mercoledì 24 luglio 2019



FEMI-CZ RRD:  LA FEMI-CZ RUGBY ROVIGO DELTA RINNOVA IL SOSTEGNO A CITTÀ DELLA SPERANZA.
I bersaglieri torneranno ad indossare la maglia rossoblù con il logo di Città della Speranza anche nella Stagione Sportiva 2019/20.
Dopo la positiva esperienza dell’ultima stagione, la FEMI-CZ Rugby Rovigo Delta ha deciso di rinnovare il sostegno alla Fondazione. La notizia è stata anticipata in occasione della visita della squadra in Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza a Padova, alla presenza di coach Umberto Casellato e del capitano Matteo Ferro.
Accolti dalla past president Stefania Fochesato e dal consigliere Francesco Malin, referente della Fondazione per il Rodigino, i giocatori hanno avuto modo di conoscere da vicino cosa significa aiutare la Città della Speranza e in cosa consista il fare ricerca attraverso la visita ai laboratori di ingegneria tissutale e oncoematologia pediatrica, condotta rispettivamente dalla dott.ssa Martina Piccoli e dal dott. Carlo Zanon.
Per la particolare occasione, i rossoblù hanno autografato e donato la loro maglia. Città della Speranza, invece, li ha omaggiati con il libro celebrativo dei 20 anni.
“Ringrazio la società e i giocatori per essere al nostro fianco. Sport e solidarietà costituiscono un binomio perfetto per mantenere alta l’attenzione sulle gravi problematiche che affliggono molti bambini e ragazzi sotto il profilo salutistico. Perché la ricerca possa produrre risultati importanti è necessario l’aiuto di tutti – sottolinea Fochesato –. Un grazie particolare va anche a Francesco Malin che ha fatto incontrare queste due splendide realtà che insieme potranno fare davvero molto”.
Entusiasta dell’esperienza anche David Odiete:”Ieri è stato davvero un bel pomeriggio. Solitamente quando noi ragazzi andiamo a visitare un istituto oncologico ci aspettiamo di incontrare subito i bambini e cercar loro di strappare un sorriso; invece ieri è stata una situazione diversa, la quale mi ha sorpreso e interessato molto. Abbiamo capito tutto il grande lavoro che sta dietro a questa organizzazione di volontariato, dove ci hanno spiegato come è stata costruita la struttura, in che modo operano e a che livello sono arrivati per cercare di dare un futuro ai bambini malati. Abbiamo avuto l’occasione di parlare con un ingegnere bioinformatico e con una biologa che si occupa di tessuti per cercare nuove tecnologie per curare bambini che nascono o che in crescita presentano dei problemi. In seguito organizzeremo una visita direttamente con i bambini, con più consapevolezza riguardo a tutto il lavoro che viene svolto dietro le quinte.”

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