Genova,
Stadio “G. Carlini” – domenica 16
Febbraio 2020
CUS
GENOVA - AMATORI ALGHERO 17-16 ( 12-13)ù
Marcatori:12' cp Mandivenga, 15' mt Tongia tr Micheli, 20' cp Mandivenga, 24' cp
Mandivenga, 28' cp Micheli, 35' cp Micheli, 38' cp Mandivenga, 64' cp Micheli,
80' mt Mandivenga.
in foto la meta decisiva di Brandon Mandivenga, autore di tutti i punti del CUS.
CUS
GENOVA: Mandivenga, Pressenda, Chalmers, Gambelli (64' Tassara), Migliorini,
Ricca (67' Salerno), Garaventa, Bertirotti, Pendola, Imperiale F., Imperiale
P., Porcile, Barry (56' Rifi), Felici, Bortoletto. N.U. Giuliano, Bariolio,
Gherardi, Casella, Mozzi. All. Sandri
AMATORI
ALGHERO: Micheli, Delrio, Antonelli, Serra, Palmisano, Alegiani, Michel, Tongia
(52' Ilie), Sciacca, Calabrò, Lofrese, Paco (51' Fall), Poloni (25' Salaris),
Spirito (76' Macchioni), Stefani. N.U.
Gabbi, Madeddu, Catania, Navarro. All. Zito
Arb. Clara
Munarini di Parma
AA1. Fabio
Franchini AA2. Alberto Olivieri
Cartellini: 11' giallo Paco A, 22' giallo Sciacca A
Calciatori:
4/5 Mandivenga G, 4/4 Micheli A
Note: Circa spettatori presenti
300
Punti conquistati in
classifica: CUS GENOVA 4 ; AMATORI ALGHERO 1
Man of the match: Mandivenga.
Giornata grigia al Carlini. Squadre in campo, tifo
alle stelle, ma il gioco latita spesso a centrocampo, con le rispettive difese
a farla da padrone.
CUS Genova ed Alghero si scontrano in un test altamente
fisico, e la formazione isolana grazie ad un miglior possesso palla riesce a
prevalere territorialmente. Se la giocano i calciatori e dalla piazzola sia
Mandivenga per il CUS, che Micheli per i sardi non deludono, ma in vantaggio è
sempre e sino alla fine la squadra ospite che pur giocando per venti minuti in
inferiorità numerica per due cartellini gialli, tampona a dovere le iniziative
del team universitario, caparbio e volitivo sino all’ultimo minuto di gioco.
Ed
è proprio nei minuti di recupero che il nazionale dello Zimbabwe, Brandon
Mandivenga plana in meta portando all’ormai insperata affermazione i
biancorossi capitanati da uno stoico Francesco Imperiale. Quattro punti per il
CUS sono vero “ossigeno” per i genovesi, uno per i catalani, i quali mestamente
si defilano dal terreno di gioco. La lotta per la retrocessione si fa sempre
piu’ interessante ed a sei gare dalla conclusione del campionato tutto è ancora
possibile.
“Loro hanno giocato tutta la partita cercando il
piu’ possibile per abbassare il ritmo del gioco – dice GIANLUCA SANDRI, coach
del CUS Genova - sapevano che la nostra
arma migliore era la velocità e loro hanno cercato di ammazzare il gioco anche utilizzando finti infortuni, perdendo
tempo. Siamo riusciti a venirne a capo
proprio all’ultimo secondo di gioco con una bella meta, e questa è
l’ennesima prova di maturazione di questi nostri ragazzi. Certo dovevamo
gestire il gioco in modo diverso, del resto in campo c’era molta tensione,
molti atleti sono giovani e pertanto privi di importanti esperienze, la partita
era molto delicata e fondamentale per la lotta per la salvezza, quindi era
importante riuscire a vincere anche giocando non bene. Anche questo vuol dire crescere, e questa
affermazione non puo’ che renderci soddisfatti. “
Una vittoria sofferta ed importantissima che senza
dubbio potrà concedere maggior fiducia alla squadra biancorossa.....
“ La squadra sta crescendo e ritengo che potremo
anche toglierci qualche soddisfazione nel tempo – prosegue SANDRI – anche se
oggi la tensione ci ha tirato un brutto scherzo che potevamo pagare amaramente.
E poi non ho mai voluto lamentarmi degli arbitraggi prima di oggi, ma la
direzione di questo pomeriggio è risultata estremamente insufficiente. Noi
continuiamo ad allenare ed a preparare i ragazzi in tutti i modi, ma in alcune
situazioni certi arbitraggi sono veramente devastanti. E non è vero che gli
arbitraggi sono uguali per entrambe le squadre impegnate in campo, non lo è
mai, non è mai così. Insomma certe
direzioni complicano sempre l’esistenza di una partita.”
A fine partita troviamo uno STEFANO BERTIROTTI (FOTO), Direttore CUS Genova Rugby, senza dubbio piu’ pacato dell’allenatore ed analizza il confronto in un altro modo: “Sicuramente dopo una simile partite chiusa all’ultimo secondo di gioco ci sarebbe bisogno di qualche calmante, ma comunque se noi allo scadere degli ottanta minuti di gioco avevamo ancora la voglia di andare avanti, come è successo e la carica giusta per riuscire a prevalere vuol dire che il segnale positivo alla fine si è evidenziato. Senza dubbio l’Alghero ha giocato meglio di noi, e se avesse portato a casa la vittoria non avrebbe rubato proprio nulla.
Inspiegabilmente noi abbiamo giocato peggio di altre partite, dove magari avevamo perso malamente, per cui oggi debbo ammettere che siamo stati fortunati. Ma questa è solo legge di compensazione, in quanto in altre precedenti occasioni la jella non ci ha di certo abbandonato. Dunque Il segnale positivo lo si è riscontrato proprio allo scadere, quando tutti i nostri ragazzi hanno continuato a crederci, e la ricompensa è arrivata proprio al fotofinish.” (rr)
Le foto sono di Nando Murgia
A fine partita troviamo uno STEFANO BERTIROTTI (FOTO), Direttore CUS Genova Rugby, senza dubbio piu’ pacato dell’allenatore ed analizza il confronto in un altro modo: “Sicuramente dopo una simile partite chiusa all’ultimo secondo di gioco ci sarebbe bisogno di qualche calmante, ma comunque se noi allo scadere degli ottanta minuti di gioco avevamo ancora la voglia di andare avanti, come è successo e la carica giusta per riuscire a prevalere vuol dire che il segnale positivo alla fine si è evidenziato. Senza dubbio l’Alghero ha giocato meglio di noi, e se avesse portato a casa la vittoria non avrebbe rubato proprio nulla.
Inspiegabilmente noi abbiamo giocato peggio di altre partite, dove magari avevamo perso malamente, per cui oggi debbo ammettere che siamo stati fortunati. Ma questa è solo legge di compensazione, in quanto in altre precedenti occasioni la jella non ci ha di certo abbandonato. Dunque Il segnale positivo lo si è riscontrato proprio allo scadere, quando tutti i nostri ragazzi hanno continuato a crederci, e la ricompensa è arrivata proprio al fotofinish.” (rr)
Le foto sono di Nando Murgia
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