sabato 13 febbraio 2016

LA PROSSIMA SETTIMANA AMPI SERVIZI SULL'ESORDIO DEL BUSALLA VALLESCRIVIA FEMMINILE E SULL'ATTIVITA' DELLE ALTRE FORMAZIONI IN GONNELLA DEL BASSO PIEMONTE, ED INOLTRE NEWS E FOTO SUL MINIRUGBY LIGURE.


Il Prof. Dott. Vincenzo Ieracitano è l’attuale Medico Responsabile Coordinatore dello Staff Sanitario della Nazionale Maggiore di rugby . Oltre all’alta professionalità in questo campo, vanta importanti presenze come atleta nel CUS Genova, nelle selezioni giovanili azzurre, ma anche come arbitro a livello regionale, e come tecnico alla guida del “suo” CUS. Nel 1992 era proprio Ieracitano ad aver guidato tecnicamente l’EUROSEI CUS GENOVA in un buon Campionato di Serie B, per la cronaca vinto dall’Iperzola Bologna, ed il tasso tecnico di quella squadra: Bertirotti, Segnan, Nicola Pescetto (Bagnara), Rivaro (Neri), Luigi Pescetto, Toplikar, Villa, Marubbi, Vignolo, Bianchi, Zaami (Repetto), Cornelli, Remaggi, Fusco (Torre), Cirilli era una seria garanzia. Forse è un improbabile confronto con l’attuale movimento rugbistico espresso nei nostri campionati, ma forse perchè eravamo tutti piu’ giovani e spensierati, ma ci si divertiva di piu’ al Carlini!

“Diciamo che il vero valore dell’attuale Serie A – commenta Vincenzo Ieracitano – è paragonabile ad un movimento rugbistico di Serie C. Tenendo presente che i migliori rugbisti sono inseriti nelle Franchigie delle Zebre e nella Benetton Treviso, e gli altri d’interesse nazionale giocano nelle prime squadre dell’Eccellenza, il livello tecnico di questa categoria non poteva certo essere molto alto! “
Il dott. Ieracitano è Specialista in Chirurgia Genarele e d’urgenza e Pronto Soccorso, e specialista in Medicina dello Sport, e domenica sarà a Roma a seguire a bordo campo, pronto ad intervenire in caso di bisogno, durante il test del Sei Nazioni tra l’Italia e l’Inghilterra, un evento imperdibile per gli appassionati del rugby, ma lo stesso riprende sul tema della giornata: “ Al giorno d’oggi si vede qualcosa di meglio dal punto di vista organizzativo, è carente la tecnica anche se qualche eccezione naturalmente esiste ed è concreta. E’ un confronto che non si puo’ proprio fare con il passato con questi ragazzi, che sono comunque di terza fascia non bisogna dimenticarlo.”
Rispetto a quel lontano periodo il rugby è cambiato in molte sfaccettature, ma la preparazione del fisico si è fatta sempre piu’ importante e determinante.
(Una immagine dal passato con Vincenzo Ieracitano arbitro di C2, qui a Valleggia test tra Savona e Delta Imperia)

“Tutto lo sport moderno è molto piu’ preparato rispetto ad una volta – conferma Vincenzo Ieracitano, che abitualmente è occupato all’ Ospedale San Martino IST di Genova – se non altro ora ci si allena tre o quattro sedute in piu’ in palestra; c’è molta piu’ attenzione all’aspetto fisico. Allora avevamo, forse, atleti piu’ talentuosi, ma allenarsi in palestra era fatto inconsueto.”
Nessuno vuole scoprire l’acqua calda, ma anche una vita sana puo’ agevolare la maturazione di bravi rugbisti. Nel dilettantismo, per esempio, le difficoltà aumentano per quanto riguarda le possibilità di allenarsi, o affrontando l’impegno rugbistico in modo meno impegnativo.
“Dilettantismo per me vuol dire non avere un legame contrattuale professionale con una Società - replica Ieracitano -  ma dal punto di vista fisico l’impegno dovrebbe risultare il medesimo. Questo è uno sport di sacrificio e soprattutto di contatto, se non sei preparato a questo non puoi giocare. Se non altro a titolo preventivo, la prevenzione primaria degli infortuni avviene grazie ad una perfetta preparazione fisica; fare un gesto scorretto, farlo male, non protetto da una muscolatura adeguata potrebbe porre seri problemi. “
Occhio al fisico, dunque, ma spesso si esagera oltre il classico terzo tempo, con conseguenza poco piacevoli.


“E’ logico che bisogna seguire un minimo di cultura anche durante tutta la settimana – conclude il dott. Vincenzo Ieracitano – seriamente, senza esagerare con le baldorie che potrebbero rovinare tutto il lavoro portato avanti con sacrificio. E purtroppo devo ammettere che questo fenomeno, senza far nomi, non si esalta solo nel giro dilettantistico ma anche in altri Club piu’ prestigiosi. Bisogna fare molta attenzione in quanto nel rugby puoi anche non essere il piu’ bravo tecnicamente, ma rischiare sulla salute in codesto modo non è logico, ed il rugby a lungo andare in questo senso è impietoso!”

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