Verona
Rugby vs Lafert San Donà 15-11
Il cielo sopra il Payanini Center è ancora
ingombro di nuvole e pioggia, ma al termine del match, sul campo e sulle
tribune, brilla la luce di una vittoria dolce e fondamentale per il Verona
Rugby.
Il 15 a 11 ottenuto sui biancocelesti del San
Donà porta quattro punti d'oro per la classifica antracite e una nuova iniezione
di fiducia per una squadra che passo dopo passo sembra cementarsi sempre più.
C'è anche il lusso di un retrogusto di
rammarico per il punto di bonus difensivo concesso negli ultimi minuti ad un
San Donà sino a quel momento lontano dalla linea di meta veronese e per qualche
errore di troppo in rimessa laterale, ma più forte è la
soddisfazione di aver saltato con coraggio e sicurezza il primo ostacolo di un circuito di ritorno
che chiederà un percorso netto a Verona per realizzare il sogno di una salvezza
ritrovata.
Soddisfazione contenuta, però, al termine
anche nelle parole di coach Doorey e del man of the match Lorenzo Cittadini,
come a dire 'abbiamo fatto quello che dovevamo, ma è solo un primo passo':
segno di maturità e concentrazione, perché la testa è già tutta a Roma, ove
domenica andrà in scena un altro match decisivo sul terreno della Rugby Lazio.
Sarà stata anche doverosa questa vittoria, ma
questo non ne incrina il valore. Perché è stata ottenuta su di un San Donà
fisico ed economo, che per tutta la partita ha coltivato un piano di gioco da
trasferta teso al massimo risultato con il minimo sforzo: impatti tosti e scavo
attorno al pack, battaglia nei punti di incontro a sporcare e rallentare i
possessi, pochi palloni al largo e ovali sempre sparati nella metà campo
veronese dalle bombarde potenti e precise di Owen e Lyle a portare pressione e
a contare sugli errori avversari. Verona ha concesso qualcosa a questa tattica
- i piazzati di Lyle e la meta di Ceglie allo scadere sono arrivati da errori
antracite innescati dalla pressione - e non sempre nel gioco di contraerea
balistica è stata impeccabile, ma ha difeso molto bene - sia con le prese
sicure del triangolo arretrato sia nel gioco aperto -, incassato poche
punizioni, retto alla grande con la mischia ed è riuscita ad animare alcune
belle trame offensive muovendo gambe e palloni e regalando i pochi squarci
spettacolari del match.
La vittoria dei veronesi è quindi figlia di
un affiatamento e di un efficacia crescente del pack - e non a caso le mete
sono venute da un drive devastante da rimessa laterale e dalla potenza di
Cittadini a chiudere un bel multifase -, di uno spirito da battaglia lanciato
con l'esempio da capitan Riccioli e vissuto da tutti i 23 antracite a partire da
una difesa avanzante e dalla capacità di aprire fasi offensive di ritmo e
accelerazione.
Nel primo tempo due calci di Lyle in apertura
e chiusura per San Donà, preceduti da un piazzato di Mortali (a surrogare dalla
piazzola un McKinney accicato da un lopez al primo minuto) e da una meta di
punizione per Verona causata da un abbattimento falloso del pack avanzante
veronese, per il 10 a 6 di metà partita.
Nella ripresa, la meta di Cittadini dopo che
Tommaso Cruciani era arrivato ad un amen dalla linea lancia subito avanti
Verona sul 15 a 6. I veronesi provano poi a irrobustire il vantaggio,
avvicinano la meta con un paio di belle incursioni, ma alla fine incassano la
meta del pilone ospite Ceglie, pronto a sfruttare una schiaffetta suicida in
rimessa laterale difensiva di Verona. 15 a 11, qualche palpito negli istanti di
recupero, ma poi gli antracite possono alzare le braccia al cielo.
Qualche flash nella galleria del match: la
corsa di Zanini subentrato nel finale - 40 metri di contrattacco prima di
schiantarsi per riportare Verona avanti dopo la meta veneziana -; la prova dei
fratelli Cruciani, con il diciannovenne Matteo a guidare la mediana come un
veterano e il ventenne Tommaso a sostenerlo con le parole, gli sguardi e
l'esempio di folate offensive e coraggiose prese in aria; il talloner Delfino
che chiama sé Cittadini e Lastra per trovare la forza dopo un reset; il fair
play di Paul Derbyshire, capitano del San Donà, pronto a riconoscere i falli e
a stringere la mano a Riccioli e Cittadini.
