Il Rubgy XV Femminile sbarca a Mantova: siglato l’accordo Mantova –
Calvisano
E’ arrivata la tanto attesa fumata bianca. Mantova potrà contare dalla
prossima stagione su una squadra di rugby a 15 femminile in Serie A. La squadra
sarà condivisa col Rugby Calvisano e vedrà la presenza durante gli allenamenti
di circa 30 ragazze, di cui la metà, che si alleneranno a giorni alterni in
terra bresciana e nell’impianto dello Stadio Parco del Mincio.
(In foto Filippo Santoro - ph Virginia Sodano)
Condiviso anche
il percorso stagionale che vedrà metà delle partite casalinghe disputate a
Calvisano e metà a Mantova che potrà quindi assaporare per la prima volta nella
sua storia la massima espressione in Italia del Rugby Femminile.
A guidare le ragazze in questa storica prima volta sarà coach Filippo
Santoro che condividerà quindi la sua competenza nel mondo del rugby femminile
con un gruppo che cercherà di essere competitivo sin dal suo primo anno. La
squadra sarà iscritta al campionato col nome di Rugby Calvisano.
Filippo Santoro ha iniziato a giocare a rugby con il Rugby Mantova a
13 anni. Dopo aver fatto tutte le giovanili con qualche presenza nelle
selezioni U16 e U18 ha esordito a 18 anni in prima squadra in serie C come
mediano d’apertura. Nel 2004 è arrivata la promozione in serie B. Nel 2009 dopo
un anno e mezzo di pausa ha ripreso a giocare con la formazione cadetta del
Mantova in serie C. Nella stagione 2012/13 Santoro chiude la sua carriera da
giocatore.
(foto Pierangelo Gatto)
Parallelamente al percorso da giocatore, Santoro a 17 anni ha iniziato
la formazione come allenatore allenando gli U8/10 per poi passare alla U12 e
alla U14 e qualche assistenza in U16 e U18. Nel 2015 inizia il suo percorso con
la senior Femminile che partecipa alla Coppa Italia. Nel 2016/2017 ha
collaborato come tecnico con il Comitato Regionale Lombardo per le attività di
sviluppo U14 Femminile. Importante è stata anche la collaborazione con il Rugby
Colorno sia dal punto di vista umano che tecnico. Nelle ultime due stagioni,
mentre allenava la squadra femminile, Santoro è stato assistente allenatore e skills
coach della prima squadra maschile con una parentesi come head coach nella Pool
Promozione della stagione 2017/2018.
Dallo scorso anno è direttore tecnico del Minirugby e responsabile del
progetto scuole del Rugby Mantova con l’obbiettivo di far crescere e promuovere
il rugby nella città. Santoro nella vita è architetto con uno studio a Mantova.
(la femminile del Mantova in gara con Calvisano - ph Pierangelo Gatto)
“Tutto quello che ho fatto fino ad oggi per il rugby è pura passione –
commenta Santoro - anche se a volte è necessario dedicare molto tempo
all’organizzazione del lavoro dentro e fuori dal campo. Per ora questa cosa non
mi pesa e finché potrò coniugare lavoro-casa-sport andrò avanti”.
Santoro esprime poi la sua opinione sul movimento del rugby femminile
in Italia: “La valutazione è assolutamente positiva, si sono visti cambi
radicali negli ultimi 10 anni sotto l’aspetto della preparazione fisica e
tecnica delle ragazze e anche sotto l’aspetto organizzativo della Federazione e
delle società che credono nel progetto “rugby femminile”. Questo ha sicuramente
influito sulla crescita del movimento così come la volontà delle ragazze di
sentirsi parte di qualcosa che le permetta di esprimersi senza vincoli,
ribaltando stupidi preconcetti.
Credo che questa crescita sia destinata a
continuare in quanto molte società si stanno attrezzando con un settore
femminile e molte altre, come noi, stanno collaborando per permettere alle
ragazze di arrivare al rugby a XV, che è il vero obbiettivo federale. Questo
permetterà di avere un maggiore numero di ragazze nel XV in ottica nazionale ma
dall’altra parte inizierà una scrematura naturale per coloro che faranno più
fatica ad adattarsi al XV. Per queste ragazze appassionate dubito che la
soluzione sia la Coppa Italia che ha perso in parte il fascino della
competizione, rimanendo, se vogliamo giustamente, un mezzo di propaganda.
Dovremo essere bravi a coinvolgere le ragazze all’interno dei club come
educatrici o allenatrici, staff e magari come arbitri”.
La prossima serie A Femminile cambierà nel regolamento: “Credo che ci
sarà una serie A con 3 gironi – continua Santoro -. Uno élite che raggrupperà
le squadre più forti dell’ultima stagione e due gironi territoriali. Saremo nel
girone Nord assieme ad altre squadre esperte ed altre di nuova formazione che
arrivano dalla Coppa Italia.
(una meta virgiliana - ph Pierangelo Gatto)
Questa formula è sicuramente positiva in quanto
dovrebbe rendere il campionato molto più equilibrato e avvincente. Credo che la
squadra che andremo a creare non dovrà porsi limiti in quanto l’obbiettivo
primario è la crescita individuale e collettiva. Gli obbiettivi individuali
dovranno essere fissati mentre quelli collettivi matureranno lungo la stagione.
Sarà un inizio in salita e la mia sfida
sarà quella di accompagnare le ragazze fuori dalla Coppa Italia e dentro al
rugby a XV nel minor tempo possibile accrescendo responsabilità e leadership
nelle ragazze con un occhio alla sicurezza. Vorrei farlo con l’aiuto di quelle
giocatrici che hanno già maturato delle esperienze nel XV e con l’intervento a
spot di altri tecnici che possano aumentare la qualità del nostro lavoro.
Diventa quindi difficile parlare di aspettative in quanto prima di tutto dovrò
conoscere il gruppo e le sue dinamiche ma vorrei che le motivazioni e l’impegno
che le ragazze metteranno negli allenamenti si veda nitidamente nelle prestazioni
in campo con un approccio alle gare sempre propositivo. Le ragazze dovranno
avere voglia di provare e scoprire tutto il necessario per affrontare un
campionato a XV”.
Santoro chiude con una riflessione sull’accordo tra Mantova e
Calvisano: “Il nostro accordo è nato in brevissimo tempo. Sergio Appiani ed io
ci siamo sentiti ragionando sull’opportunità di regalare alle ragazze una nuova
esperienza e delle nuove motivazioni. I numeri ci permettevano di collaborare e
quindi abbiamo gettato le basi ragionando anche logisticamente su come poteva
funzionare. Perché il progetto possa consolidarsi è fondamentale che entrambe
le società lavorino sullo sviluppo del settore giovanile. Il ricambio
generazionale è molto più rapido rispetto a quello dei ragazzi e non è un caso
che tutte le società di Serie A più blasonate abbiano un settore giovanile
completo.
Spero che questa collaborazione che unisce il Sud-Est della Lombardia
possa generare un interesse maggiore attorno al rugby femminile di Mantova e
Brescia e che entrambe le società ne traggano giovamento”.
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