La Gran Sasso conquista il
trofeo Sebastiani
Un abbraccio corale tra i giocatori della Gran
Sasso e del Paganica rugby, a sancire le gioie di uno sport che non risparmia
nulla, ma anche a rappresentare la grande voglia di giocare, ricordare, onorare
Lorenzo Sebastiani, scomparso troppo presto il 6 aprile, con un pensiero
commosso anche a Riccardo Giannangeli, giocatore grigiorosso venuto a mancare
negli stessi trentatré terribili secondi del 2009.
Venendo al campo, il piacevole pomeriggio
settembrino regala un Paganica in grande spolvero che liquida Avezzano con un
netto 42-0. I gialloneri incontrano nel secondo mini match da 40 minuti
complessivi la Gran Sasso che nel primo tempo realizza 33 punti senza subirne.
Nel secondo tempo il ritmo scende notevolmente, degna di nota la bella
penetrazione del pilone Mandolini al largo; la partita si trascina fino al 18’
quando Suarez, appena entrato in campo trova lo spazio per la sesta segnatura,
finisce 40 a 0.
(nella foto il trainer della Gran Sasso, Lorenzetti)
La finale è una gioia del rugby di periferia
aquilano, Gran Sasso e Paganica si affrontano a viso aperto, al 6’ è ancora
Pattuglia a marcare innescato da un calcetto di capitan Giampietri, grigiorossi
ancora a segno al 18’ e al 3’ del secondo tempo quando Lofrese finalizza il
gran lavoro della maul grigiorossa. Paganica, indomabile, che esprime un bel
rugby, si rifà sotto con due mete al 6’ e 18’, fissando il risultato finale sul
17 a 14.
Alla fine del torneo coach Lorenzetti festeggia
con i suoi ma con l’attenzione al campionato da affrontare: “Abbiamo voluto onorare
a pieno il torneo e siamo contenti di averlo vinto, perché ricorda un ragazzo
come tanti di quelli che erano in campo oggi e che ho avuto anche l’onore di
allenare. Venendo al campo dobbiamo migliorare sia fisicamente che nel gioco, e
lavorare per arrivare pronti all’inizio del campionato. La formula del torneo
non deve interessarci – continua Lorenzetti – perché vogliamo fare il nostro
reale campionato, dove non ci spetta e non ci compete il ruolo di comparsa”.
Commovente il ricordo di Ciccio che raccoglie
spettatori e giocatori in mezzo al campo, con la Gran Sasso che alza la coppa
al cielo e la memoria che si conserva, anno dopo anno.
Nessun commento:
Posta un commento