'Pensieri e parole' è un famoso brano del 1971 di
Lucio Battisti. 48 anni dopo, tocca ad un altro Lucio - un po' meno famoso del
cantautore di Poggio Bustone - interpretare (non cantare...) 'Pensieri e
parole' in libertà. Il 'Lucio' in questione è Scardino, il terza centro e
capitano 'storico' dei Lions Amaranto Livorno. “Il mio nome - ci scherza
l'avanti, classe '89 - è, all'anagrafe, Luciano. Tutti però mi chiamano Lucio”.
E allora via con 'pensieri e parole' del rugbista labronico. “Siamo
estremamente soddisfatti - dice - di quanto combinato nel corso della regular
season, ma siamo anche consapevoli che nella doppia finale promozione con
l'Olbia tutto ripartirà da zero. Per questo non dobbiamo cullarci sugli allori,
né gioire più di tanto per le dodici brillanti vittorie ottenute nelle prime
dodici partite stagionali. Abbiamo dimostrato, contro le formazioni toscane
incontrate finora,di avere buoni mezzi in tutti i settori e in tutti i reparti.
Ma sarebbe un errore grave, che credo non commetteremo, limitarci a pensare che
possiamo 'vivere di rendita'.
Contro l'Olbia, nelle due gare in programma dopo
la domenica di Pasqua, ci attendono 160 minuti di grande intensità. Ci stiamo
preparando, secondo me, nel modo migliore”. Andata in terra sarda il 28 aprile
(con diretta livescore sul sito della società, lionsamarantorugby.it)
e ritorno sette giorni dopo al 'Priami' di Stagno. “Giocare la seconda partita
in casa può essere un vantaggio, anche se non credo che sarà determinante. Ben
altri saranno i fattori che decideranno il braccio di ferro”. Scardino, con i
suoi 30 anni (da compiere ad agosto), è una sorta di 'chioccia' della squadra.
“Oltre a me - chiarisce - ci sono in rosa altri elementi con una certa
esperienza. Così come Giusti, Tamberi, Sarno e Siviero, ho già giocato, con la
maglia dei Lions, in serie B. Puntiamo a tornare in quella categoria. Ho
vissuto, solo come giovane spettatore, alla promozione del 15 giugno 2008. Ero,
all'epoca, tesserato CUS Pisa, che in quell'annata era di fatto la squadra
Lions 'B'. Mi ricordo perfettamente, dopo la vittoria con il Reno Bologna, nel
ritorno della finale promozione, la festosa invasione di campo. Avevamo tutti
11 anni in meno....”. I Lions disputavano le proprie gare interne sul terreno
di San Piero a Grado. “A proposito di campo. Importantissimo è stato l'aver
trovato, negli ultimi mesi, una vera casa madre. Il poter contare su un nostro
vero impianto, quale è il 'Priami' di Stagno, ci ha consentito di allenarci con
maggior profitto. Da quando, con il successo nel relativo bando, la nostra
società si è garantita la gestione di un impianto sportivo così importante,
c'è, in tutto l'ambiente, un maggior entusiasmo. Sentiamo anche il pubblico più
vicino. Per ora, anche da quel punto di vista, è quella in corso, un'annata
memorabile. Dobbiamo però ancora, sul campo, conquistare la 'meta' più bella”.
In rosa, nei Lions, c'è chi ha già ottenuto, sempre con la maglia amaranto, la
promozione in B. “Sì, Diego Tamberi, che è un classe '88, era, nella stagione
2007/08, stabilmente in prima squadra. In questi 11 anni tanta acqua è passata
sotto i ponti. Abbiamo acquisito tante esperienze, positive e anche negative.
E' stata dura da accettare la retrocessione del 2011 e dure da digerire le
mancate promozioni del 2013 e del 2014. In questa stagione, abbiamo una rosa
ampia e di qualità. Però, per quello che ci risulta, anche l'Olbia può contare
su un roster importante per la categoria. Insomma, tutti quanti dovremo in
queste due decisive gare dare il massimo. Non vedo l'ora di partire per la
Sardegna, di saggiare, sabato 27, il campo dei galluresi e soprattutto non vedo
l'ora, domenica 28, alle 15,30, di iniziare la prima partita playoff. Stiamo
costruendo qualcosa di bello, solido e impostante. Il tutto grazie al lavoro ed
alla serietà dello staff dirigenziale e tecnico...” 'Pensieri e parole' di
Lucio... (FabioGiorgi)
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