Francesco Brolis, direttore tecnico del Bologna
Rugby Club e head coach della
prima squadra, è pronto per la seconda stagione a Bologna.
Francesco, la Società ha
annunciato nuovi e importanti arrivi. Diversi atleti che nelle scorse stagioni
hanno giocato in Top 10. Un bel segnale per il futuro.
Sì, sono molto contento ed è positivo che la Società si sia mossa nei tempi
giusti e dopo un’attenta analisi della stagione trascorsa. Sono stati
selezionati i profili giusti per rinforzare i reparti più in sofferenza e
ottimizzare quelli già consolidati. A partire da Balsemin –
che ha dato “il la” ai nuovi arrivi – fino ad Esteki, sono
tutti atleti d’esperienza che daranno beneficio all’intero gruppo. Senza
parlare dei ritorni, come quelli di Fadanelli, Ruggeri e Anteghini,
che hanno praticamente saltato la seconda parte del campionato scorso, o
Cesari, dopo l’esperienza con il Romagna.
Arriveranno due piloni e parecchi atleti per la mischia. Il reparto degli avanti è stata una delle debolezze del Bologna l’anno passato.
Indubbiamente è un reparto che doveva essere rinforzato in qualità e quantità,
ma non vorrei sminuire nemmeno il ruolo di quanti nella passata stagione si
sono sacrificati. Abbiamo finito il campionato con atleti non in perfette
condizioni fisiche e molti dei quali poco abituati a giocare davanti, con
avversari d’esperienza e più forti fisicamente. Eppure, hanno resistito con
sacrificio e dedizione. Prestazioni che mi hanno reso orgoglioso del gruppo.
Non è per nulla facile giocare 80 minuti contro avversari indubbiamente più
forti senza timori e conservando carica e determinazione.
Ai nuovi si aggiungono i
giovani che arrivano dall’Under 19, alcuni dei quali hanno già esperienza in
Prima squadra…
E’ un fatto molto positivo e segno di un gran lavoro che si sta facendo dalla
base. Con Balsemin e Lanzano in
particolare, abbiamo già valutato come aiutarli a crescere e diventare
protagonisti in un imminente futuro. Ci sarà sicuramente spazio per diversi di
loro in Prima squadra. Sono atleti estremamente competitivi, che hanno già
dimostrato determinazione e spirito di sacrificio.
Sei responsabile di tutto lo Staff tecnico, avete già definito i ruoli?
Quali sono le novità per la prossima stagione?
Sì, anche qui c’è stata una scelta importante da parte della società che porterà
in prima squadra i tecnici che hanno seguito l’Under 19, e questo ci permetterà
di trasferire in tutta la filiera delle giovanili il gioco, i metodi e la
filosofia della prima squadra. Di fatto, tutta la seniores (oltre 60 atleti) e
l’under 18 lavoreranno fianco a fianco per gran parte della preparazione.
Accanto a me ci saranno Fabio Fava ed Elia Navarra che,
oltre ad essere gli allenatori dell’Under 18, saranno i tecnici responsabili –
nell’ordine – della mischia e dei trequarti dei seniores. La stagione scorsa
hanno lavorato benissimo, conoscono la Società e gli atleti, e son certo che
daranno un importante contributo all’intero movimento. Lorenzo Cirri –
altrettanto preparato e determinano – si dedicherà principalmente alla seconda
squadra, che quest’anno, con l’ingresso di tanti giovani, sarà una “vera
cadetta”: il naturale collegamento tra le giovanili e la Prima squadra, quindi
una squadra che ancora di più necessiterà di attenzione e di essere seguita con
precisione. Di fatto, in campo con gli atleti, saremo sempre almeno in quattro.
Anzi, in sei. Tra i preparatori atletici, confermatissimo Massimo Tomasetti,
che si dedicherà alle Seniores e all’Under 18, con il quale ho lavorato
benissimo lo scorso anno, mentre Luca Ruggeri seguirà
Under 16 e 14. Inoltre sfrutteremo al massimo le potenzialità anche in ambito
di conoscenza rugbista dei nuovi arrivi. In particolare Andrea Balsemin, Arturo Lanzano
e Alì Esteki saranno impegnati costantemente nel lavoro di
qualità rispettivamente per la touche, la prima linea e la mediana. A parte
comunque gli specifici ruoli di ognuno, come nel gioco, la volontà è quella di
creare uno staff che sappia interagire in ogni fase del lavoro.
