Marcos Reyna, obiettivo doppio: “Promozione e
crescita dei nostri giovani”
Marcos Reyna, una
bandiera della Partenope Rugby da sedici anni, e punto di riferimento del
settore agonistico del nostro club. Quali sono i principali obiettivi sportivi
e societari che vi siete prefissati per quest’anno?
«L’obiettivo sportivo principale resta la promozione con la Seniores. È da
qualche anno che ci proviamo, ma quest’anno abbiamo un gruppo solido e
motivato, supportato da uno staff tecnico di livello e daremo tutto per
raggiungere il traguardo. La nostra è una squadra molto giovane, con margini di
crescita davvero notevoli.
Per quanto riguarda il settore giovanile, con l’U18 avevamo puntato all’élite 1
nazionale, il massimo livello, ma non ce l’abbiamo fatta: ci siamo quindi
fissati come obiettivo l’élite 2, che resta un campionato di grande spessore.
L’U16 proverà a disputare il miglior campionato possibile, pur con un organico
ridotto, mentre per l’U14 e il Mini-Rugby vogliamo consolidarci e rafforzare la
base».
Come si svilupperà la
stagione agonistica delle squadre della Partenope?
«La prima squadra affronterà il campionato interregionale: in caso di vittoria
raggiungeremmo la promozione. Il torneo scatterà a ottobre e si concluderà a
maggio.
Le giovanili seguiranno una fascia temporale simile, ma la loro stagione sarà
divisa in due fasi: la prima fase è di tipo regionale che determinerà le
squadre qualificate alla seconda fase, di tipo interregionale. Da gennaio,
infatti, le prime due classificate si confronteranno con squadre di Abruzzo e
Lazio, una sorta di élite 2».
C’è un obiettivo che
considerate imprescindibile?
«Prima del Covid era stato raggiunto l’apice del nostro progetto: prima squadra
in Serie B, U18 e U16 in élite nazionale. Eravamo l’unica società da Roma in
giù con quei numeri. La pandemia ci ha costretto a ripartire quasi da zero: le
scuole ci hanno riaperto le porte solo due anni fa e abbiamo sofferto molto.
Adesso vogliamo ricostruire la nostra base, riportare tanti ragazzi al rugby e
alimentare la prima squadra. Riavvicinare i giovani allo sport non è facile, ma
è la sfida più importante».
Prima abbiamo
ricordato che sei alla tua sedicesima stagione con la Partenope. Cosa ti lega a
questo club?
«Sono qui da sedici anni: i primi quattro da giocatore, gli ultimi dodici
dedicati allo sviluppo della società. La Partenope mi ha formato come
allenatore, mi ha fatto crescere come persona e oggi sono quello che sono
grazie a questo club. Il legame è profondo e la gratitudine immensa».



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