Quella
che vogliamo raccontarvi oggi è una storia a lieto fine che ha inizio su un
muretto dello stabilimento Rive di Traiano di Terracina nel luglio 2017. I
Belli Dentro sono in semifinale scudetto contro Padova, super potenza del beach
rugby italiano, una specie di Juventus per capirci. I Belli Dentro battono
Padova, non senza polemiche, e si ritrovano su quel muretto dove si erano
riuniti prima della partita. A quel punto ci facciamo una promessa: non deve
essere un caso, quello deve essere il nostro standard. Quel giorno del luglio
del 2017, a Terracina, abbiamo perso la finale contro i Crazy Crabs, ma ci è
cambiata la vita. Non siamo mai più tornati indietro. La storia, dicevamo, è a
lieto fine perché i Belli Dentro oggi sono campioni d’Italia. Ora che vi
abbiamo spoilerato il finale vi raccontiamo tutto il resto.
Partiamo dai Denotte però.
Alla
vigilia del master la formazione dei Denotte è forse la più forte che potessimo
concepire per l’atto conclusivo della stagione.
Abbiamo
un girone di ferro, con Rockets, Crazy Crabs, Iron Hill e Pirati di Nisida.
Ovviamente nessuno ci dà una lira ma a noi ce ne frega poco. Infatti succede
che alla prima partita di giornata battiamo i Rockets. Sissignore. 4 a 3 alla
golden meta, iniziano già i primi infarti. Poi becchiamo gli Iron Hill, siamo
ampiamente avanti nel punteggio, salvo però prendere un giallo stupido e farci
rimontare fino a quasi perdere la partita. Ce la mettiamo in tasca per il rotto
della cuffia per 5 a 4. A questo punto la giornata, direte voi, dovrebbe essere
in discesa. Ma invece no.
Usciamo sconfitti dalla gara con i Pirati per 4 a 3,
giocando parte della partita in 3, con due infortunati seri, litigando tra di
noi e con l’arbitro a cui forse non eravamo molto simpatici. Ci rimane da
giocarci l’ultima spiaggia, il tutto per tutto contro i Crazy Crabs. La loro
esperienza si fa sentire, perdiamo 6 a 2. A tutto questo aggiungiamo che la
situazione alla fine del girone, oltre ai Crabs primissimi, vede noi, Rockets e
Pirati a pari punti, in base alla differenza mete segnate possiamo arrivare
secondi e giocarci la semifinale ma possiamo anche arrivare quarti. Secondo voi
come va a finire?
Nel
tardo pomeriggio i Denotte, ridotti in 9 a causa di una squalifica che si è
andata a aggiungere agli infortuni di cui sopra, vanno a giocarsi la finale per
il settimo e l’ottavo posto contro i Crazy Rats, para para a quella dell’anno
scorso.
I ratti di Frascati si impongono 3 a 2, in una giornata iniziata alla
grande e proseguita in maniera sfortunata che più sfortunata non si può i
Denotte confermano il piazzamento dello scorso anno, levandosi però qualche
soddisfazione che sarà comunque decisiva ai fini del nostro racconto a lieto
fine.
I
Belli Denotte a Alba Adriatica: D’Annunzio, Sanlo, Molinari, Belcastro Sr,
Moccia Jr, Mazza, Tomasini, Di Giacomo, Valente, Ciampani, Moriconi, Callori.
All.: Checco
All.: Checco
Veniamo ai Belli Dentro.
Sesto
master finale, vice campioni in carica. La settimana che precede l’appuntamento
di Alba Adriatica è stranamente tranquilla, non ci sono gli intoppi che il fato
di solito decide di donarci. La tappa stessa è stranamente tranquilla.
Esordiamo contro i Crazy Rats vincendo 7 a 2. Proseguiamo contro SP235,
formazione pugliese che ci scuserà se non ci ricordiamo i numeri che ne
compongono il codice fiscale che poi è proprio il nome della squadra. Vinciamo
6 a 0.
Dopo pranzo incontriamo le Sabbie, agguerrite e fortunate. Noi giochiamo
male, tocchiamo pochissimi palloni, facciamo le mete che dobbiamo fare. 3 a 2
per noi. Chiudiamo il girone contro i Beach Busters, squadra veneta abbastanza
fisica e anche abbastanza maleducata, ci imponiamo 10 a 0 senza rinunciare a
fare a sportellate quando è il caso di farle.
L’antipasto
è servito, ora sotto con le portate principali.
A
causa del bordello successo con le squadre a pari punti nell’altro girone, i
nostri avversari in semifinale sono i Rockets. Come l’anno scorso. Inizia a
salirci un po’ di ansietta. Giochiamo un gran bel beach rugby e ci portiamo a
casa la partita grazie a una difesa che più aggressiva non si può. Anche in
attacco non scherziamo eh, perché finisce 6 a 0. Ah! Siamo in finale, ancora
una volta, indovina un po’, contro i Crazy Crabs.
Piccola
nota polemica: prima di giocarla sta finale passano un’eternità di ore. Però
comunque la giochiamo. E anche bene. Siamo tranquilli, aggressivi, ordinati,
affamati. Passiamo subito in svantaggio, poi ne facciamo due e andiamo
all’intervallo sul 2 a 1 e con qualche occasione sprecata sulla coscienza.
Neanche facciamo in tempo a iniziare il secondo tempo che i Crabs segnano
subito la meta del pareggio, non senza una certa dose di così detto bdc. Però
due anni fa, a Terracina, ci eravamo fatti una promessa.
Saliamo in cattedra e,
adesso sì, segniamo tutto quello che c’è da segnare. Due mete, poi restiamo in
superiorità numerica e ne facciamo altre due. Fischio finale. Apoteosi.
La
finale scudetto 2019 finisce 6 a 2 per i Belli Dentro. Siamo
campioni d’Italia. Vengono i brividi solo a scriverlo. Eccolo il nostro lieto
fine. Lacrime, abbracci, canzoni di rito, foto di rito, storie con l’iPhone,
ronda, e poi via, è partita la festa.
È
lo scudetto di tutti, la vittoria di un movimento che negli anni abbiamo fatto
crescere all’inverosimile e che ha trovato finalmente il suo culmine. Ancora
non abbiamo realizzato, siamo sinceri. Se ripensiamo a come abbiamo iniziato
non ci sembra possibile essere dove siamo ora. Invece è tutto vero. Mica male.
Venti
luglio duemiladiciannove. Belli Dentro campioni d’Italia. Così, nel caso
qualcuno se lo fosse dimenticato. Arrivederci alla prossima disavventura. Ah,
scusate, quanto manca al beach?
I
Belli Dentro campioni d’Italia 2019: Alessi, Alegiani, Albanese, Bilotti,
Bolzoni, Mantegazza, Belcastro Jr, Tatto, Martelli, Lo Sasso, Masetti, Frigo.
All.: Cecè.
All.: Cecè.
(Cesare Venturoli)
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