martedì 29 settembre 2020

RUGBY LAZIALE - La parola al Presidente CR FIR Lazio, Antonio Luisi.

 

DOPO il debilitante lockdown primaverile, ed augurandoci di non rinnovarlo mai piu’, il movimento rugbistico prende vigore e speranza, e di seguito alla comunicazione ufficiale dell’inizio dei vari campionati, un poco di sollievo fa breccia in seno ai club della palla ovale, e così anche fra i numerosi club laziali.



“ Questa scabrosa situazione ha colpito un po’ tutti – afferma ANTONIO LUISI (in foto), Presidente C.R. FIR Lazio – e sopratutto aldila dei problemi  a livello centrale  della FIR, noi del Comitato siamo vicini alle Società del territorio, abbiamo tutti la massima attenzione a tenere in vita ed a concedere supporto morale, e a volte anche materiale ai club della Regione. Il Lazio come altre Regioni  ha risentito di questa situazione, ma già dal primo momento abbiamo messo in piedi delle iniziative, dei processi virtuosi utilizzando anche le idee  di ogni singola Società, di metterli in rete, di coordinarli perchè i tesserati e le Società rimanessero comunque legate costantemente al resto del movimento, anche utilizzando tutti i sistemi moderni dei social, della comunicazione in generale. Anzi debbo dire che alcuni giovani piu’ vicini a questo mondo informatico ci hanno suggerito delle belle iniziative che abbiamo messo poi in pratica.”

    (in foto le FIAMME ORO ROMA della TOP 10)
A bocce ferme hanno proliferato video conferenze e allenamenti personali di tutto rispetto, che in ogni modo hanno potuto conservare una certa utilità, rinsaldando comunque i rapporti fra gli stessi atleti.

    (In foto l'Under 18 della Lazio)
“ Abbiamo organizzato delle riunioni periodiche con le Società aggiornando  la situazione, spiegando quello che il Consiglio federale  decideva di volta in volta, anche in merito al contributo, alle iniziative , in merito a tutti questi protocolli  che uscivano. Abbiamo tenuto legato il movimento – conferma ANTONIO LUISI - poi quando è stato possibile ai primi di settembre ci siamo visti, sviluppando un paio d’incontri per settore, abbiamo svolto anche l’Assemblea, ed ora stiamo aiutando il movimento a ripartire. Ripartire sul campo con il supporto della struttura tecnica  e dello staff del Comitato e dei Consiglieri, insomma il nostro sostegno anche morale è sempre attivo. 

   (in foto minirugby con l'Unione Capitolina Roma)
Siamo in tutto una ottantina di Società fra ,club che sono iscritti ai campionati di massimo livello, a chi fa scuola di rugby,  e quindi diventa impegnativo e importante questa attività, ma anche  la struttura è molto ampia e riesce a supportare questi impegni. “

    (primi passi per la Franchigia dei Lions Alto Lazio)

Logicamente i problemi non sono mancati, con il grande rischio soprattutto di perdere per strada molti giovani atleti, ma in questo caso le Franchigie hanno potuto agevolare la ripresa....

“ Le Franchigie sono risultate molto utili in questo caso – dice LUISI, che ricopre anche la carica di VicePresidente FIR – del resto il Progetto Franchigie che partiva dalla FIR, è un progetto di natura tecnica,   un evoluzione dei progetti  di collaborazione fra i club. L’opportunità che concedono le Franchigie è la doppia velocità. 

    (minirugby a Roma con  U.S. Primavera)

Si puo’ fare in quanto si puo’ scegliere di creare delle qualità  per inserire i ragazzi maggiormente dotati tecnicamente, per creare  una formazione che punta a risultati di livello, e idonea anche per Società che invece hanno delle difficoltà  numeriche di mettere in campo da soli una squadra, per poi crescere nel tempo. Le Società hanno compreso  che non dobbiamo fare pressione sui club. Non bisogna affrontare questo momento della cosidetta ripresa che sta arrivando, e che ci auguriamo di mantenere, e soprattutto che non si sopporti altre interruzioni, senza puntare solo sull’aspetto agonistico, e di campionato. 

   (la MACRON nuovo abbigliamento per il Comitato FIR Lazio)

Questa emergenza, come tutte le emergenze,  insegna ad essere piu’ forti, per cui dobbiamo capire che gran parte del nostro lavoro deve essere fatto per giocare, per vincere le partite , ma anche per far crescere  la comunità, per aggregarla, per dargli un obiettivo di formazione dei ragazzi, di ambiente sano. Possiamo affermare che in questo momento tiriamo a fare il 50% e il 50%  di questi due obiettivi, in modo che ci rimanga comunque un contesto dove legare. Tu hai nominato prima il lavoro portato avanti dall’Alto Lazio, loro hanno portato avanti una bellissima iniziativa utilizzando tutte le risorse che hanno trovato, tenendo presente che come tante altre Società vivono di puro volontariato.  Queste risorse le hanno messe a disposizione del loro movimento,  e nessun bambino del minirugby paga la quota associativa. Noi d’ora in avanti dovremo fare i conti con l’emergenza sanitaria,  e non compete a noi se non quello di rispettare tutti i protocolli  governativi, c’è anche una crisi di natura economica  e questo riguarda ovviamente anche gli sponsor, ma riguarda anche le famiglie in quanto molte di loro hanno perso il reddito e certo non possono permettersi spese superflue. Quindi noi come del resto  predilige il rugby, dobbiamo essere solidali con tutti, e nel Lazio siamo indirizzati proprio su questa strada.”

   (allenamento a Corviale dei giovani della Villa Pamphili)

Lazio senza dubbio fra le Regioni piu’ attive nel movimento rugbistico, anche se i problemi non mancano di certo. La volontà e la disponibilità dei Comitato è evidente, ma anche i propositi dei numerosi club del territorio si sono evidenziati da tempo. (rr)

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