Il progetto Scuole in meta ha visto, quest'anno, la partecipazione del liceo scientifico Genovesi-Da Vinci e del liceo classico De Sanctis. La divulgazione è stata suddivisa in due fasi: prima nelle palestre delle rispettive scuole, poi sul prato del "Vestuti" per tre giornate. La giornata conclusiva ha visto la partecipazione di oltre ottanta tra ragazzi e ragazze selezionate dai tecnici federali e dai docenti delle scuole coinvolte, per affrontarsi in un torneo interscolastico di rugby-tag, alternativa senza contatto del rugby che prevede lo "strappo" di fasce laterali per simulare il placcaggio all'avversario.
L'evento è stato coordinato dal dirigente Arechi
Rugby, Marco Baione, con il supporto e coordinamento tecnico del direttore
tecnico minirugby ed ex capitano della nazionale femminile di rugby, Silvia
Gaudino. Presente, inoltre, il direttore tecnico juniores, Daniel Bianco, a
supporto dei tecnici specializzati della ASD Arechi Rugby e della Federazione
Italiana Rugby. (Vittorio Cicalese)
ROBERTO MANZO (foto sotto) Presidente Arechi dice: “ Il Progetto Scuole in meta nasce quest’anno per avvicinare lo sport del rugby alle scuole. Inizialmente il progetto ha previsto dei giorni di sensibilizzazione all’interno dei plessi scolastici. I nostri tecnici federali sono andati proprio verso le scuole ad avvicinare i ragazzi e far comprendere gli elementi basilari del gioco del rugby.
Il fatto importante è che questo progetto di
sensibilizzazione nelle due scuole ha
visto la parte finale di questo progetto dei tornei all’interno stesso degli
istituti. Si sono svolti in due giornate allo stadio Vestuti di Salerno ed
infine si è sviluppato questo altro evento finale che ha compreso entrambe le
scuole interessate ed il feedback positivo è stato soprattutto che i ragazzi si
siano divertiti, questo era importante. E poi ovviamente era importante anche
che questi giovani venissero a conoscenza dei valori educativi, il sacrificio,
lo spirito di fratellanza che c’è nel rugby che da un punto di vista educativo
è estremamente importante e che viene utilizzato anche nelle aziende per il
team building. Il gesto atletico del singolo giocatore è apprezzato ma è sempre
finalizzato ad un lavoro collettivo che porta alla meta, che è l’effetto del
sacrificio dello sforzo di tutta la
squadra.”
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