UN RAGUSANO NELLA TOP 10
E' Samuele Sapuppo,
cresciuto nelle nostre giovanili e ora al Rugby Colorno
Classe 1997, terza
linea, colonna del Colorno, a partire dalla stagione sportiva ormai prossima
all'avvio, nel massimo campionato italiano di Rugby, la Top 12.
E, particolare
importante, è cresciuto nel nostro vivaio.
Sì, parliamo proprio di Samuele Sapuppo, ragusano orgoglioso di esserlo "Ragusa, oltre ad essere casa mia, è la mia città preferita. Quando torno a casa, in famiglia, sto benissimo, e la pena più grande è ripartire (ci confessa sorridendo, n.d.r.)".
Cresciuto nella nostra
realtà, "ho iniziato con la prof.ssa Giummarra, - sottolinea Samuele - il
rugby della passione, dell'entusiasmo e, perchè no, della spensieratezza",
poi il passaggio all'Under 16 e infine i due anni di Accademia Under 18 a
Catania, e con il Cus nell'Elite. Poi il passaggio in Serie B, con l'Amatori,
la Serie A con la stessa formazione, e, da oggi, l'avventura con il Rugby
Colorno, da n° 8 Flanker.
"Una chiamata
inattesa - ci spiega con voce pacata ma al tempo stesso decisa ed entusiasta -
in una società che, come ho potuto verificare sin dai primi momenti, ha in
cantiere obiettivi importanti, con uno staff di livello eccezionale. Sarà una
bella sfida, per me e per il gruppo".
Vale la pena di
ricordare che la Top 12 equivale alla Serie A del Calcio. Un ragusano,
cresciuto nel nostro vivaio, a questo livello, dovrebbe smuovere,
mediaticamente, "mari e monti". E invece...
"E invece - ci
spiega Samuele, con ironia e senza recriminazioni - magari tutto questo passa
sotto silenzio. Forse perchè non si considera che il rugby, a tutti i livelli e
a questo in particolare, è soprattutto sacrificio e impegno. Allenamenti 7
giorni su 7, fatica ed evoluzione costante. Siamo professionisti a tutti gli
effetti".
Ovviamente resta,
strettissimo, il legame con la nostra società. E, in futuro, "non mi
dispiacerebbe, un giorno, dare il mio piccolo o grande contributo, in termini
di esperienza, ai tanti ragazzi che vivono, come me, le prime esperienze
rugbistiche. D'altronde, è questa la caratteristica fondamentale, e più bella,
del nostro sport".
Nessun commento:
Posta un commento