mercoledì 30 settembre 2020

RUGBY GUINNESS PRO 14 - Venerdi per le Zebre esordio casalingo a Parma con Cardiff Blues.

 




COACH BRADLEY LANCIA LA SFIDA DELLE ZEBRE PER IL PROSSIMO FUTURO

“SIAMO COMPETITIVI E VOGLIAMO ESSERLO ANCORA DI PIÙ. LAVOREREMO PER SPINGERE I GIOCATORI SEMPRE OLTRE IL LORO LIMITE”

“LA GARA CON I CARDIFF BLUES SI DECIDERÀ SULLE FASI DI CONQUISTA”

Parma, 28 settembre 2020 – Ancora tre giorni di tempo separano le Zebre Rugby dal loro esordio nel Guinness PRO14 2020/21Venerdì 2 ottobre, infatti, club di base a Parma ospiterà al Lanfranchi i Cardiff Blues per il 1° turno del prestigioso torneo internazionale che vede la franchigia federale competere dal 2012.

Bisegni e compagni hanno di fronte a sé la grande chance di aprire al meglio la stagione e di centrare la loro 5° vittoria di sempre sui Gallesi (sconfitti nella loro ultima discesa a Parma), ma altrettanto ghiotta è l’occasione per i tifosi multicolor.

Venerdì 2 ottobre lo Stadio Lanfranchi di Parma aprirà infatti parzialmente le sue tribune a tutti gli amanti della palla ovale italiani che, dopo il lungo periodo di stop, potranno tornare ad assistere dal vivo ad una gara internazionale di rugby.

Sul sito del vendor ufficiale delle Zebre Ciaotickets (www.ciaotickets.com/biglietti/zebre-cardiff-blues) è già iniziata la vendita dei biglietti per la sfida, in programma alle ore 19:00 con diretta streaming e televisiva su Dazn. I tagliandi per la partita potranno essere acquistati anche presso uno degli oltre 750 punti vendita abilitati attivi sul territorio nazionale.

A poco più di 72 ore dall’incontro -il 14° in gara ufficiale tra Zebre e Cardiff Blues, rispettivamente inserite nel girone A e B del torneo- l’head coach della franchigia federale Michael Bradley ha risposto ad alcune domande per i microfoni del sito web del club, presentando il match imminente e più in generale la stagione 2020/21 dei multicolor.


(Bradley nella foto di Alessio Ghiorzi)
L’ex n° 9 dell’Irlanda -il quale vanta 40 apparizioni tutte da titolare con la propria Nazionale tra il 1984 ed il 1995- è in procinto di intraprendere la sua quarta stagione consecutiva alla guida della formazione italiana che partecipa alle due competizioni internazionali Guinness PRO14 ed EPCR Challenge Cup.


Forte delle sue 74 sfide ufficiali con i multicolor, il 57enne originario di Cork è il capo allenatore che annovera più presenze di tutti nella storia del club. Il dato non può che continuare a crescere: quest’anno l’ex head coach del Connacht, della Georgia e dell’Edinburgh Rugby ha infatti prolungato il suo contratto con la società con sede a Parma fino al 30 giugno 2022.




Venerdì comincia la nuova stagione di Guinness PRO14. Che partita sarà quella con i Cardiff Blues? “Innanzitutto, siamo entusiasti di giocare sul nuovo manto erboso del Lanfranchi, un campo veloce e di qualità. Per noi è un fattore importante perché non potrà che valorizzare il gioco delle Zebre e quindi la crescita dei giocatori. Inoltre, le recenti direttive governative e regionali ci consentono di aprire lo stadio fino a 1.000 spettatori. Speriamo possano venire e, nel rispetto della sicurezza di tutti, possano godere della qualità della partita contro i Cardiff Blues”.

Quali saranno le principali difficoltà che potremmo incontrare nel match e quali sono i punti di forza dei Cardiff Blues? “I Blues e gli Scarlets sono le due squadre gallesi che più di tutte giocano un rugby molto efficace nelle prime fasi. Hanno una mischia performante e giocatori competitivi nel breakdown. Josh Navidi è uno di questi ed è probabile che giochi come n° 8 questo venerdì. Al di là della sua posizione in campo, dobbiamo essere bravo ad annullare l’efficacia del suo gioco. Il breakdown sarà l’area dove si determinerà il risultato della partita”.

Quali saranno gli aspetti chiave del gioco? In che frangenti si deciderà la partita? “Come dicevo, il breakdown sarò la chiave, ma anche la nostra capacità di difendere le loro prime fasi di attacco. Dal nostro punto di vista sarà invece importante essere efficaci nelle piattaforme di lancio, mischia e touche principalmente. Nelle ultime due partite col Benetton Rugby quando avevamo palloni di qualità abbiamo dimostrato di poterci imporre. Questa sarà la chiave e il punto di partenza da cui iniziare a portare pressione sui Blues”.

