Casi di Blue tongue nell’entroterra di Genova e Savona, la malattia non
colpisce l’uomo. Si trasmette a bovini, ovini e caprini attraverso un moscerino
Diffuse
informative su prevenzione e vaccinazione degli animali agli allevatori liguri
Genova. Alcuni
casi di Blue Tongue sono stati riscontrati negli ultimi giorni nell’entroterra
di Genova e Savona. Si tratta di un virus che colpisce solo gli animali
(bovini, ovini e caprini) e non può essere trasmesso all’uomo.
I focolai di
Blue Tongue sono stati accertati in Liguria e in altre regioni del Nord Italia,
dopo che nei mesi scorsi il virus si era diffuso prevalentemente in Sardegna.
il Centro di referenza nazionale ha isolato con PCR il sierotipo 8, uno dei più
virulenti e con più alta mortalità negli ovini colpiti.
La Blue Tongue
è una malattia di origine virale (genere Orbivirus) trasmessa dai moscerini del
genere Culicoides, che colpisce i ruminanti e non costituisce un pericolo per
l’uomo, né attraverso contatto con gli animali o i loro prodotti, e non è
contagiosa.
Questo virus
colpisce pertanto soltanto gli animali, ma come per la peste suina, è
importantissimo che i proprietari delle specie sensibili adottino le
precauzioni previste a difesa dei loro animali. Alisa ha attivato tutte le
procedure necessarie, informando gli allevatori attraverso le associazioni di
categoria, fornendo le informazioni utili sulla vaccinazione degli animali, la
prevenzione e le modalità di trasmissione della Blue Tongue.
Che cosa è la
Blue Tongue (BT)?
La Blue Tongue
(BT), malattia della lingua blu o febbre catarrale ovina, è una malattia di
origine virale che colpisce bovini, ovini e caprini.
Come si
trasmette?
Si trasmette
attraverso un minuscolo moscerino che dopo aver fatto il pasto di sangue su animali
malati trasmette il virus ad animali sani. La malattia non si diffonde da
animale a animale e non è trasmissibile alle persone, né tramite contatto con
animali malati né attraverso il consumo di alimenti di origine animale (latte,
carne).
La malattia può
essere curata?
Non esiste
alcuna cura contro questa malattia. L’unico modo di combattere la malattia
consiste:
- nella vaccinazione degli animali, in modo che il virus non sia più
presente nel sangue
- nella lotta contro gli insetti responsabili della trasmissione della
malattia
Il vaccino è
pericoloso?
Oggi si
utilizza un vaccino inattivato di ultima generazione, efficace e già ampiamente
sperimentato in tutta Europa, dove sono stati vaccinati milioni di animali
senza particolari effetti collaterali. La vaccinazione può provocare una lieve
reazione locale nel punto di inoculo e/o un leggero rialzo termico, reazioni
entrambe di breve durata.
Dopo la
vaccinazione la carne e il latte possono essere consumati?
Il vaccino non
ha tempi di sospensione, per cui la carne e il latte non ne risentono.
Perché è utile
la vaccinazione?
L’animale
vaccinato è protetto e quindi non contrae la malattia quando viene punto da
insetti portatori. Si interrompe così il ciclo di propagazione del virus con
due grandi benefici:
- la malattia non si sviluppa e non causa danni
- gli animali vaccinati possono spostarsi da zone colpite dalla malattia
senza trasmettere il contagio
Quali animali
devono essere vaccinati?
Bovini e ovini di età superiore a 3 mesi e caprini di età superiore a 3 mesi,
destinati all’alpeggio e allevati insieme a bovini e/o ovini.
Quali altre
misure possono prevenire la malattia?
L’adozione di
misure igieniche di lotta contro gli insetti, quali:
- sottoporre tutti i capi a trattamenti con un prodotto repellente per
gli insetti, utilizzando esclusivamente medicinali registrati e prescritti
da un Medico Veterinario Libero professionista, seguendo le indicazioni
riportate nel foglietto illustrativo per quanto riguarda tempi e modalità,
provvedendo alla registrazione del trattamento sul registro elettronico.
Nel periodo crepuscolare e notturno si suggerisce di custodire gli animali
in ricoveri chiusi, con le aperture (finestre e porte) dotate di
zanzariere a maglia fitta. Dove possibile, provvedere alla disinfestazione
dei ricoveri degli animali (in particolare degli anfratti o crepe nei
muri), utilizzando prodotti insetticida. È inoltre consigliato eliminare
ristagni di acqua, pozze d’acqua e fango, dove gli insetti possono deporre
le uova; evitare la formazione di raccolte d’acqua (es. svuotare
periodicamente gli abbeveratoi degli animali, i sottovasi); rivoltare il
fango fino a 20/30 cm di profondità per dissecarlo e se non è possibile,
trattare il fango con latte di calce, latte di argilla o insetticida.
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