lL grande rugby sbarca a Sanremo: i corsari della Union
Riviera Rugby sfidano CUS Pavia.
È arrivato il momento. Il
Rugby provinciale si raccoglie a Sanremo in un impianto neonato, ma dotato di
grandi prospettive. Siamo al 18 di marzo, alle ore 18. Siamo a Pian di Poma, finora terra di calcio e
baseball. Siamo nel cuore del nuovo stadio dell’atletica. Con tribune ed
illuminazione abbacinante, del resto Sanremo è Sanremo. Lo spettacolo che va in
scena è quello della Union Riviera Rugby di fronte al Pavia. Partita di andata
del girone promozione per la serie B nazionale. La Union è in piena corsa, ad
un solo punto dalla capolista, il fortissimo Novara. E se la gioca. Il
programma Union è nato quattro anni fa ed è un sistema innovativo che, al di là
delle dèbacles della Nazionale maschile, fa comprende come sia
moderno il mondo del rugby. La Union è una franchigia provinciale. Il mondo
ovale funzione a franchigie provinciali: i migliori giocatori per i migliori
campionati, a rappresentare un territorio senza divisioni interne. Non il
calcio delle microsquadre di quartiere o di famiglia, ma realtà che fanno
spettacolo.
(Alessandro Roggero dell'Union in azione nel precedente test contro il CUS Pavia)
È così nel sud del Mondo, per le province di Nuova Zelanda,
Australia, Sud Africa, per le nazionali di club del Giappone e dell’Argentina,
che compongono il campionato Super Rugby, appena iniziato. È così nel Pro 12
celtico, con le province gallesi e irlandesi. E qualcosa di provincia irlandese
c’è anche nell’asse Imperia-Sanremo, se si prende ad esempio il celeberrimo
Munster, che gioca le sue partite tanto a Limerick quanto a Cork. Accontentando
così tutti gli appassionati e creando un evento. Perché anche in Francia, il
Tolone pluridecorato gioca dove conviene: in casa oppure a Marsiglia o a Nizza
a seconda dell’importanza anche turistica del match. E così il Biarritz che le
finali le va a fare nei paesi baschi spagnoli, a San Sebastian. Insomma,
l’apice del sistema provinciale coinvolge Sanremo in un giorno in cui si svolge
anche la più classica delle corse ciclistiche di primavera. In un giorno in cui
ci sono i padani al mare per il fine settimana. In un giorno in cui parla lo
sport, quello vero, fatto di sacrifici, di giocatori che si impegnano per
diletto, nel nome di un codice di onore e di rispetto del loro corpo e della
loro provincia.
Pavia è squadra giovane e ambiziosa, dal gioco manovriero. Di
fronte la Union che sta cambiando pelle per giocare sempre più “alla mano” e
dunque per fare spettacolo. Si potrà contare sul ritorno di Correddu in prima
linea. E si potrà ammirare il sanremese Piana, solidissimo, accanto ad un
monumentale Barbotto, agile gigante buono, che non fa sconti in campo. Sempre
nel pacchetto di mischia, c’è gioventù ed esperienza con l’ingauno Ferrua,
Kevin Masetto, Bellifiori, Novaro, capitano coraggioso che deve risolvere problemi
al ginocchio, ma sarà della partita e ancora l’altro ingauno Shining Vazio.
Poi c’è tanta qualità dal giovane pugnace mediano Zat all’apertura Invisibile Roggero. Enfant
du pays è il leone Battistotti, con l’altro centro Delbecchi: come
Sanremo e Imperia vanno d’accordo. Alle ali ci sono figure come il ribaltatore
Gabaglio, Trucco e Vallarino: quest’ultimo viene dall’atletica ed è un
prospetto delle selezioni per il rugby a sette a livello nazionale. Dategli la
palla e fatelo correre. Bip Bip. E poi valori in panchina: ma
lì ci sono quelli che nel secondo tempo risolvono le cose. Giocano tutti. A
partire dal mediano Alessandro Castaldo che forma la triade tecnica con
Zorniotti e Pallini. Con il solido Moschetta e tutti i giovani e meno giovani
che stanno emergendo, tra cui Terminator Damiano. In ogni caso
alla fine ci si stringe alla mano e si mangia tutti insieme. Dichiara così
Emanuele Capelli per il Sanremo Rugby, che fa parte del progetto Union: “In
primo luogo desidero ringraziare l’Amministrazione Comunale, la quale ha
operato in modo egregio.
(Emanuele Capelli del Sanremo rugby)
In meno di 90 giorni l’impianto è stato dotato di un
sistema di illuminazione di altissimo livello. Stiamo lavorando in sinergia per
avere una club house pulita, ordinata ed accogliente. Si tratta di una realtà
fondamentale per il gioco del rugby: significa stare insieme, prima e dopo la
partita. Va detto che tutta l’impiantistica e la frequenza del luogo è a
vantaggio di un discordo interdisciplinare.
L’attività atletica può vivere in
simbiosi con il rugby, per esempio, e vedo un vantaggio rilevante per tutti
nella possibilità di scambiare esperienze ed attività. Fu il compianto Primo
Nebiolo a volere piste di atletica attorno ai grandi campi di gioco italiani e
i risultati si sono visti, a suo tempo. Vediamo bene l’allenamento atletico dei
rugbisti e qualche rugbista che magari gareggerà in pista. Così come
dall’atletica possono arrivare al rugby figure che possono contribuire ad
un livello di gioco di squadra. A titolo personale sono felice che si arrivi
al traguardo di portare in campo a Sanremo una squadra seniores che gioca per
la serie B. Lo si fa nell’ottica della franchigia provinciale, con il valore
aggiunto della ricettività alberghiera e della possibilità di fare sport 12
mesi all’anno. Lo si fa seguendo la filosofia dell’unione delle forze, che è la
quintessenza del rugby. E non dimentichiamo che il 26 marzo avremo un
Festival del Rugby con oltre 600 partecipanti a livello di minirugby, due
giocatori di livello ospiti, come Oliviero Fabiani e Guillermo Roan, ovvero due
nazionali, italiano ed argentino. Nord e Sud del Mondo ovale si incontrano a
San Remo e si crea una mentalità rugbistica e solidale in Provincia”.
(di Sandro Giacobbe)
(le foto sono di Claudio Valente nel piccolo riquadro)
(di Sandro Giacobbe)
(le foto sono di Claudio Valente nel piccolo riquadro)
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