Il livornese Giacomo Bernini, detto ‘Mamo’, classe ‘89, ha mosso i suoi primi passi nel mondo della palla ovale con la maglia dei Lions ed è stato uno dei primissimi tesserati della società amaranto. Era presente, sabato 6 novembre 1999 – pochi giorni dopo aver compiuto 10 anni – al primo allenamento di una squadra Lions.
Tutta la trafila nel settore juniores, per Bernini, si è sviluppata con gli amaranto. Ha esordito, giovanissimo, nella prima squadra dei ‘Leoni’ nella stagione 2007/08, chiusa con la prima trionfale promozione dalla C1 alla B. Sul validissimo terza linea si sono focalizzate ben presto le attenzioni degli allenatori federali: ‘Mamo’ ha trovato spazio nelle selezioni azzurre giovanili e poi nella nazionale under 21 e nella nazionale emergenti. Le proficue esperienze nell’Accademia di formazione del Centro CONI di Tirrenia gli hanno permesso di maturare ulteriormente.
(Foto sotto: gli Old RINOCEROTTI)
Dopo una stagione in prestito al Livorno Rugby (serie A1, il secondo campionato domestico), è diventato a tutti gli effetti giocatore professionista con le maglie del San Donà, dei Cavalieri Prato (due secondi posti a livello nazionale: i migliori risultati di sempre per un sodalizio toscano), delle Zebre, del Rovigo, del Petrarca Padova e del Verona. Al suo attivo due titoli tricolori (con il Rovigo nel 2016 e con il Petrarca nel 2018). I Lions, come da prassi, non hanno ostacolato il passaggio di un proprio elemento di spessore nell’élite del rugby nazionale. Così come accaduto per Barducci, Basha, Bertini, Citi, Lucchesi, Mannucci, Paris, Tolaini e Valente, gli amaranto, dopo aver ‘lavorato’ e fatto crescere nel proprio vivaio un giocatore di gran talento, lo hanno lanciato nel rugby di alto livello.
(Foto sotto: gli Under 10 amaranto)
Le importanti mete di Bernini e degli altri atleti cresciuti nel proprio settore giovanile sono sempre state celebrate da tutta la famiglia amaranto. ‘Mamo’ è sempre rimasto legato ai Lions: non è mai mancata la sua significativa presenza in occasione delle feste di fine anno organizzate dallo stesso club labronico. Il terza linea, concluso nel 2019 il suo percorso di rugbista professionista, ha compiuto una scelta di vita ben precisa e, ancor prima di compiere 30 anni, è tornato in forza ai Lions. Ha giocato nella mischia amaranto, in B, fino alla stagione 2022/23, quella con Fabrizio Gaetaniello head coach. In quella annata (la prima con la LundaX title sponsor), ‘Mamo’ si è diviso tra i compiti di giocatore e vice-allenatore. Poi ha chiuso la sua carriera da atleta e, superati i relativi esami e acquisito il patentino, ha assunto il compito di allenatore della prima squadra. È stato lui il timoniere della LundaX Lions Amaranto nell’ultima annata, chiusa, nel girone 2 di B, in nona posizione con 39 punti, 25 in più rispetto alla zona playout.
(Foto sotto: gli under 8 amaranto)
- Bernini, come valuta la stagione 2023/24 della LundaX Lions
Amaranto, la prima con lei alla guida tecnica della squadra?
“Positiva durante tutto l’anno. Non abbiamo mai parlato di salvezza, non è
mai stato il nostro obiettivo. Il fatto di averla raggiunta con quattro
giornate di di anticipo ci ha messo sicuramente nella condizione di poter dire
che è stata una stagione positiva. Tuttavia, da un punto di vista di analisi
tecnica, mia personale e con lo staff, la positività di questa stagione è
stata evidente anche in altri aspetti. Siamo la squadra più giovane del torneo,
con un cambio generazionale negli ultimi due anni, e quest’anno abbiamo visto
dei grossi passi in avanti soprattutto da parte dei più giovani in rosa”.
- Quanto è importante e funzionale l’inserimento dei giocatori dal settore
giovanile nella prima squadra e quanto valore ha il fatto che quella
della LundaX Lions Amaranto sia uno delle pochissime società in
Toscana ad avere un settore giovanile autonomo e completo?
“Il fatto di di avere un settore giovanile completo è sicuramente un motivo
di vanto della nostra società. L’indirizzo della prima squadra è improntata
molto sull’impiego delle forze dei giocatori che riusciamo a produrre in casa.
