CI SONO ANCORA NOVE
GIORNI all’ultimo test casalingo per gli Azzurri, impegnati in un sempre
difficile Torneo delle Sei Nazioni. Sabato 11 marzo allo Stadio Olimpico di
Roma (ore 14,30) è in programma il confronto con i “cugini” francesi, un
classico confronto che da sempre ha richiamato il grande pubblico, e in questa
occasione siamo certi sarà nuovamente spettacolare l’immagine degli spalti
colmi di spettatori. Intanto l’Italia dopo aver lasciato molte credenziali con
il Galles e l’Irlanda, rimediano due pesanti scoppole, ha fatto “tremare” per
piu’ di un’ora la grande Inghilterra, una Nazionale che noi mai siamo riusciti
a superare nel punteggio. Con il XV della Rosa attuando una inconsueta tattica
difensiva, ha irretito a dismisura il team britannico, in difficoltà per tutto
il primo tempo, annichilito dalla tattica utilizzata. Il C.T dell’Inghilterra,
l’ australiano Eddie Jones, ha criticato pesantemente questa mossa! Gilles come
la pensi?
(Al centro foto Gilles Berthomier insieme a Maldini ed Actis ai tempi dello R.C. Spezia)
“ L’Italia ha fatto una
scelta difensiva – afferma il tecnico francese - che non è una cosa che ti fa vincere la
partita, che disturba il gioco avversario, personalmente non ho visto nulla di
nuovo, molte squadre lo hanno fatto in precedenza, soprattutto a fine partita
quando c’è in palio la palla della vittoria. Mi ha stupìto molto
l’impreparazione degli inglesi, li ho visti molto indifficoltà, ma non era la
fine del mondo, in questo caso si va avanti e si apre la difesa. L’Italia ha
fatto benissimo anche se è rischioso giocare così. Incredibile che gli Azzurri
siano andati avanti tanto con questo metodo, e mi ha meravigliato che gli
inglesi non abbiano reagito prima. Non
tanto tempo fa Tolosa ha perso così con gli inglesi degli Wasps, hanno subito
un clamoroso intercetto ed hanno perso l’importante confronto per pochissimi
punti. Questa tattica non è nuova e mi sono stupìto che l’Inghilterra non ha
trovato subito la contromossa. “
E’ una tattica
particolare, criticatissima dal coach australiano degli Inglesi Eddie Jones,
che dice che è contraria all’ideologia del rugby. Staremo a vedere se gli
Azzurri di Conor O’Shea proseguiranno negli altri test con questa tattica, che
comunque ha messo in scacco un XV di una nazionale tra le piu’ quotate del
Globo.
“ Non credo che
l’Italia lo rifara’ – dice BERTHOMIER – del resto è come se fosse una Furba in
touche, la fai una, due volte, poi diventeresti troppo prevedibile. Ripeto mi
ha fatto sorridere che i giocatori inglesi non hanno capito la soluzione del
problema, e l’Italia ha dimostrato grande coraggio buona iniziativa che è durata
anche a lungo. Credo comunque che adottando sistematicamente questo metodo non
porti alla vittoria, deve essere presa per quello che è effettivamente, una
semplice tattica forse anche opportunista, sorprendente fin che si vuole e
soprattutto in quanto prolungata, ma fine a se stessa. “
GILLES BERTHOMIER è in
Italia, a Viareggio, dal 1998, moglie di Lucca, tre figli uno gioca attualmente
nella Under 18 del Colorno, e vive a Parma dove studia. Gilles ha giocato a
Rugby nel Vitry e nel CASG Paris, e negli ultimi due anni ha allenato il Rugby
Club Spezia impegnato in un difficile campionato di Serie C1. Gilles, da buon
francese, come vedi questo XV transalpino?
“Vedo una bella partita
– dice BERTHOMIER – la Francia è un gradino sopra pero’ l’Italia se sa mettere
in campo la giusta grinta che sa sempre mettere contro i francesi, ora poi ha
trovato morale dopo l’esibizione di Londra, l’esito finale è comunque aperto a
tutti i risultati. Sono molto curioso di vedere questo confronto, e la
nazionale transalpina deve gioco forza vincere. Il XV francese sta giocando
bene, forse non ha argomenti giusti come l’Iralnda per tenere palla, ha perso
19/9, ma la Francia è in fase di ricostruzione e dopo anni di gioco opaco
sembra piu’ convincente. Certo che non si fa recupero di un gruppo in un solo
anno, ma la strada intrapresa sembra proprio quella giusta. Arriviamo da una
decina di anni al ribasso del gioco della nazionale francese, con una pesante
perdita di velocità, ogni tanto c’era qualche performance in quanto la qualità
c’era e c’è, ma il periodo è stato negativo. “
Rugby italiano e rugby
francese, paesi confinanti ed entrambe di razza latina, in un modo o nell’altro
il nostro movimento spesso cerca di avvicinarsi tecnicamente al movimento della
piu’ quotata scuola rugbistica francese.
“ Ci somigliamo molto
questo è fuori di dubbio – replica il parigino – ma agli Azzurri mancano ancora
un po di giocatori all’altezza della situazione, bisogna trovare la formazione,
bisogna lavorare dalla base in quanto nella nazionale c’è un buco preoccupante,
c’è un lavoro profondo da fare , io così la vedo. Bravi giocatori ce ne sono,
ma alla fine con gli inglesi si sono presi quaranta punti, ci vogliono piu’
atleti di livello, nel rugby bisogna vincere. L’Italia attualmente non la vedo
armata per vincere. C’è un grandissimo Campagnaro, che è un vero fenomeno, e non puo’ che migliorare, ma non ci siamo
ancora con il mediano, e poi c’è un Favaro che è grintosissimo, ma non è sufficiente. Bisogna curare la base,
c’è un lavoro profondo da portare avanti, questi club formatori vanno aiutati
maggiormente, è da li che si crea l’alto livello. Il movimento in Italia c’è ed
è evidente, ci sono tanti appassionati nel Paese, sono loro che ti riempono gli
stadi, pertanto c’è bisogno di curare piu’ da vicino dalla base. “
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