IL PILONE DELLE ZEBRE PAOLO BUONFIGLIO A CACCIA DEL SUO ESORDIO IN
GUINNESS PRO14:
“L’OBIETTIVO È FARE PIÙ PARTITE POSSIBILI. È DIFFICILE, MA STO
LAVORANDO TANTO E QUESTO È MOLTO STIMOLANTE”
Parma, 6 agosto 2019 – Ad
un mese e spiccioli all’inizio della doppia amichevole contro i leoni
biancoverdi, proseguono le sessioni di allenamento alla Cittadella del Rugby
di Parma. In occasione della quarta settimana di lavoro sui campi e nelle
strutture del centro federale, è arrivato il momento di presentare un altro
giovane talento ingaggiato dalla franchigia multicolor al termine dell’edizione
passata di Guinness PRO14.
Dopo Pierre
Bruno, questa mattina è la volta del pilone sinistro Paolo Buonfiglio,
tornato a Parma lo scorso maggio dopo aver già vissuto un’esperienza nella
città ducale nel 2013/2014, disputando una stagione nel campionato italiano
di Serie A con l’Accademia Nazionale “Ivan Francescato”, quando questa aveva
sede nella città emiliana.
[Paolo Buonfiglio alla Cittadella del Rugby di Parma]
|
Nel 2014 il prodotto delle giovanili dell’Unione
Prato-Sesto è quindi entrato a far parte della rosa del Rugby Mogliano,
militando nella massima competizione italiana sino alla conclusione
dell’edizione 2018/2019.
Oltre agli
ex compagni di Accademia Gabriele Di Giulio e Renato Giammarioli, il 24enne
pratese ha ritrovato a Parma anche i due tecnici Carlo Orlandi e Alessandro
Troncon, suoi allenatori dal 2013 al 2015, periodo in cui il pilone toscano
ha indossato la maglia della Nazionale Italiana Under 20, disputando due Sei
Nazioni di categoria e guidando nel giugno 2015 gli Azzurrini al World Rugby
U20 Championship, quell’anno in scena proprio in Italia. L’ultima apparizione
di Buonfiglio con la maglia Azzurra è con la selezione dell’Italia Emergenti
e risale al 14 giugno 2017, nel secondo turno della World Nations Cup perso
38 a 22 contro la Namibia.
Già permit
player del Benetton Rugby per tre stagioni consecutive, dal 2015 al 2018, il
numero 1 pratese è ancora a caccia del suo debutto ufficiale in Guinness
PRO14, il prestigioso campionato internazionale al via il prossimo 28
settembre con la trasferta delle Zebre allo Stadio di Murrayfield contro l’Edinburgh
Rugby.
Come hai ritrovato Parma dopo l’esperienza di sei anni fa con
l’Accademia Nazionale? “È sempre un
piacere tornare perché ho tanti bei ricordi di quella stagione. Mi trovo bene
anche se il mondo Zebre è totalmente differente da quello dell’Accademia.
Arrivo qua più maturo, ma con la stessa voglia di giocare”.
In Nazionale ti abbiamo visto giocare pilone destro, poi sei
passato sul lato sinistro della mischia. Dove ti senti più a tuo agio a
sfidare gli avversari? “In realtà
ho fatto tutti e tre i ruoli della prima linea, compreso il tallonatore.
Negli ultimi anni mi trovo più confidente a giocare a sinistra, però devo
dire che mi ha aiutato giocare in tutte e tre le posizioni perché sono molto
più diverse da quello si possa pensare dall’esterno”.
Qui a Parma hai ritrovato Carlo Orlandi e Alessandro Troncon, tuoi
allenatori quando indossavi la maglia della Nazionale Under 20. Ritrovare
allenatori con cui hai lavorato velocizza l’inserimento in un nuovo piano di
gioco? “Sì perché
nonostante sia completamente differente il piano di gioco delle Zebre da
quello che avevamo con l’Under 20 in quegli anni, l’approccio di entrambi non
è cambiato e lo conosco. Mi sono trovato bene negli anni della Nazionale e mi
sto trovando bene con coach Bradley quest’anno.”