Le Zebre sono cambiate dal tuo arrivo, almeno dal punto di vista del tipo di gioco proposto, della qualità del possesso e della consapevolezza; com'è cambiato, se è cambiato, Michael Bradley in questi anni? “Vedo lo sviluppo, la crescita, la confidenza dei giocatori palla in mano e la loro capacità nel prendere la decisione giusta in campo. Per me è importante continuare su questa strada. La mia filosofia è quella di giocare con la palla in mano e non senza. Altre squadre preferiscono portare pressione con la difesa; sì, le Zebre lo faranno, ma vorrei che lo facessero soprattutto con le skills individuali e di squadra e quando hanno il possesso del pallone. Questo è il contributo che vorrei trasmettere alle Zebre e a tutto il movimento italiano”.

Quali sono gli obietti stagionali di quest’anno? “All’inizio di ogni stagione ci poniamo come obiettivo minimo quello di raggiungere i quarti di finale di qualsiasi competizione cui partecipiamo e di vedere poi cosa ne esce di buono con i piazzamenti. Lo scorso anno, ad esempio, abbiamo affrontato i Bristol Bears, perdendo in Inghilterra ma pareggiando allo scadere a Parma; adesso Bristol è nelle fasi finali della Challenge Cup. Penso che il confine tra la vittoria e la sconfitta nei playoff sia molto sottile: puoi vincere o perdere con chiunque se sei in buona giornata. L’obiettivo delle Zebre è quello della passata stagione: lotteremo per qualificarci ad uno storico piazzamento alle fasi finali di PRO14 e di Challenge Cup. Sarebbe un buon momento di sviluppo per il club”.

Come valuti lo stato di forma dei tuoi atleti? “Abbiamo avuto un incontro la scorsa settimana con il responsabile della preparazione atletica Giovanni Biondi ed il suo staff, come facciamo regolarmente. Al momento la programmazione del lavoro dei giocatori è buona nella maggior parte dei casi. Il rugby moderno in media richiede almeno tre anni di sviluppo prima di iniziare a costruire davvero sul potenziale dell’atleta. Abbiamo giocatori che hanno intrapreso questo percorso da poco e alcuni che l’hanno concluso. In generale, dal punto di vista fisico, le Zebre sono in buone condizioni. Ovviamente tutti vogliano diventare sempre più forti e veloci e noi continueremo ad innalzare l’asticella dei nostri standard. Siamo competitivi e vogliamo esserlo ancora di più. Lavoreremo per spingere i giocatori sempre oltre il loro limite”.

Primo centro o apertura? In quali posizione dobbiamo aspettarci di vedere più spesso impiegato Carlo Canna quest’anno? “Alle Zebre Carlo giocherà soprattutto come apertura. Con la Nazionale ha giocato ultimamente come primo centro e noi siamo in costante dialogo con Franco Smith e con lo staff tecnico Azzurro per stabilire la sua migliore posizione in campo. Le Zebre hanno però la loro visione tattica e io penso che Canna sia un n° 10 eccezionale, per cui lo impiegherò soprattutto in quel ruolo”.

Quest’anno inizia la tua quarta stagione alla guida delle Zebre. Quale aspetto della crescita della squadra ti ha reso più soddisfatto nel corso di queste ultime tre stagioni? “Innanzitutto, penso che adesso abbiamo una certa stabilità fuori dal campo grazie alla gestione dell’amministratore unico del club Andrea Dalledonne che ha contribuito molto a costruire la struttura societaria della franchigia federale. Sono entusiasta di iniziare questa nuova stagione: è un altro anno in cui posso aiutare i giocatori a crescere e a prendere le giuste decisioni sotto pressione palla in mano. Mi piace la direzione che le Zebre stanno intraprendendo, voglio che la mia squadra giochi molto, ma anche che si crei un bell’ambiente intorno. Mi auguro che sempre più tifosi apprezzino l’esperienza del giorno gara e si entusiasmino alle partite delle Zebre, sperando, cosa importante per noi, che siano vittorie”.

Quali sono invece le cose su cui continuare a lavorare e a crescere in vista del nuovo anno? “In generale posso dire che abbiamo due nuovi allenatori, ma vorrei innanzitutto ringraziare i due ex assistenti tecnici Carlo Orlandi e Alessandro Troncon per il loro contributo nelle ultime tre stagioni. Saranno sempre parte della nostra famiglia anche in futuro. Quest’anno si sono uniti Fabio Roselli e Andrea Moretti; entrambi provengono da un’ottima esperienza di gestione tecnica della Nazionale U20 e dell’Accademia Nazionale e sono molto competenti. Andrea ha già allenato gli Aironi in passato e Fabio è altrettanto esperto in materia di gestione tecnica. Hanno portato molta energia positiva allo staff e a tutti i giocatori. Quest’anno, in particolare, dal punto di vista tecnico ci concentreremo soprattutto nel breakdown e nella capacità di prendere le decisioni giuste nel momento, al di là degli schemi di gioco. Lavoreremo con entusiasmo per produrre giocatori migliori per le Zebre e per la Nazionale”.

 

 

 

 


 

 

 

 

 


 

Simone Del Latte

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