FEMI-CZ RRD: LA FEMI-CZ RUGBY ROVIGO DELTA RINNOVA IL
SOSTEGNO A CITTÀ DELLA SPERANZA.
I bersaglieri torneranno ad indossare la maglia rossoblù con
il logo di Città della Speranza anche nella Stagione Sportiva 2019/20.
Dopo la positiva esperienza dell’ultima stagione, la FEMI-CZ
Rugby Rovigo Delta ha deciso di rinnovare il sostegno alla Fondazione. La
notizia è stata anticipata in occasione della visita della squadra in Istituto
di Ricerca Pediatrica Città della Speranza a Padova, alla presenza di coach Umberto
Casellato e del capitano Matteo Ferro.
Accolti dalla past president Stefania Fochesato e dal
consigliere Francesco Malin, referente della Fondazione per il Rodigino, i
giocatori hanno avuto modo di conoscere da vicino cosa significa aiutare la
Città della Speranza e in cosa consista il fare ricerca attraverso la visita ai
laboratori di ingegneria tissutale e oncoematologia pediatrica, condotta
rispettivamente dalla dott.ssa Martina Piccoli e dal dott. Carlo Zanon.
Per la particolare occasione, i rossoblù hanno autografato e
donato la loro maglia. Città della Speranza, invece, li ha omaggiati con il
libro celebrativo dei 20 anni.
“Ringrazio la società e i giocatori per essere al nostro
fianco. Sport e solidarietà costituiscono un binomio perfetto per mantenere
alta l’attenzione sulle gravi problematiche che affliggono molti bambini e
ragazzi sotto il profilo salutistico. Perché la ricerca possa produrre
risultati importanti è necessario l’aiuto di tutti – sottolinea Fochesato –. Un grazie particolare va
anche a Francesco Malin che ha fatto incontrare queste due splendide realtà che
insieme potranno fare davvero molto”.
Entusiasta dell’esperienza anche David Odiete:”Ieri è stato davvero un bel pomeriggio.
Solitamente quando noi ragazzi andiamo a visitare un istituto oncologico ci
aspettiamo di incontrare subito i bambini e cercar loro di strappare un
sorriso; invece ieri è stata una situazione diversa, la quale mi ha sorpreso e
interessato molto. Abbiamo capito tutto il grande lavoro che sta dietro a questa
organizzazione di volontariato, dove ci hanno spiegato come è stata costruita
la struttura, in che modo operano e a che livello sono arrivati per cercare di
dare un futuro ai bambini malati. Abbiamo avuto l’occasione di parlare con un
ingegnere bioinformatico e con una biologa che si occupa di tessuti per cercare
nuove tecnologie per curare bambini che nascono o che in crescita presentano
dei problemi. In seguito organizzeremo una visita direttamente con i bambini,
con più consapevolezza riguardo a tutto il lavoro che viene svolto dietro le
quinte.”
Nessun commento:
Posta un commento