Stavolta
è proprio il caso di rubare il titolo ad un “Horror” d’annata per descrivere la
prestazione dei boys bianconeri nella settima giornata del campionato
meritocratico, opposti ai pari età del Rugby SAN MARCO.
Provenienti da 2 prestazioni scintillanti, 3 settimane fa in quel
di Valpolicella (VR) e a Mira la scorsa domenica, i ragazzi non hanno saputo
replicare questa volta quanto di buono fatto vedere nelle precedenti uscite.
Forse ha influito nella testa dei ragazzi una sorta di
inspiegabile e silente “scarico mentale” conseguente alla vittoriosa battaglia
della precedente domenica contro il rugby Riviera, fatto sta che nel
sentitissimo derby contro il 15 mestrino i nostri ragazzi hanno decisamente
toppato il match, mandando in scena 70 minuti di iperboliche minchiate in fase
di possesso palla, ma soprattutto omaggiando l’avversario nelle situazioni di
contenimento con un interminabile stillicidio di falli commessi sui punti
d’incontro che, alla lunga, hanno finito per consegnare acri ed acri di terreno
al “kicking game” ospite.
Mestre dal canto suo, seguendo un piano di gioco ordinato, ma senza fare nulla di assolutamente trascendentale, ha pensato bene di “non guardare in bocca a caval donato”, accettando di buon grado le regalie carnevalesche bianconere e portando a casa con pieno merito l’incontro.
Eppure la partita è stata preparata in settimana con scrupolo e
meticolosità dallo staff tecnico miranese, richiamando i ragazzi ad esercitare
la solita ed asfissiante salita difensiva che, per l’occasione, si sarebbe dovuta
accompagnare ad una predominante fase di possesso palla, necessaria per
comandare e gestire al meglio il match.
Il primo tempo dell’incontro si è chiuso sul risultato di 8 a 8,
con Mirano che ha comunque saputo rispondere punto a punto al team Mestrino pur
con una condotta di gioco avulsa e poco produttiva.
Tone ha provato a fare cerchio con i ragazzi tra il primo ed il secondo tempo, mettendo bene in chiaro le criticità emerse rispetto al piano partita stabilito e le conseguenti misure correttive da approntare, ma è stato un po’ come predicare al vento, visto che dopo neanche un minuto dall’inizio della ripresa il 15 di Mestre ha trovato con il proprio pacchetto di mischia la meta che ha costretto Mirano ad inseguire nel punteggio, senza trovare quasi mai nel prosieguo dell’incontro l’abbrivio giusto per andare ad impensierire la difesa ospite.
Mestre ha saputo poi capitalizzare in mezzo ai pali un paio di piazzati da 40 metri ed oltre, dilatando successivamente il punteggio con la terza meta di giornata.
Tone ha provato a fare cerchio con i ragazzi tra il primo ed il secondo tempo, mettendo bene in chiaro le criticità emerse rispetto al piano partita stabilito e le conseguenti misure correttive da approntare, ma è stato un po’ come predicare al vento, visto che dopo neanche un minuto dall’inizio della ripresa il 15 di Mestre ha trovato con il proprio pacchetto di mischia la meta che ha costretto Mirano ad inseguire nel punteggio, senza trovare quasi mai nel prosieguo dell’incontro l’abbrivio giusto per andare ad impensierire la difesa ospite.
Mestre ha saputo poi capitalizzare in mezzo ai pali un paio di piazzati da 40 metri ed oltre, dilatando successivamente il punteggio con la terza meta di giornata.
Il triplice fischio dell’arbitro ha mandato tutti sotto la doccia
e, da dietro la porta dello spogliatoio bianconero, rivolti ad una squadra con
il capo abbassato, si sono potuti ascoltare in rima e ad alta voce (da Tone e
Francè) tutti e 34 i canti dell’inferno di un certo Dante Alighieri che ancora
riecheggiano nel corridoio centrale del campo B.
Per carità di Dio, non aprite quella porta !
Alla prossima,
Jena Plinsky
Jena Plinsky
N.B. meta di Lazzarini
In allegato: un’immagine di repertorio.
Foto: Stefano D’Alterio.
Foto: Stefano D’Alterio.
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