sabato 25 maggio 2019


L’ultimo Colornese a vincere uno scudetto nel massimo campionato italiano era stato l’attuale allenatore della nostra U16, Paolo Bettati. Correva la stagione 2001/2002 e il Top12 ancora non esisteva (per il primo anno si parlava di Super 10) … al termine di una meravigliosa finale con Calvisano, il “Betto” e il suo Rugby Viadana erano riusciti nell’impresa di laurearsi per la primissima volta campioni italiani. Domenica scorsa la storia si è ripetuta: un altro Colornese doc, Simone Balocchi, è salito sul tetto d’Italia col suo Rugby Calvisano, superando in finale proprio il Rugby Rovigo. Il giovane classe ’94, nativo di Casalmaggiore e biancorosso fino al midollo, oggi è venuto a trovarci e, tra ricordi e battute, ci ha raccontato cosa significa realizzare un piccolo sogno:
Allora Simone intanto bentornato a casa! Partiamo con una domanda abbastanza scontata … che emozioni regala la vittoria di uno scudetto?
“Eh sincramente non credo di riuscirle a descrivere … quando l’arbitro ha fischiato la fine del match per un attimo mi sono sentito veramente realizzato. Nonostante qualche momento difficile e un campionato logorante, tutti gli obiettivi che ci eravamo posti ad inizio stagione li abbiamo raggiunti. Siamo un grande gruppo e quando lavoriamo insieme siamo inarrestabili”.
C’è tanta differenza tra Rugby Calvisano e Rugby Colorno?
“Mah … per quanto riguarda la parte sportiva non ci sono grandi differenze: sono due club che lavorano da veri professionisti e fanno sempre il possibile per non farti mancare nulla. Certamente Calvisano a livello di gioco e in generale il campionato di Top12, hanno una marcia in più. Nonostante questo Colorno sta crescendo anno dopo anno e lo sta dimostrando a suon di risultati … di questo passo arriveremo presto ad un livellamento”.
“Per quanto riguarda l’ambiente extra-campo invece, devo dire che Calvisano ricorda tantissimo Colorno: qui siamo tutti una famiglia, a partire dai giocatori fino ad arrivare al presidente … quando fai un giro al bar trovi sempre qualcuno con cui chiacchierare e anche negli uffici si respira un’aria molto pulita. Mi sento a casa e questo conta tantissimo per me, nessuno vuole metterti addosso troppa pressione e per noi giocatori stare tranquilli fa la differenza sul campo”.
Ti manca Colorno? Lo sappiamo che a volte ci pensi …
“I grandi amori non si scordano mai si sa!! Se devo essere sincero quando mi hanno messo la medaglia al collo, la prima cosa a cui ho pensato è stata proprio il Rugby Colorno … tutto quello che sono oggi sia come giocatore che come persona lo devo a questo club. Tralatro ho scritto subito al Betto per sottolineare che non era più l’unico Colornese ad aver vinto lo scudetto”
Quindi prima o poi tornerai da noi? Occhio che ti sto registrando …
“Qui mi trovo davvero bene anche se faccio un po’ fatica con gli studi. Ho appena firmato un contratto di altri due anni con Calvisano ma ammetto che prima o poi mi piacerebbe fare ritorno a casa (magari l’anno prossimo da avversario)”.
Grande Simo grazie mille e a presto!!
“Grazie a voi e in bocca al lupo per le finali, ci vediamo qui il 2 giugno per tifare insieme … Fino alla fine forza Colorno”.

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