Amarcord: Vincenzo
Traldi, ex giocatore ed ex dirigente racconta i suoi anni al Rugby Mantova: “E’
uno sport di sofferenza, ma gli sforzi sono sempre ripagati. Settore giovanile
il futuro del movimento”
Prosegue la rubrica dedicata agli ex biancorossi. Questa settimana il
focus è su Vincenzo Traldi, ex biancorosso ed ex dirigente del Rugby Mantova.
Com’è nato il legame col Rugby
Mantova?
“Sono uno dei soci fondatori, ho partecipato al primissimo gruppo
sportivo del 1975. Ho giocato poi dal 1975 al 1980, prima che mi infortunassi
seriamente a due vertebre a seguito di un forte scontro di gioco. A 24 fui
costretto a smettere di giocare, poi qualche anno dopo rifeci le analisi alle
vertebre che dimostrò che non correvo più grandi rischi. Preso dalla grande voglia
di tornare a giocare, ho ripreso per qualche anno fino a quando ho compiuto 39
anni riuscendo a togliermi buone soddisfazioni, tra cui la promozione in Serie
B. Il Rugby Mantova è stata l’unica squadra della mia carriera, in cui ho
giocato come estremo o mediano d’apertura. Nel mio primo periodo al Rugby
Mantova sono stato anche allenatore dell’Under 17. Avrei potuto anche allenare
le formazioni più adulte, ma per motivi di lavoro non sono riuscito ad avviare
la burocrazia per ottenere il patentino da allenatore.
Una volta ritirato definitivamente dal rugby giocato ho rivestito
alcuni incarichi dirigenziali sotto l’egida delle precedenti presidenze. Anche
adesso che non ricopro più nessun ruolo ufficiale, ho mantenuto un ottimo
rapporto con l’attuale Società, tra cui il vicepresidente Antonio Tellini, che
è stato mio compagno di squadre tempo fa. Quando posso vengo sempre volentieri
a vedermi una partita al Migliaretto perché questa Società mi è veramente
rimasta nel cuore”.
Cosa Le ha trasmesso il rugby?
“Questo sport mi ha lasciato tanti legami d’amicizia con tanti ex
giocatori. All’epoca il clima totalmente dilettantistico in cui si svolgevano
gli allenamenti creava delle relazioni forti tra i compagni di squadra, uniti
tra loro dal grande amore che provavano per questa disciplina. Mi ha trasmesso
l’attitudine al sacrificio e alla fatica e la lealtà verso i propri amici e
compagni. Indimenticabili poi i tanti terzi tempi dopo le partite, importanti
per condividere impressioni sulla partita e…per fare massa “muscolare”!”.
Cosa ne pensa dell’attuale
progetto del Rugby Mantova?
“Investire nel settore giovanile garantisce un futuro e una continuità
in questo sport. Quanti più ragazzi sono “prodotti” in casa tanto più si riesce
ad ottimizzare le risorse e a dare un sogno a tanti giovani praticanti di
questo sport”.
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