Il biglietto da visita in vista dell’imminente
campionato di serie B, l’Amatori Rugby Capoterra lo ha presentato domenica
scorsa con la prestigiosa vittoria ottenuta in terra catalana a spese
dell’Amatori Rugby Alghero, nel secondo turno del trofeo “Isola dei Nuraghi”.
Il 16-15 finale non è bastato, però, alla squadra
allenata da Alejandro Eschoyez, per conquistare, e tenere nella bacheca della
società il trofeo, ma è servito senza dubbio a caricare il gruppo in viste del
campionato e dell’esordio, domenica prossima in casa contro Bergamo.
Si è ripreso a giocare, finalmente e già questo è
sicuramente una bella conquista per il mondo della palla ovale, ma in
particolare per Capoterra che, praticamente dopo due anni di sosta ha ritrovato
quella voglia di correre e lottare che mancava da molto tempo.
“La più grande conquista – dice il presidente
dell’Amatori Capoterra Carmine Casu (foto sopra) – è stata sicuramente quella di aver
organizzato con Alghero e partecipato con i ragazzi, al trofeo “Isola dei
Nuraghi”. Era sicuramente un obbiettivo che ci eravamo posti diversi mesi fa e
alla fine ci siamo riusciti. Poi il grande risultato ottenuto ad Alghero ci ha
sollevato tantissimo il morale”.
La squadra praticamente non
vede l’ora di iniziare la stagione?
“I ragazzi hanno dimostrato, specialmente in occasione
della gara di domenica, di essere in gran forma e pronti a mettere in campo
tutta la loro determinazione e esperienza per riuscire a far bene nel corso dei
prossimi mesi”.
Alla fine la coppa rimane
ad Alghero?
“Certamente, forte della vittoria nella gara d’andata
per 15-5, la squadra catalana è riuscita a strapparci il trofeo. Posso
tranquillamente affermare che loro sono i vincitori ufficiali del torneo, ma la
vittoria morale è sicuramente nostra”.
E adesso?
“Accantoniamo il discorso relativo a questa
manifestazione e la concentrazione va tutta sul campionato. Un torneo “monco”
che, rispetto a quanto previsto dalla Federazione , sarà formato da 11
formazioni grazie a Sondrio che, non riuscendo ad allestire una formazione competitiva
ha preferito rinunciare. Ci dispiace, ovviamente, per la società lombarda, ma
nel contempo è certamente una bella notizia in considerazione del fatto che
proprio quella di Sondrio è una trasferta davvero difficile per ciò che attiene
gli spostamenti”.
Obbiettivi?
“Forse quello di andare molto lontano e poi si vedrà.
Siamo molto carichi e non vediamo l’ora di iniziare, poi come sempre sarà il
campo a dire dove potrà andare il Capoterra”.
Sicuramente soddisfatto anche il tecnico argentino del
Capoterra Alejandro Eschoyez (foto sotto) sia per quanto fatto contro Alghero, ma
soprattutto per il notevole impegno messo da tutti nel corso degli ultimi 2
anni.
“I ragazzi durante la pandemia non si sono mai fermati
– afferma Eschoyez -. Quando la società è stata costretta a dare delle pause,
per via delle chiusure, tutti loro hanno lavorato da casa con dei programmi
individuali. Quindi posso ammettere senza ombra di dubbio che sono stati sempre
in movimento”.
Poi è iniziata la
preparazione…
“Esattamente il 31 agosto. Tanto lavoro in
preparazione del campionato e anche del torneo. Una manifestazione fortemente
voluta dalla società. La doppia sfida contro Alghero credo sia stata
gratificante per entrambe. Due società che sono anche la migliore espressione
del rugby isolano. Una bella iniziativa che ha coinvolto le due squadre e credo
che tali partite possano anche ripetersi nel corso della stagione. Questo ci
consente finalmente di poterci confrontare con formazioni di livello, cosa che
in passato era praticamente difficile effettuare”.
Dopo la sconfitta nel match
di andata, domenica ad Alghero si è visto un Capoterra diverso: più
battagliero?
“Sicuramente una bella prova di carattere da parte dei
ragazzi. Una bella prova di maturità e di coesione da parte del gruppo che è
riuscito a giocare con la giusta cattiveria e determinazione. Ovviamente da
parte mia, non interessa il risultato, ma soprattutto come è avvenuto”.
Un duro lavoro estivo che
comincia a dare i frutti sperati…
“A livello strutturale siamo cresciuti, la nostra palestra
in campo pian piano migliora. Cresciuto anche lo staff con l’arrivo
dall’Argentina di un preparatore atletico, oramai già da un anno con noi.
Abbiamo anche un allenatore della tre quarti che ha anche il ruolo di video
analisi. C’è stato ovviamente qualche nuovo innesto nel gruppo ulteriormente
ringiovanito”.
Non ci sono retrocessioni,
ma Capoterra ha certamente i suoi obbiettivi?
“Indubbiamente quelli di essere protagonista nel corso
della stagione con il gruppo che ogni volta dovrà uscire dal campo sempre con
la testa alta, Non abbiamo grosse ambizioni. Sicuramente ci sono squadre
attrezzate per fare il salto di categoria, ma noi non siamo interessati a
questo e giocheremo partita dopo partita con la convinzione di poter riuscire a
portare a casa il risultato, poi come sempre il giudizio finale lo darà il
campo”.
Per finire?
“Il Rugby Capoterra dopo due anni è ancora in piedi e
lo dimostrano anche i numeri dei nostri bambini. Domenica 10 ottobre abbiamo
anche l’open day che vedrà anche la partecipazione dei ragazzi della prima
squadra e, mi auguro, tanti bambini”.
Prossimi appuntamenti?
“Venerdì una bella amichevole con il Rugby Sinnai,
questo dimostra che tutte le squadre sarde sono disposte a collaborare tra di
loro, poi tanto allenamento in attesa della sfida di domenica prossima.
Dimenticavo di dire che quest’anno abbiamo iscritto una squadra anche al
campionato di serie C un modo per far lavorare e migliorare il gioco dei nostri
giovani facendoli partecipare ai campionati minori”.
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