Un riconoscimento che
non considero solo personale, ma che appartiene a tutte le persone che hanno
fatto parte del mio percorso sportivo e umano.
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La serata è
stata arricchita dall’intervento di Vincenzo Scontrino, che ha offerto una profonda
riflessione su cosa sia realmente il rugby: le sue origini, i suoi valori, la
tradizione e il modo in cui viene vissuto sul campo. Ha raccontato l’aspetto
più autentico di questo sport, quello che non si vede nelle cronache, come il
rispetto tra avversari e tra nazioni. Ha portato esempi emblematici, come il
tributo degli All Blacks alla memoria di Maradona in segno di rispetto verso i
Pumas, e ha mostrato il video della meta più bella del mondo, realizzata dai
Barbarians.
Tutto questo
ha dato ancora più valore alla nostra realtà rugbistica qui a Trapani, una
città in cui il rugby non è una tradizione storica, ma che in questi 10 anni ha
iniziato a farlo proprio, costruendo un movimento solido e in crescita.
Un pensiero
speciale va al presidente Giovanni Manzo, che ha dato vita alla ASD Trapani Rugby, un progetto basato sulla
passione, la dedizione e la volontà di fare le cose con professionalità. Perché
lo sport non si improvvisa: si costruisce con studio, impegno e attenzione ai
giovani.
Grazie a Vento Roald Lilli e al Panathlon Club per aver
riconosciuto questo percorso, e grazie a chi, ogni giorno, sostiene il rugby e
lo sport a Trapani.
Questo premio non è un traguardo, ma un nuovo punto di partenza. C’è ancora tanto da fare, e io sono pronto a dare il massimo.
Grazie di
cuore!
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