I migliori: nel San Donà, capitan Derbyshire
- uomo ovunque per la prima mezz'ora e tanto lavoro oscuro nei punti di
incontro - , l'apertura Lyle - bravo al piede
e l'unico a provare a d inventarsi qualcosa in attacco e il centro
'picapedra' Schiabel; nel Verona, Cittadini con la prima linea, i fratelli
Cruciani e l'ala Buondonno.
Ora, a Roma, per un'altra battaglia. Ancora
più importante. E sarà sempre più importante.
Le parole di coach Doorey al termine del
match: "L'aspetto più importante di oggi è stato il risultato conquistato.
Ho visto dei giocatori con una grande voglia di giocare e per questo facio i
complimenti a tutti i ragazzi. La mischia è in crescita ormai da un paio di
mesi, ma c'è ancora da lavorare. Abbiamo trovato un po' di difficoltà in touche
e sicuramente il meteo non ha aiutato. La classifica? Non la guardo. Noi
dobbiamo solo fare il massimo partita dopo partita. Ora guardiamo al match con
la Lazio che sarà un altra partita molto importante per noi. L'infermeria?
Quella di oggi è stata una gara molto fisica e nei prossimi giorni valuteremo
lo stato di alcuni ragazzi. Ma ciò che conta è che chi subentra mantenga alto
il livello e questo è ciò che è successo oggi. C'è tanta fiducia nella
profondità della nostra rosa e oggi è stata ricambiata".
Le parole di Lorenzo Cittadini, Man of the
Match di giornata e autore di una meta: "Sicuramente il nostro obiettivo
primario di oggi era la vittoria ed è arrivata, quindi bene così. Non abbiamo
fatto il bonus, ma siamo soddisfatti. Alla fine abbiamo corso qualche rischio e
su questo dobbiamo lavorare. La solidità nelle fasi statiche, in fase difensiva
e un buon gioco tattico sono state le qualità che ci hanno permesso di vincere
oggi. Stiamo diventando una squadra con cui è difficile giocare contro. La
mischia chiusa è andata abbastanza bene in attacco e in difesa: gli avversari
difficilmente riescono ad avere una piattaforma tranquilla da cui principiare
l'attacco e questo è molto positivo. Stiamo crescendo, c'è molto solidarietà
tra tutti noi, e anche una sana competizione, che è uno stimolo in più.
Derbyshire? Abbiamo giocato insieme e contro più di una volta.
E' un grande
giocatore: credo sia una fortuna per il nostro campionato poter vantare un
campione come lui ancora in attività. Siamo riusciti ad isolarlo bene e a
disinnescare le sue iniziative. La prossima con la Lazio? Sarà un altro scontro
diretto. Andiamo ovviamente per vincere. Siamo in un trend abbastanza positivo,
ma ora dobbiamo limare gli errori e continuare a crescere. Ogni punto lasciato
per strada è importante e la vittoria ci serve più di ogni cosa".
Marcatori: p.t. 2’ p. Mortali (3-0), 4’ p.
Lyle (3-3), 29’ meta di punizione Verona (10-3), 37’ p. Lyle (10-6) s.t. 43’ m.
Cittadini (15-6), 79’ m. Ceglie (15-11)
Verona Rugby: Mortali; Buondonno (56’
Contri), Pavan R., Quintieri, Cruciani T.; McKinney, Cruciani M. (78’ Mariani),
Riccioli (cap) (75’ Spinelli), Rossi (76’ Zago), Salvetti; Signore (70’
Zanini), Groenewald; Cittadini, Silvestri (67’ Delfino), D’Agostino (50’ Lastra
Masotti). All. Grant Doorey
Lafert San Donà : Owen (70’ Biasuzzi);
Falsaperla, Iovu (78’ Bertetti), Schiabel, Reeves; Lyle, Crosato (67’
Petrozzi); Henry-Jack, Derbyshire (cap) (65’ Menconi), Zuliani (59’ Dal Sie);
Riedo, Sutto; Thwala (70’ Ceglie), Nicotera, Ceccato (56’ Zanusso). All. Craig
Green
Arb.: Andrea Piardi (Brescia)
AA1: Federico Vedovelli (Sondrio). AA2:
Stefano Roscini (Milano)
Quarto Uomo: Francesco Pulpo (Brescia)
Calciatori: Mortali (Verona Rugby) 1/3, Lyle
(Lafert San Donà) 2/4
Spettatori: 800
Punti conquistati in classifica: Verona
Rugby 4
San Donà 1
Man of the of the Match: Cittadini (Verona
Rugby)
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