mercoledì 1 marzo 2017


CI SONO ANCORA NOVE GIORNI all’ultimo test casalingo per gli Azzurri, impegnati in un sempre difficile Torneo delle Sei Nazioni. Sabato 11 marzo allo Stadio Olimpico di Roma (ore 14,30) è in programma il confronto con i “cugini” francesi, un classico confronto che da sempre ha richiamato il grande pubblico, e in questa occasione siamo certi sarà nuovamente spettacolare l’immagine degli spalti colmi di spettatori. Intanto l’Italia dopo aver lasciato molte credenziali con il Galles e l’Irlanda, rimediano due pesanti scoppole, ha fatto “tremare” per piu’ di un’ora la grande Inghilterra, una Nazionale che noi mai siamo riusciti a superare nel punteggio. Con il XV della Rosa attuando una inconsueta tattica difensiva, ha irretito a dismisura il team britannico, in difficoltà per tutto il primo tempo, annichilito dalla tattica utilizzata. Il C.T dell’Inghilterra, l’ australiano Eddie Jones, ha criticato pesantemente questa mossa! Gilles come la pensi?

(Al centro foto Gilles Berthomier insieme a Maldini ed Actis ai tempi dello R.C. Spezia)

“ L’Italia ha fatto una scelta difensiva – afferma il tecnico francese -  che non è una cosa che ti fa vincere la partita, che disturba il gioco avversario, personalmente non ho visto nulla di nuovo, molte squadre lo hanno fatto in precedenza, soprattutto a fine partita quando c’è in palio la palla della vittoria. Mi ha stupìto molto l’impreparazione degli inglesi, li ho visti molto indifficoltà, ma non era la fine del mondo, in questo caso si va avanti e si apre la difesa. L’Italia ha fatto benissimo anche se è rischioso giocare così. Incredibile che gli Azzurri siano andati avanti tanto con questo metodo, e mi ha meravigliato che gli inglesi  non abbiano reagito prima. Non tanto tempo fa Tolosa ha perso così con gli inglesi degli Wasps, hanno subito un clamoroso intercetto ed hanno perso l’importante confronto per pochissimi punti. Questa tattica non è nuova e mi sono stupìto che l’Inghilterra non ha trovato subito la contromossa. “
E’ una tattica particolare, criticatissima dal coach australiano degli Inglesi Eddie Jones, che dice che è contraria all’ideologia del rugby. Staremo a vedere se gli Azzurri di Conor O’Shea proseguiranno negli altri test con questa tattica, che comunque ha messo in scacco un XV di una nazionale tra le piu’ quotate del Globo.














“ Non credo che l’Italia lo rifara’ – dice BERTHOMIER – del resto è come se fosse una Furba in touche, la fai una, due volte, poi diventeresti troppo prevedibile. Ripeto mi ha fatto sorridere che i giocatori inglesi non hanno capito la soluzione del problema, e l’Italia ha dimostrato grande coraggio buona iniziativa che è durata anche a lungo. Credo comunque che adottando sistematicamente questo metodo non porti alla vittoria, deve essere presa per quello che è effettivamente, una semplice tattica forse anche opportunista, sorprendente fin che si vuole e soprattutto in quanto prolungata, ma fine a se stessa. “
GILLES BERTHOMIER è in Italia, a Viareggio, dal 1998, moglie di Lucca, tre figli uno gioca attualmente nella Under 18 del Colorno, e vive a Parma dove studia. Gilles ha giocato a Rugby nel Vitry e nel CASG Paris, e negli ultimi due anni ha allenato il Rugby Club Spezia impegnato in un difficile campionato di Serie C1. Gilles, da buon francese, come vedi questo XV transalpino?
“Vedo una bella partita – dice BERTHOMIER – la Francia è un gradino sopra pero’ l’Italia se sa mettere in campo la giusta grinta che sa sempre mettere contro i francesi, ora poi ha trovato morale dopo l’esibizione di Londra, l’esito finale è comunque aperto a tutti i risultati. Sono molto curioso di vedere questo confronto, e la nazionale transalpina deve gioco forza vincere. Il XV francese sta giocando bene, forse non ha argomenti giusti come l’Iralnda per tenere palla, ha perso 19/9, ma la Francia è in fase di ricostruzione e dopo anni di gioco opaco sembra piu’ convincente. Certo che non si fa recupero di un gruppo in un solo anno, ma la strada intrapresa sembra proprio quella giusta. Arriviamo da una decina di anni al ribasso del gioco della nazionale francese, con una pesante perdita di velocità, ogni tanto c’era qualche performance in quanto la qualità c’era e c’è, ma il periodo è stato negativo. “

Rugby italiano e rugby francese, paesi confinanti ed entrambe di razza latina, in un modo o nell’altro il nostro movimento spesso cerca di avvicinarsi tecnicamente al movimento della piu’ quotata scuola rugbistica francese.

“ Ci somigliamo molto questo è fuori di dubbio – replica il parigino – ma agli Azzurri mancano ancora un po di giocatori all’altezza della situazione, bisogna trovare la formazione, bisogna lavorare dalla base in quanto nella nazionale c’è un buco preoccupante, c’è un lavoro profondo da fare , io così la vedo. Bravi giocatori ce ne sono, ma alla fine con gli inglesi si sono presi quaranta punti, ci vogliono piu’ atleti di livello, nel rugby bisogna vincere. L’Italia attualmente non la vedo armata per vincere. C’è un grandissimo Campagnaro, che è un vero fenomeno,  e non puo’ che migliorare, ma non ci siamo ancora con il mediano, e poi c’è un Favaro che è grintosissimo,  ma non è sufficiente. Bisogna curare la base, c’è un lavoro profondo da portare avanti, questi club formatori vanno aiutati maggiormente, è da li che si crea l’alto livello. Il movimento in Italia c’è ed è evidente, ci sono tanti appassionati nel Paese, sono loro che ti riempono gli stadi, pertanto c’è bisogno di curare piu’ da vicino dalla base. “

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