Inauguriamo oggi un nuovo
spazio dedicato ai club abruzzesi. Una serie di approfondimenti e interviste
dedicate, volta per volta, alle realtà regionali di tutte le categorie e i
territori. Ad aprire con la prima "Parola ai club" è l'Amatori Rugby
Teramo. Buona lettura!
Lo scorso anno ha festeggiato 40 anni di attività, ma non li dimostra. E' l'Amatori Rugby Teramo, società fondata nel 1976 e rappresentata da due caproni nel logo. La compagine che rappresenta uno dei quattro capoluoghi di provincia in Abruzzo.
Il rugby
a Teramo è la storia di tanti uomini e donne che da anni si impegnano ogni
giorno per lo sport in città. Il consiglio direttivo, presieduto dal
presidente Giuseppe Di Nicola, è formato da sette
consiglieri, come sette sono gli allenatori che si occupano dei settori
giovanili – dalla under 6 alla under 18 – e delle due seniores, maschile e
femminile. E poi c'è un preparatore che segue le attività delle squadre, e gli
stessi giocatori seniores accompagnano nella crescita i più piccoli, come spesso
accade nelle piccole grandi realtà rugbistiche in provincia.
L'Amatori gioca al comunale di Teramo, un impianto centrale per la posizione che occupa in
città. Per anni è esistita solo la squadra seniores, dal 2000 è iniziata
l'attività giovanile U16 e U18, mentre quattro anni più tardi è iniziata
l'avventura del minirugby. E' qui che, tra gli altri, muove i primi
palloni Marco Riccioni, pilone classe 1997, capitano della
nazionale under 20, quest'anno in forza al Benetton (Pro14) e considerato oggi
tra i maggiori talenti italiani.
"Marco è il nostro esempio di riferimento per
i nostri ragazzi – racconta il presidente Di Nicola – è ancora molto legato al
Teramo e non perde occasione di darci una mano nelle nostre iniziative fuori
dal campo. Non è il solo cresciuto qui: quest'anno, per esempio, anche i
fratelli Angelozzi sono arrivati in Serie A a L'Aquila Rugby Club, dopo le
esperienze con Paganica e Avezzano".
La
seniores maschile milita nel campionato regionale di Serie C, che incrocia
realtà abruzzesi e marchigiane, e che rappresenta uno strumento importante di
veicolazione del rugby alla base: "Per noi questo campionato è importante, perché
permette di giocare a realtà come la nostra, e anno dopo anno ci consente di
fare sempre meglio, per cercare di salire di livello", afferma il
presidente biancorosso.
Ma a
Teramo, e non solo, lo sport svolge una grande funzione
di aggregazione sociale, insegnando il rispetto per le persone
e le regole. Nella città abruzzese è importante anche perché il territorio da mesi
sta attraversando una delle fasi più problematiche della sua storia recente:
le scosse di terremoto tra l'estate e l'autunno
dello scorso anno, e soprattutto quelle nel gennaio scorso, hanno reso
inagibili tante abitazioni e fortemente provato la popolazione.
"Durante le settimane nelle quali si
verificavano le scosse siamo andati avanti con gli allenamenti, soprattutto
quelli dei piccoli – confida Di Nicola – perché è importante in quei momenti
rafforzare lo spirito dell'aggregazione e dell'amicizia. Anche se non nascondo
che le preoccupazioni erano tante".
In una
domenica di ottobre, nel 2016, una forte scossa si sentì in città proprio nel
giorno di un raggruppamento. Inizialmente il club decise di annullare l'evento,
ma poi d'accordo con i genitori e con il Pescara Rugby si decise di trasformare
il raggruppamento in una giornata di rugby e divertimento,
per scacciare via le paure e i pensieri.
Una
realtà sportiva importante quella dell'Amatori per l'intero comprensorio, ma
anche per le collaborazioni con altre compagini abruzzesi:
"Già dalla scorsa stagione collaboriamo con il Pescara, e ci stiamo
compenetrando con la franchigia Adriatica per i settori U16 e U18, oltre che
con i rispettivi tecnici".
"In
aiuto arrivano anche i tecnici del Progetto di Sviluppo Federale, che fungono
anche come stimolo per la crescita. Dobbiamo e vogliamo crescere: la nostra
priorità è arrivare ad avere un impianto di proprietà che ci permetta di
progredire come numero di praticanti. E il Comitato regionale –
conclude Di Nicola – potrebbe essere di aiuto e supporto anche nell'abbattere
le barriere burocratiche che incontriamo quando ci rapportiamo con le
istituzioni" (CR FIR ABRUZZO)
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