domenica 23 giugno 2024

RUGBY LIONS AMARANTO LIVORNO/ Intervista a Giacomo Bernini attuale coach dei Lions.


Il livornese Giacomo Bernini, detto ‘Mamo’, classe ‘89, ha mosso i suoi primi passi nel mondo della palla ovale con la maglia dei Lions ed è stato uno dei primissimi tesserati della società amaranto. Era presente, sabato 6 novembre 1999 – pochi giorni dopo aver compiuto 10 anni – al primo allenamento di una squadra Lions. 









Tutta la trafila nel settore juniores, per Bernini, si è sviluppata con gli amaranto. Ha esordito, giovanissimo, nella prima squadra dei ‘Leoni’ nella stagione 2007/08, chiusa con la prima trionfale promozione dalla C1 alla B. Sul validissimo terza linea si sono focalizzate ben presto le attenzioni degli allenatori federali: ‘Mamo’ ha trovato spazio nelle selezioni azzurre giovanili e poi nella nazionale under 21 e nella nazionale emergenti. Le proficue esperienze nell’Accademia di formazione del Centro CONI di Tirrenia gli hanno permesso di maturare ulteriormente. 

(Foto sotto: gli Old  RINOCEROTTI)









Dopo una stagione in prestito al Livorno Rugby (serie A1, il secondo campionato domestico), è diventato a tutti gli effetti giocatore professionista con le maglie del San Donà, dei Cavalieri Prato (due secondi posti a livello nazionale: i migliori risultati di sempre per un sodalizio toscano), delle Zebre, del Rovigo, del Petrarca Padova e del Verona. Al suo attivo due titoli tricolori (con il Rovigo nel 2016 e con il Petrarca nel 2018). I Lions, come da prassi, non hanno ostacolato il passaggio di un proprio elemento di spessore nell’élite del rugby nazionale. Così come accaduto per Barducci, Basha, Bertini, Citi, Lucchesi, Mannucci, Paris, Tolaini e Valente, gli amaranto, dopo aver ‘lavorato’ e fatto crescere nel proprio vivaio un giocatore di gran talento, lo hanno lanciato nel rugby di alto livello. 

(Foto sotto:  gli Under 10 amaranto)









Le importanti mete di Bernini e degli altri atleti cresciuti nel proprio settore giovanile sono sempre state celebrate da tutta la famiglia amaranto. ‘Mamo’ è sempre rimasto legato ai Lions: non è mai mancata la sua significativa presenza in occasione delle feste di fine anno organizzate dallo stesso club labronico. Il terza linea, concluso nel 2019 il suo percorso di rugbista professionista, ha compiuto una scelta di vita ben precisa e, ancor prima di compiere 30 anni, è tornato in forza ai Lions. Ha giocato nella mischia amaranto, in B, fino alla stagione 2022/23, quella con Fabrizio Gaetaniello head coach. In quella annata (la prima con la LundaX title sponsor), ‘Mamo’ si è diviso tra i compiti di giocatore e vice-allenatore. Poi ha chiuso la sua carriera da atleta e, superati i relativi esami e acquisito il patentino, ha assunto il compito di allenatore della prima squadra. È stato lui il timoniere della LundaX Lions Amaranto nell’ultima annata, chiusa, nel girone 2 di B, in nona posizione con 39 punti, 25 in più rispetto alla zona playout.

(Foto sotto: gli under 8 amaranto)












- Bernini, come valuta la stagione 2023/24 della LundaX Lions Amaranto, la prima con lei alla guida tecnica della squadra? 

“Positiva durante tutto l’anno. Non abbiamo mai parlato di salvezza, non è mai stato il nostro obiettivo. Il fatto di averla raggiunta con quattro giornate di di anticipo ci ha messo sicuramente nella condizione di poter dire che è stata una stagione positiva. Tuttavia, da un punto di vista di analisi tecnica, mia personale e con lo staff, la positività di questa stagione è stata evidente anche in altri aspetti. Siamo la squadra più giovane del torneo, con un cambio generazionale negli ultimi due anni, e quest’anno abbiamo visto dei grossi passi in avanti soprattutto da parte dei più giovani in rosa”.

- Quanto è importante e funzionale l’inserimento dei giocatori dal settore giovanile nella prima squadra e quanto valore ha il fatto che quella della LundaX Lions Amaranto sia uno delle pochissime società in Toscana ad avere un settore giovanile autonomo e completo?

