L’ultimo Colornese a vincere uno scudetto nel massimo campionato italiano
era stato l’attuale allenatore della nostra U16, Paolo Bettati. Correva la
stagione 2001/2002 e il Top12 ancora non esisteva (per il primo anno si parlava
di Super 10) … al termine di una meravigliosa finale con Calvisano, il “Betto”
e il suo Rugby Viadana erano riusciti nell’impresa di laurearsi per la
primissima volta campioni italiani. Domenica scorsa la storia si è ripetuta: un
altro Colornese doc, Simone Balocchi, è salito sul tetto d’Italia col suo Rugby
Calvisano, superando in finale proprio il Rugby Rovigo. Il giovane classe ’94,
nativo di Casalmaggiore e biancorosso fino al midollo, oggi è venuto a trovarci
e, tra ricordi e battute, ci ha raccontato cosa significa realizzare un piccolo
sogno:
Allora
Simone intanto bentornato a casa! Partiamo con una domanda abbastanza scontata
… che emozioni regala la vittoria di uno scudetto?
“Eh sincramente non credo di riuscirle a descrivere … quando l’arbitro ha
fischiato la fine del match per un attimo mi sono sentito veramente realizzato.
Nonostante qualche momento difficile e un campionato logorante, tutti gli
obiettivi che ci eravamo posti ad inizio stagione li abbiamo raggiunti. Siamo
un grande gruppo e quando lavoriamo insieme siamo inarrestabili”.
C’è tanta
differenza tra Rugby Calvisano e Rugby Colorno?
“Mah … per quanto riguarda la parte sportiva non ci sono grandi differenze:
sono due club che lavorano da veri professionisti e fanno sempre il possibile
per non farti mancare nulla. Certamente Calvisano a livello di gioco e in
generale il campionato di Top12, hanno una marcia in più. Nonostante questo
Colorno sta crescendo anno dopo anno e lo sta dimostrando a suon di risultati …
di questo passo arriveremo presto ad un livellamento”.
“Per quanto riguarda l’ambiente extra-campo invece, devo dire che Calvisano
ricorda tantissimo Colorno: qui siamo tutti una famiglia, a partire dai
giocatori fino ad arrivare al presidente … quando fai un giro al bar trovi
sempre qualcuno con cui chiacchierare e anche negli uffici si respira un’aria
molto pulita. Mi sento a casa e questo conta tantissimo per me, nessuno vuole
metterti addosso troppa pressione e per noi giocatori stare tranquilli fa la
differenza sul campo”.
Ti manca
Colorno? Lo sappiamo che a volte ci pensi …
“I grandi amori non si scordano mai si sa!! Se devo essere sincero quando
mi hanno messo la medaglia al collo, la prima cosa a cui ho pensato è stata
proprio il Rugby Colorno … tutto quello che sono oggi sia come giocatore che
come persona lo devo a questo club. Tralatro ho scritto subito al Betto per
sottolineare che non era più l’unico Colornese ad aver vinto lo scudetto”
Quindi prima
o poi tornerai da noi? Occhio che ti sto registrando …
“Qui mi trovo davvero bene anche se faccio un po’ fatica con gli studi. Ho
appena firmato un contratto di altri due anni con Calvisano ma ammetto che
prima o poi mi piacerebbe fare ritorno a casa (magari l’anno prossimo da
avversario)”.
Grande Simo
grazie mille e a presto!!
“Grazie a voi e in bocca al lupo per le finali, ci vediamo qui il 2 giugno
per tifare insieme … Fino alla fine forza Colorno”.
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