Coach Umbero Casellato ad
Imperia: il rugby dal basso visto dall’alto del professionismo
Come promesso, è arrivato.
Ed ha iniziato puntuale. Umberto Casellato, coach di livello internazionale,
uno dei pochi riconosciuti in tal senso in Italia, ha portato il suo verbo
anche nell’estrema regione dell’Italia settentrionale. L’occasione si configura
nell’esportazione del progetto Rugbymeet che il tecnico sta portando in giro
per l’Italia, forte di una esperienza pluriennale a tutti i livelli. Casellato
appare subito come una specie di figura di antirugbista. Li pensi grossi e
muscolosi e ti trovi di fronte un normolineo, però tutta energia, anche
comunicativa e pratica. La prima lezione, sulle tre previste, si articola su
due momenti: teoria e campo. Presenti oltre venti tra tecnici ed addetti ai
lavori, tra cui spicca tutto lo staff Imperia Rugby e Union Riviera Rugby,
oltre al gruppo del Vallecrosia. Dunque si lavora in modo corale. Il distillato
delle comunicazioni di Casellato è di per sé complesso.
(Un momento della riunione ancora in corso)
Questo perché è in
grado di orientare i lavori non solo dei seniores, ma anche quelli delle categorie
giovanili. Che sembra frequentare ancor più rispetto al gruppo dei
professionisti. Di fatto, la sintesi di quanto detto è possibile, ma ovviamente
se ne approvvigionano i presenti. I temi toccati sono molti: la psicomotricità
dei più piccoli, l’avvicinamento al rugby in età puberale, le tematiche
psicologiche, l’organizzazione aziendale, la soddisfazione di atleti visti come
partecipanti ad un progetto, le grandi tematiche del gioco moderno, la cura
delle attitudini fin dalla più tenera età, dunque più esercizio e meno
contatto, più corsa e meno corpo a corpo, sovvertendo un dogma ancor fin troppo
vivo in Italia e in qualche sacca di resistenza a livello mondiale (Sudafrica
?). Alla fine si pensa a qualcosa di molto divertente e dinamico e tutto ciò si
concretizza in campo. Qui Casellato allena la under 18 e la seniores della
Union, con il corollario degli astanti e di qualcuno che si mette in gioco. Ne
risulta un turbine di esercizi che mette alla prova anche i più scafati. Dagli
spazi stretti alla manualità, alle abilità, fino a grandi tempi di gioco
offensivo a tutto campo. E alla fine le cose riescono. In questa mattinata alcuni tecnici della seniores hanno affrontato approfondimenti. In particolare
Castaldo e Pallini, che pure hanno già una esperienza di livello, sono
coinvolti in prima persona. Quindi c’è da aspettarsi davvero qualcosa di nuovo
e molto divertente nello spettacolo che verrà offerto sul posto nella prossima
stagione. Tutto si conclude in club house, come sempre efficiente. Ma il
pensiero sorge spontaneo: e se un corso di tale livello fosse stato frequentato
anche da cui si occupa di attività manageriali o della cosa pubblica?
Sicuramente avrebbe fatto bene. Il solo concetto della programmazione
stagionale, attuata da Casellato e da tutti gli staff con cui ha lavorato, non
fa mischia, ma a pugni (e nel rugby i pugni sono puniti severamente) con il
costante lavoro “in emergenza” di molta macchina economico-direttiva ligure.
Meditate, gente, meditate.
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