Nuovo appuntamento con la rubrica Palla Ovale, questa settimana spazio a
due protagonisti biancorossi.
"Il 2019 è stato un anno favoloso, infatti ho allenato nella prima
parte la UNDER 8, poi ho proseguito con la UNDER 6 alla ripresa del campionato
– racconta la sua attività come tecnico
Lorenzo Luzzetti (foto) allenatore UNDER 6 –.
I guerrieri rugbisti del Civitavecchia Rugby sono dei bambini fantastici, hanno
molta voglia di giocare e divertirsi. Vederli giocare è una sensazione
indescrivibile. Sono tre anni che faccio da educatore/allenatore ma sono già 12
che gioco a Rugby. Mi rivedo molto nei piccoli rugbisti di oggi anche perché ai
tempi avevo una figura importantissima che mi allenava, Felice Raponi, con lui
ho mosso i primi passi in questo sport. Il rugby per me conta molto, tutti i
giorni sono al campo. I genitori? Devono ascoltare la voglia che i bambini
hanno di giocare, soprattutto se sono contenti di praticare questo sport. Una
esperienza diretta di vita mi ha fatto comprendere che per conoscere bene il
Rugby si deve andare a vedere una partita dal vivo allo stadio, in quel caso ti
innamori sin da piccolo e non lo molli più".
“C’è stata una nuova sfida per la categoria che rappresento ossia la UNDER
18, una collaborazione tra Fiamme Oro Rugby e Civitavecchia Rugby– commenta
Alessio Moretti (foto) allenatore della UNDER 18 delle fiammeoro/crc- .
Un progetto
iniziato con qualche perplessità ma poi con l’esperienza diretta i ragazzi si
sono integrati pienamente e si è formato un buon gruppo. Siamo già a buon punto,
infatti ci stiamo confrontando con le altre squadre nel girone regionale per
accedere poi al campionato Elitè per il prossimo torneo. Sono 8 anni che
alleno, prima ho giocato a Rugby fino al limite di età dei 42 anni. Ho
conosciuto la palla ovale sin da piccolo grazie a mio padre, allora il club si
chiamava “ U. S. Rugby Civitavecchia “ . Quando alleno cerco di trasmettere
quello che mi è stato insegnato negli anni, vale a dire i valori fondamentali.
Il mio cognome mi riempie di orgoglio in quanto ai tempi il campo fu intitolato
a mio padre in condivisione ossia Moretti - Della Marta. Il rugby insegna a
come poter affrontare la vita anche al di fuori del campo di gioco”.
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