“Il fatto di di avere un settore giovanile completo è sicuramente un motivo di vanto della nostra società. L’indirizzo della prima squadra è improntata molto sull’impiego delle forze dei giocatori che riusciamo a produrre in casa. Questa è una nostra prerogativa e già il prossimo anno saranno inseriti i classe 2006 nel gruppo, anche se di età avrebbero ancora un anno, come ‘rientranti’, in under 18. A proposito: il lavoro svolto dall’under 18 è sicuramente molto importante e la nostra volontà è quella di formare ragazzi sempre più pronti. come già quest’anno i 2005 hanno fatto vedere”.

(Foto sotto: gli Under 14 amaranto)










- Dal momento che la prima squadra ha un’età media molto bassa, e quindi i ragazzi hanno notevoli margini di miglioramento, è possibile acquisire esperienza. Come vede la prospettiva nel medio termine?

“Il nostro obiettivo è quello di migliorarci sempre. La prima squadra ha dimostrato grandissimi margini di miglioramento anche per predisposizione dei meno giovani. Sicuramente abbiamo la necessità e il dovere di crescere e di rendere questa crescita continua e costante. Aumentare la qualità delle categorie juniores sicuramente potrebbe dare un valore aggiunto alla prima squadra”.

- La prima squadra svolge un lavoro non solo tecnico in campo: dedicata attenzione anche alla preparazione fisica. Quanto è importante questo aspetto durante la stagione e in off season?

“Nelle ultime due stagioni abbiamo cambiato il metodo di allenamento quasi raddoppiando l’impegno dei ragazzi e aumentando le ore passate in palestra. Purtroppo quest’anno abbiamo visto che siamo una squadra fisicamente meno dotata rispetto agli avversari e abbiamo bisogno di intensificare sicuramente il lavoro fisico per strutturarci sempre di più e per renderci più dominanti. Proprio per questo, da questa estate, abbiamo già stabilito con lo staff tecnico e i preparatori fisici degli allenamenti per alzare l’asticella e porre una base che ci porteremo per tutta la stagione prossima”.

- Quali sono gli aspetti migliori e peggiori della stagione appena passata?

“Sicuramente la serie di quattro vittorie di fila del girone di ritorno è stato uno dei momenti migliori della stagione sia dal punto di vista di soddisfazione per lo staff tecnico che dal punto di vista emozionale per il lavoro svolto dei ragazzi. Queste vittorie ci hanno permesso di stare più sereni e soprattutto ci ha dato delle sicurezze che ci possiamo portare anche nei prossimi anni. Abbiamo visto che, quando vogliamo, riusciamo ad esprimere un rugby di buon livello. Al contrario, un grande rammarico della stagione è quello di non essere riusciti a portare a casa neppure un derby toscano. Le due sconfitte con Siena e le due sconfitte con Firenze, sia all’andata che al ritorno, sono sicuramente motivo di lavoro per ribaltare il risultato nella prossima stagione”.

- Cosa ne pensa dell’attuale riforma del piano di serie B nazionale? L’anno prossimo ci sarà anche la squadra dei Cavalieri Union Prato Sesto cadetto a infoltire la presenza toscana nel girone.

“Sicuramente l’ingresso nel girone dei Cavalieri Union cadetto alza il livello del girone. Conosciamo tutti la forza della loro prima squadra che ha disputato un eccellente campionato di serie A accedendo alla fase play-off. Si tratta di un bacino importante e quindi questa nuova squadra in serie B sarà sicuramente un avversario competitivo. Dal punto di vista dei nostri obiettivi, sicuramente è un aspetto negativo perché avremo un avversario ben preparato in più, ma dall’altra parte fa piacere vedere il movimento toscano esprimersi al meglio e quindi ci farà sicuramente piacere incontrare un’ulteriore formazione della nostra regione”.

(Foto sotto: tutti insieme gli amaranto)








- Tanti anni fa ha iniziato a giocare a rugby all’interno di questo club e dal 2019 è tornato a vestire i colori amaranto: quali consigli darebbe ai più giovani e in che modo affrontare le sfide dello sport e non solo?

“Questa società mi ha dato la possibilità di iniziare questo sport, di impararlo e di farmi spiccare il volo in altre realtà rugbistiche. Qualche anno fa sono tornato a portare più che volentieri la mia esperienza che ho maturato altrove. Devo dire che il club sta continuando a darmi molto e io a dare a loro perché ho avuto la possibilità di iniziare il percorso da tecnico e quindi di crescere insieme. Il consiglio che do ai ragazzi è quello di non accontentarsi mai del livello raggiunto ma cercare sempre di migliorarsi”. Il campionato di B 24/25 scatterà il 13 ottobre.

(Fabio Giorgi)

- Le foto dalla festa di fina stagione dei Lions Amaranto Livorno -

 

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