Questa è una nostra prerogativa e già il prossimo anno saranno inseriti
i classe 2006 nel gruppo, anche se di età avrebbero ancora un anno,
come ‘rientranti’, in under 18. A proposito: il lavoro svolto dall’under
18 è sicuramente molto importante e la nostra volontà è quella di formare
ragazzi sempre più pronti. come già quest’anno i 2005 hanno fatto vedere”.
(Foto sotto: gli Under 14 amaranto)
- Dal momento che la prima squadra ha un’età media molto bassa, e
quindi i ragazzi hanno notevoli margini di miglioramento, è possibile acquisire
esperienza. Come vede la prospettiva nel medio termine?
“Il nostro obiettivo è quello di migliorarci sempre. La prima squadra ha
dimostrato grandissimi margini di miglioramento anche per predisposizione dei
meno giovani. Sicuramente abbiamo la necessità e il dovere di crescere e di
rendere questa crescita continua e costante. Aumentare la qualità delle
categorie juniores sicuramente potrebbe dare un valore aggiunto alla prima
squadra”.
- La prima squadra svolge un lavoro non solo tecnico in
campo: dedicata attenzione anche alla preparazione fisica. Quanto è
importante questo aspetto durante la stagione e in off season?
“Nelle ultime due stagioni abbiamo cambiato il metodo di allenamento quasi
raddoppiando l’impegno dei ragazzi e aumentando le ore passate in palestra.
Purtroppo quest’anno abbiamo visto che siamo una squadra fisicamente meno
dotata rispetto agli avversari e abbiamo bisogno di intensificare
sicuramente il lavoro fisico per strutturarci sempre di più e per renderci più
dominanti. Proprio per questo, da questa estate, abbiamo già stabilito con
lo staff tecnico e i preparatori fisici degli allenamenti per alzare
l’asticella e porre una base che ci porteremo per tutta la stagione prossima”.
- Quali sono gli aspetti migliori e peggiori della stagione appena
passata?
“Sicuramente la serie di quattro vittorie di fila del girone di ritorno è
stato uno dei momenti migliori della stagione sia dal punto di vista di
soddisfazione per lo staff tecnico che dal punto di vista emozionale per il
lavoro svolto dei ragazzi. Queste vittorie ci hanno permesso di
stare più sereni e soprattutto ci ha dato delle sicurezze che ci possiamo
portare anche nei prossimi anni. Abbiamo visto che, quando vogliamo,
riusciamo ad esprimere un rugby di buon livello. Al contrario, un grande
rammarico della stagione è quello di non essere riusciti a portare a casa neppure
un derby toscano. Le due sconfitte con Siena e le due sconfitte con
Firenze, sia all’andata che al ritorno, sono sicuramente motivo di lavoro per
ribaltare il risultato nella prossima stagione”.
- Cosa ne pensa dell’attuale riforma del piano di serie B nazionale?
L’anno prossimo ci sarà anche la squadra dei Cavalieri Union Prato Sesto
cadetto a infoltire la presenza toscana nel girone.
“Sicuramente l’ingresso nel girone dei Cavalieri
Union cadetto alza il livello del girone. Conosciamo tutti la forza
della loro prima squadra che ha disputato un eccellente campionato di serie A
accedendo alla fase play-off. Si tratta di un bacino importante e quindi questa
nuova squadra in serie B sarà sicuramente un avversario competitivo. Dal punto
di vista dei nostri obiettivi, sicuramente è un aspetto negativo perché avremo
un avversario ben preparato in più, ma dall’altra parte fa piacere vedere il
movimento toscano esprimersi al meglio e quindi ci farà sicuramente piacere
incontrare un’ulteriore formazione della nostra regione”.
(Foto sotto: tutti insieme gli amaranto)
- Tanti anni fa ha iniziato a giocare a rugby all’interno di questo
club e dal 2019 è tornato a vestire i colori amaranto: quali
consigli darebbe ai più giovani e in che modo affrontare le sfide dello
sport e non solo?
“Questa società mi ha dato la possibilità di iniziare questo sport, di
impararlo e di farmi spiccare il volo in altre realtà rugbistiche. Qualche anno
fa sono tornato a portare più che volentieri la mia esperienza che ho maturato
altrove. Devo dire che il club sta continuando a darmi molto e io a dare a loro
perché ho avuto la possibilità di iniziare il percorso da tecnico e quindi di
crescere insieme. Il consiglio che do ai ragazzi è quello di non accontentarsi
mai del livello raggiunto ma cercare sempre di migliorarsi”. Il campionato di B
24/25 scatterà il 13 ottobre.
(Fabio Giorgi)
- Le foto dalla festa di fina stagione dei Lions Amaranto Livorno -
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