mischia al numero 9 ospite che si invola in meta riuscendo anche a rompere il placcaggio di Cerutti. Squadre sul 23 a 19 . Cambia la prima linea con Cotroneo per Corrado Gaeta e il redivivo Ventruto per Adriano . Il Novara cerca di rialzare la testa e finalmente torna in attacco . Cravini, non riuscendo a trovare valide soluzioni al largo, ricorre al piede e trova pronto alla raccolta Stofella che si invola verso la meta e schiaccia proprio sulla bandierina. L’arbitro all’inizio convalida la marcatura, ma poi, consultato il segna linee, annulla . Ultimi cambi : esce Cravini per Mora con Cerutti spostato apertura, Hoffmann rileva Tonelli e Vientsov sostituisce Colombo . Un Novara operaio per gli ultimi pazzeschi 10’ di partita. La Union vuole a tutti i costi la vittoria così come il Novara che però commette troppi falli in difesa, nonostrante i placcaggi ripetuti di Hoffmann ( buono il suo impatto sul match) e la carica di capitan Loretti che ispira il suo sodale Guglielmi ed i compagni, si arriva al 38’ quando la Union trova la meta del sorpasso : un buon multifase impostato a metà campo dai milanesi, viene però fermato all’altezza dei 10 metri nostri con dei buoni placcaggi ; l’azione sembra spegnersi, ma il numero 8 ospite trova un incredibile varco nel punto di incontro e galoppa in meta sotto i pali, ribaltando il risultato sul 23 – 26. Rabbia e costernazione . Partita finita? Niente affatto . La classe operaia trova un sussulto di orgoglio e si riversa nella metà campo ospite per gli ultimi disperati minuti di gioco. Sembra però tutto vano perché Loretti non riesce nel recupero palla e la Union calcia nella profondità dove Stofella contrattacca con la forza della disperazione concludendo la corsa con un calcio sull’out lato tribune . Sul pallone si avventano attaccanti e difensori in un groviglio di corpi e di colpi proibiti . L’arbitro decide per una salomonica mischia . La prima linea di marca novarese composta ora da Ventruto, Cotroneo e Quadraro inspira e arrota gli avversari, guadagnando un calcio di punizione preziosissimo. Tutti a gran voce invocano la mischia ordinata e mischia diventa a circa 10 metri dalla linea di meta agognata. Ora il tifo rugbystico forse non può essere paragonato a quello calcistico organizzato, ma quando l’ultima occasione è una mischia ordinata su propria introduzione a pochi passi dalla meta, sul lato tribune con tutto il pubblico che chiama la spinta a ridosso della staccionata, posso garantirvi che è una sensazione unica sentire il tifo che sale dagli spalti. La prima linea si prepara, gli altri si legano, i compagni dietro incitano .
(Carlo AlbertoCravini)
E’ il contatto, Loddo introduce, il pack soffia e carica, gli avversari tengono, ma cominciano a cedere, i tifosi chiamano ancora la spinta, otto maglie azzurre si comprimono ed esplodono in avanti, mentre Loretti controlla il pallone che trova la via spianata dai tacchetti amici . Bisogna solo schiacciare, ma lo fa in un disperato falloso tentativo la difesa ospite e l’arbitro sanziona con la meta tecnica i 7 punti del sorpasso, tra un tripudio di applausi e di abbracci perché è anche il fischio finale.
Tutto sommato un risultato giusto che premia la squadra con il pack più solido anche se meno manovriera. La Union può consolarsi con i 2 punti di bonus, insperati a fine primo tempo. Il Novara guadagna la posta piena e lo fa con giocatori che nella precedente gestione non sarebbero mai stati utilizzati e che invece oggi hanno dato il loro determinante contributo alla squadra . Con un po’ più di lucidità il Novara avrebbe gestito meglio il risultato portando a casa una tranquilla vittoria ; così facendo invece abbiamo assistito a quel genere di partita che tra qualche anno giocatori e tifosi seduti al Club con un boccale di birra in mano ricorderanno dicendo “Quel giorno c’ero anch’io.” Va bene così.
Man of the match avrei detto Andrea Stofella, ma devo ovviamente premiare i giocatori di prima linea a cui vanno assegnate due fondamentali mete e la “distruzione fisica” dei propri avversari diretti. Prossimo match ancora da non perdere al Laurenti, domenica 28 gennaio ore 14.30 contro Bergamo . Fondamentale e obbligatorio vincere.
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