BASTIEN AGNIEL, un vero campione della palla ovale, giunto alla quinta stagione agonistica con la Pro
Recco di Serie A. Un atleta di caratura tecnica indiscussa e, ricoprendo il
delicato ruolo di mediano di apertura, in questi anni ha dimostrato ampiamente
di possedere scatto, coordinazione, agilità, intelligenza tattica e tecnica,
intraprendenza, nonchè perfezione nel controllo dell’ovale, sia con le mani che
con i piedi. Tutte queste doti Agniel le possiede, e buon per lui che l’ABC del
rugby lo ha comunque appreso nella sua terra, la non così lontana Francia.
“A solo
diciotto anni di età giocavo già in prima squadra – afferma Bastien Agniel, nativo
di Grane nel dipartimento del Drome, nella Regione Rodano/Alpi – ero a Bourg en Bresse (U.S.Bressane n.d.r.) e la domenica eravamo costantemente seguiti da circa
diecimila spettatori, era una grande festa, un vero spettacolo indimenticabile.
Con la squadra dei viola ottenni una importante promozione dalla FED1 alla ProD2
e poi passai all’Oyonnax.”
Un buon salto di categoria, ma in Francia la scuola di rugby
è avviata da molti anni, e il serbatoio per i club transalpini rispetto al
nostro è senza dubbio superiore!
“Tutte le
Società professionistiche in Francia – riprende Agniel –
possiedono un Centro di Formazione, e sono sovvenzionate direttamente dalla
Federazione, poi ci sono le Accademie. I centri sono dedicati ad atleti meno
giovani rispetto a quelli italiani, ed appunto ad Oyonnax personalmente, oltre
a giocare sempre con la maglia numero dieci con gli Under 21 ed U/23, sono
riuscito ad ottenere il diploma di educatore sportivo, ed in piu’ allenavo
l’Under 15 dello stesso club, dedicandomi pure alle attività tecniche dedicate
ai disabili.”
(Bastien Agniel, uno specialista dalla piazzola, in una foto di LUGI GALLI)
Tanta grande scuola di rugby, tanta attività, buoni
risultati, ma in ogni modo da Oyonnax la partenza non hai potuto evitarla?
“Purtroppo
in quel periodo – dice sinceramente l’atleta francese –
contrariamente al mio trainer, il presidente del club rossonero voleva affidare
il mio ruolo, nel seguente campionato, ad un quotato giocatore sudafricano, ed
io ovviamente conclusa la stagione agonistica cercai amaramente un’altra
Società, ritrovandomi così a Recco. Devo ammetterlo per me è stata una profonda
delusione, e così c’era bisogno di una svolta, di una decisione radicale,
el’avventura italiana mi sembrava una buona idea.“
Prima di lui a Recco giocarono due bravi atleti francesi:
Christian Vesissiere e Florian Puè, che ancora adesso sono ricordati per la
loro preparazione e correttezza, come poteva sbagliare Bastien che in ogni modo
nel campionato del 2013 con 196 punti risulto’ miglior marcatore della Serie A,
e la rivista specializzata -La Meta- lo giudicò miglior atleta dell’intero
Campionato? Al di la delle prestazioni da calciatore, che in piu’ di una
occasione hanno risolto la partita a favore del Recco, Agniel è diventato il
vero playmaker, il cervello del team.”
Agniel si dice orgoglioso per questi riconoscimenti, ricevuti
nel nostro Paese:
“ E’
ovvio che ho apprezzato questi momenti, e
così anche i miei familiari che sono in Francia, ma onestamente posso solo
ringraziare i miei compagni di squadra i quali mi hanno permesso di raggiungere
questo titolo. Nel rugby da solo non si vince nulla, lo sport del rugby è un
classico gioco di squadra dove vince comunque il collettivo. Senza il loro
aiuto non sarei arrivato a nulla.”
Il Recco è ancora in corsa per lo scudetto di Serie A, anche
se il cammino per arrivare prima ai play off, poi addirittura alla finale, è
ancora molto lungo e tortuoso!
“Nonostante
alcuni cambi molto importanti – dice Agniel – siamo ancora in
corsa. Certo non so dove potremo arrivare quest’anno, la concorrenza è grande, anche
se personalmente per me sarebbe bello chiudere in bellezza con questo trofeo.
Conservo ancora tanta amarezza per le due finali perse prima a Calvisano, poi a
Viadana con Capitolina e Lyons Piacenza, ma mi auguro che presto il Recco possa
fregiarsi anche di questo titolo. Intanto quest’anno i nuovi arrivati – prosegue l’uomo d’Oltralpe - hanno dimostrato di
essere buone persone a livello mentale, e per questo motivo era prevedibile
ottenere altrettanti buoni risultati, come del resto stiamo facendo. Oltre
tutto da almeno sei mesi sono in prima squadra alcuni atleti provenienti dalle nostre categorie
giovanili, e gradualmente hanno espresso buoni miglioramenti, e l’anno prossimo
sono certo saranno ancora piu’ attrezzati tecnicamente.”
Italia e Francia, poche le nostre affermazioni in campo
internazionale, cosa ci manca a noi per arrivare a competere con i “galletti”
transalpini, tuoi connazionali?
“Non
saprei proprio – chiude Agniel – quello che penso
comunque è che voi italiani mirate troppo ad ottenere il risultato positivo,
immediatamente. Alla prima incertezza si condanna l’atleta, e questo è un vero
controsenso. Nelle ultime partite della nazionale azzurra per esempio gli
atleti che hanno vestito la divisa della nazionale provenienti dal Campionato di
Eccellenza mi sono sembrati molto preparati, come Canna per esempio, che è
stato criticato solo per aver sbagliato due piazzati!”
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