Dicci un pregio di ognuno dei due. “È davvero stimolante allenarsi con loro. Sono due persone che
danno tutto e che preparano l’allenamento nei minimi particolari, per cui non
si arriva mai senza un piano preciso in testa prima dell’allenamento”.
Non ti chiederò un difetto, bensì il ricordo più bello della tua
esperienza con gli Azzurrini. “La prima
convocazione che è arrivata un po’ a sorpresa con gli Azzurrini nell’anno
‘94/’95. Inizialmente non avevo tante possibilità però poi questa chiamata mi
ha reso molto felice. In quello anno anche battere l’Argentina al mondiale in
Nuova Zelanda è un ricordo indelebile della mia esperienza con gli Azzurini”.
Sei arrivato alle Zebre lo scorso maggio ed hai anche iniziato una
prima fase di lavoro lo scorso giugno. Come ti stai inserendo nel piano di
gioco di coach Bradley dopo il tanto fitness delle prime settimane?“In questa seconda parte di preparazione abbiamo messo le basi per
costruire il nostro gioco. È un gioco molto veloce e stimolante, quando
riescono le cose noto che ci divertiamo tutti. Se questo sono le premesse è
bello giocare in questa squadra”.
Chi è il tuo esempio all’interno del gruppo? “A parte i ragazzi della Nazionale che non ho potuto conoscere se
non fuori dal campo, devo dire George Biagi che è il giocatore più esperto e
che ci dà tanti consigli e ci stimola parecchio, ma anche Kearney e Nagle, i
due ragazzi irlandesi che sono arrivati quest’anno sono veramente un grande
aiuto per noi più piccoli perché dispensano molti consigli e si mettono in
gioco loro per primi”.
Come vivi la competizione interna in un reparto così giovane che
ad inizio campionato non avrà il senatore Lovotti impegnato alla Coppa del
Mondo? “Siamo tutti
piloni più o meno della stessa età. È bello perché ci troviamo bene fuori dal
campo e dentro ci stimola il lavoro dell’altro per fare sempre meglio. Per
adesso è una sana competizione e poi arriveranno le partite e vedremo”.
Sei a caccia del tuo primo cap in Guinness Pro14. Che aspettative
hai per questa stagione Paolo?“Ovviamente,
cercare il prima possibile di fare una presenza con le Zebre. Sto lavorando
tanto, so che è difficile perché è tutto un altro livello rispetto a quello
in cui giocavo negli anni precedenti, però è stimolante: se riesco a
mantenere il livello degli altri e a raggiungere quello dei più esperti,
l’obiettivo è sicuramente fare più partite possibili”.
Cosa ti aiuta a superare i momenti più difficili e a trovare la
concentrazione prima di una importante sfida? “Nei momenti più difficili penso sempre che quello che faccio è
per passione. Il rugby è sì un lavoro in questo momento, ma cerco sempre di
non pensare mai a quanto possa essere duro perché è quello che ho scelto di
fare ed è mia responsabilità portare questo impegno fino in fondo. Prima di
una partita quando ero più piccolo mi mettevo tanta pressione da solo, ma
adesso riesco a gestirla da solo e penso che la prima cosa è divertirsi. Se
si trova il divertimento all’interno del campo tutto viene, non necessariamente
più facile, ma sicuramente più soddisfacente”.
La scheda del giocatore:
Nome: Paolo
Cognome:Buonfiglio
nato a:Prato
Il:28/01/1995
Altezza:183 cm
Peso:114 kg
Ruolo:pilone
sinistro
Honours: Italia
Emergenti, U20, U18, U17
Caps:0
Presenze in Guinness PRO14:0
Presenze in EPCR Champions Cup:0
Presenze in EPCR Challenge Cup:0
Club precedenti: Rugby
Mogliano, Accademia Nazionale “Ivan Francescato”, Unione Rugby Prato-Sesto
(Simone Del Latte)
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Nessun commento:
Posta un commento