Per il Livorno Rugby under 17 è di gran lunga maggiore la soddisfazione relativa ad un’annata strepitosa, culminata con un ottimo secondo posto a livello nazionale, rispetto all’amarezza di un titolo tricolore sfuggito in dirittura d’arrivo. Oggettivamente - considerata la forza del Benetton Treviso, che si è laureato campione d’Italia - era impossibile chiedere qualcosa di più alla squadra biancoverde labronica allenata da Massimiliano Ljubi, Marco Tomaselli e Gianni Carugi.
La formazione livornese ha concluso la sua stagione con un
ruolino di 20 vittorie (nel conteggio anche la semifinale nazionale) ed una
sconfitta (rimediata, appunto, nella finalissima contro i biancoverdi del
Benetton). Nella categoria under 17, in questa stagione 2021/22 hanno militato
atleti nati negli anni 2005 e 2006.
IL SORTEGGIO.
La final-four scudetto si è giocata sul neutro di Calvisano. Al via dell’evento
le formazioni che avevano vinto i campionati nelle rispettive aree geografiche:
Amatori Milano (nord-ovest), Benetton (nord-est), Livorno (centro) e Fiamme Oro
Roma (sud). Gli incroci delle semifinali, dettati da un sorteggio libero, hanno
determinato le gare tra Milano e Livorno e tra Benetton e Fiamme Oro. Tutte le
quattro partite della final-four si sono disputate sulla distanza di 40’ (due
tempi da 20’).
LE ORE
ANTECEDENTI. Il Livorno Rugby ha optato per non partire per Calvisano il giorno
prima, per non aggiungere ulteriore stress in vista
delle gare. Si è scelto di valorizzare l’identità di
squadra, rispettando abitudini e routine proprie della
prima parte della memorabile stagione. Il giorno prima della final-four,
si è consumato il rito della consegna abbigliamento di
rappresentanza, con una piccola riunione e con cena
effettuata nella club house di via Settembrini. Poi, il
sabato mattina, la partenza per la Lombardia con
due pullman: uno solo per il gruppo squadra e l’altro
riservato ai numerosi tifosi e appassionati al seguito. Sosta
colazione, sosta pranzo e poi arrivo a Calvisano alle 14:00, due
ore prima della semifinale.
SUCCESSO SUI
MENEGHINI. Quella degli Amatori Milano è una squadra solida
fisicamente, non molto organizzata, ma molto votata al gioco al largo. I
meneghini, contro il Livorno, optano,in avvio, a non piazzare alcuni calci
facili, cercando altre soluzioni che non porta loro frutti concreti. Poi i
labronici prendono in mano la partita: buono il lavoro in difesa e
brillante il lavoro nella gestione del possesso e in fase
di avanzamento. Nella prima frazione, i livornesi muovono il proprio
score, con una meta dell’estremo Fedi, condita da cinque punti di piede (un
piazzato ed una trasformazione) dell’apertura Giunta. 10-0 la situazione
all’intervallo. Ulteriore allungo nella ripersa (13-0, altro penalty di
Giunta). Livorno va ad un passo da una nuova meta. Nell’ultima azione del
match, Milano, complice un rimpallo fortunato, sigla la marcatura (poi
trasformata) della bandiera. Finisce 13-7 per i biancoverdi. Stesso punteggio
(13-7) nell’altra semifinale, vinta dal Benetton sulle Fiamme Oro. Lo
schieramento livornese nella semifinale: Fedi; Mannucci, Brancoli, Lenzi,
Taratufolo; Giunta, Celi; Raffo, Casolaro (cap.), Carbonella; Bernocchi,
Gambini; Niccolai (12’ st Gizzarelli), Giammattei, Marianelli. A
disp.: Autorino, Fiori, Brasini, Silvestri, Sangiorgi, Parri, Antonucci,
Bianchi, Casini. Assenti: Caratori, Properzi, Morelli, Belcari.
LA
FINALISSIMA. Livorno arriva alla sfida tricolore con il Benetton un po'
provato dalla semifinale e senza il pilone destro Niccolai,
infortunato nella prima gara della final-four. Benetton squadra
solidissima e fisicamente molto prestante. I trevigiani, con una meta
di Renesto, giunta sugli sviluppi di una touche (marcatura condita dalla
trasformazione di Bianco), sono avanti 7-0 al 5’. Partita di inaudita intensità
agonistica: l’arbitro ricorre a quattro cartellini gialli (uno per i veneti e
tre per i labronici). Livorno resta in 13 (rosso per il centro Lenzi, per somma
di gialli), ma non demorde, andando realmente a pochi centimetri dalla meta
che, se trasformata, avrebbe consegnato la parità (con eventuale ricorso ai
calci di spareggio). I trevigiani sono spietati in difesa e nel finale, con la
meta di Lucchese e altri cinque punti di piede di Bianco, si issano sul
definitivo 13-0. Casolaro e compagni non possono rimproverarsi nulla: il
secondo posto nazionale è un traguardo di assoluto prestigio e premia il serio
lavoro svolto negli ultimi mesi. Nessuno, neppure nel lungo periodo nel quale
per colpa dell’emergenza sanitaria le sedute si erano svolte con metodi ben
poco rugbistici (esercizi senza contatto e severe norme da rispettare), si è
mai tirato indietro. L’ottimo risultato è il giusto premio dei tanti sacrifici
effettuati. Nella finale per il terzo posto, le Fiamme Oro hanno battuto gli
Amatori Milano 19-10. Lo schieramento labronico nella finale: Fedi;
Mannucci, Brancoli, Lenzi, Taratufolo; Giunta, Celi; Raffo, Casolaro (cap.),
Carbonella; Bernocchi, Gambini; Gizzarelli, Giammattei, Marianelli.
(FabioGiorgi)
FOTO DELLA
FINAL-FOUR DI SABATO A CALVISANO; I FESTEGGIAMENTI PER IL 2° POSTO NAZIONALE.
LIVORNO IN MAGLIA VERDE.
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