Si è parlato anche di skill
coach.
Certo. Oltre a Navarra e Fava, che di fatto saranno gli skill coach specifici
per trequarti e mischia, sempre nell’ottica di far crescere tutta la filiera,
alcuni giocatori della prima squadra saranno coinvolti in lavori di skills
specifici per le squadre giovanili, di modo da poter trasferire ai ragazzi il
più possibile abilità individuali oltre a quel senso di appartenenza alla
maglia e alla società, lavorando in sinergia con gli allenatori delle varie
categorie.
Quale credi sia l’attrattiva di
Bologna, che pur con una grande tradizione rugbistica è comunque in serie B…
Per quanto riguarda i giocatori, vengono perché sanno che c’è un buon
allenatore (ride). A parte gli scherzi, credo che Bologna, come è successo a
me, abbia un’attrattiva particolare. E’ una delle maglie storiche del rugby
italiano. A prescindere dalla categoria. Per esempio, io ho lavorato in diverse
squadre e categorie, dalla A alla C per maglie importanti, ma quando dico che
sono l’allenatore del Bologna Rugby, sono orgoglioso di dirlo, e questo penso
sia una cosa che sentono anche i giocatori che scelgono il nostro progetto e la
nostra maglia. Poi, vedo una Società che lavora seriamente, fatta di persone
che amano il rugby, competenti e che fanno trasparire la passione per questo
sport.
Credo che riuscire a portare il Bologna di nuovo in serie A sarebbe una doppia
soddisfazione. Personale, ma anche per aver fatto qualcosa di importante per
una Città, per una Società e per chi la guida con passione.
Gli allenamenti ufficiali sono
sospesi, ma mi pare che il “Bonori” sia ancora molto frequentato…
Sono sorpreso pure io. In teoria dovevamo lavorare solo le prime due settimane
di giugno, tra l’altro con partitelle al tocco, invece ogni sera in campo ci
sono almeno una quarantina di atleti tra seniores e giovani, carichissimi.
Abbiamo fatto due settimane di lavoro specifico a luglio ed è sembrato di
essere ad inizio preparazione con presenze che mi hanno stupito, ma soprattutto
con una concentrazione e una carica importanti. Credo molto dipenda da come ha
lavorato la Società e dal gruppo che si è creato. L’annuncio di atleti di gran
qualità, i ritorni importanti: pare proprio che nessuno voglia mancare. Sento
una bella energia attorno, i ragazzi sono carichi, molti di loro continuano ad
allenarsi giornalmente in palestra e non vediamo l’ora arrivi il 21 agosto,
inizio ufficiale della preparazione. Abbiamo già organizzato tutto il
precampionato con un paio di partite interne, un ritiro a Verona dove
giocheremo con entrambe le squadre contro il Valpolicella e la loro cadetta e
altre due partite amichevoli. Ad agosto ci ritroveremo in campo con più di 70
atleti, e quindi sarà fondamentale organizzare tutto al meglio per dare ad
ognuno la giusta proposta tecnica.
Obiettivi per la prossima
stagione? Promozione in A per la prima squadra e poi?
Come Prima squadra certo, giocarsi la A è l’obiettivo naturale per una società
come il Bologna e per il lavoro che si sta facendo. Ora aspettiamo di conoscere
il girone nel quale saremo inseriti. Onestamente mi piacerebbe che fossimo in
quello dell’anno scorso. Quello emiliano-toscano per intenderci. Vorrei poter
rigiocare alcune partite dove, nella stagione trascorsa, abbiamo sofferto molto
fisicamente e potercele rigiocare con la giusta propulsione lì davanti e vedere
cosa accade: dimostrando i nostri progressi, la nostra forza. Poi, altrettanto
importante, saranno i risultati della Cadetta: ci siamo guadagnati il posto per
il barrage e l’obiettivo è di accedere al campionato interregionale. Con Cirri
ci stiamo preparando per questo obiettivo.
E per i più giovani?
Arrivo anche a loro. Le Under 16 e 18, sulla scia dei buoni risultati delle
giovanili nella stagione scorsa, sono entrambe iscritte ai barrage per accedere
ai campionati interregionali di Elite. Ci sono ottimi atleti e ottimi staff e
sono fiducioso che potremo far bene in tutte le categorie. Speriamo, non
vediamo l’ora di iniziare.
(AM)
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