Serie B: Messina-L’Aquila 16-15 la
cronaca
Vittoria al fotofinish in Messina-L’Aquila nell’ottava
giornata del campionato di serie B. La nostra squadra batte gli
abruzzesi 16-15 all’ultimo respiro, nell’ultima azione della partita.
(Foto da archivio)
La cronaca fino al quel momento aveva visto gli ospiti andare avanti nel
punteggio 15-9 e
sopravanzare nettamente nelle fasi statiche Rizzo e compagni. L’Aquila infatti,
pur in evidente emergenza di organico, ha scaraventato sul campo tutto il
bagaglio di competenze, astuzie e gestione dell’incontro che si addice a una
squadra germoglio di una tradizione più che decennale.
Ma il Messina è rimasto attaccato al match con pazienza pur con qualche
sbavatura. Ma fino al 65′ gli abruzzesi sono sembrati più preformanti. Dopo il
Messina ha alzato il ritmo e ha cominciato a giocare con continuità nella metà
campo dell’Aquila.
E fin qui questa è la cronaca. Ma si sa che lo sport è innanzitutto gesto tecnico e passione e
al di là della retorica del fair-play o vinci o ti incazzi. E così accade che
quando, nonostante l’abbagliante impianto di illuminazione dello stadio
Sciavicco, sembravano
scendere le ombre cupe e nere delle notti insonni sul campo e
tra i pensieri degli spettatori, rimbombi all’improvviso il rumore di una
specie di cinghiale dentro un roveto.
Cioè succede che a centro campo Ciccio Maggio con l’assistenza di Eros
Tornesi servano il pallone a
Ignazio Durante, pardon Merenda il suo nome di
battaglia. E succede che Merenda prenda la palla in velocità e acceleri:
Una palla di cannone con l’aggravante che una palla di cannone non ragione, non
è agile, non cambia direzione. Svelle il primo avversario, rincula il secondo,
prende velocità, scansa il terzo, accelera ancora, abusa del quarto, abbatte i
quinto, con il sesto avversario che s’immola coraggiosamente sulle caviglie
abbattendolo a 2 metri dalla linea di meta.
L’azione continua, Merenda
resta a terra, prende fiato e sulla ruck successiva guizza in meta. Una
congiunzione astrale di movimenti che non vedevamo fargli fin dai beati tempi
dell’under 16.
Lo sappiamo siamo stati di
parte in questa breve cronaca di Messina-L’Aquila, gli
amici aquilani ci perdoneranno, ma il rugby è questo e molto altro come il bel
terzo tempo e la serata insieme di messinesi e aquilani in discoteca.
Messina:
Placanica, Frezza, Perri, Quaranta, Irrera, Solano, Maggio, Bianco, Tripodi,
Mangano, Nunnari, Tornesi, Durante, Rizzo, Maggio. Pandolfino, Cafarelli,
Santilano, Borgosano, Longo, Santilano, Valenti.
L’Aquila:
Alfonsetti S., Rosone, Lepidi, Antonelli, Licata, Alfonsetti J., D’Antonio,
Suarez, Daniele, Cialone, Bologna, Centi, Di Febo, Iezzi, Sebastiani. Mancini.
Arbitro:
Antonio Santocono di Ragusa
Marcatori: Mete Mancini e Antonelli (L’aquila) D’Antonio dalla piazzola
5; Solano dalla piazzola 11 e meta Durante
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