Quel giorno pioveva, l’appuntamento delle
cinque e trenta al bar di Egidio non fu accolto con grande giubilo dai ragazzi
della squadra under 16 di Olbia Rugby. Alcuni genitori si svegliarono in
ritardo e si presentarono dopo essere stati chiamati e forse svegliati dalle
telefonate degli accompagnatori. L’autista dell’autobus minacciava ritardi
incolmabili e l’arrivo a destinazione previsto per le nove del mattino sarebbe
stato posticipato alle dieci e trenta, orario in cui era previsto l’inizio del
match contro i pari età del Rugby club Capoterra. I trecento chilometri si
fecero sentire, la pausa di metà strada alla stazione di servizio di Abbasanta
fu accolta come una liberazione e servì per rifocillare il gruppo. La strada
sembrava non finire, alcuni tratti erano sommersi dall’acqua e il pullman era
costretto a continui rallentamenti.
Alle dieci e quindici i ragazzi varcarono
il cancello dello stadio di via Trento che appariva completamente intriso di
fango e in cui la squadra avversaria aveva già iniziato la fase di
riscaldamento prepartita. Fummo subito incitati dall’arbitro che ci concesse
dieci minuti per presentarci in campo. Gli avversari ci aspettavano in campo
schierati e pronti per il calcio d’inizio.
Riuscimmo a presentarci giusto in tempo per
il saluto iniziale, mentre dagli spalti alcuni genitori e gli accompagnatori
accolsero la squadra con uno scroscio di applausi.
Fu una battaglia vera e propria, dal primo
minuto sino al fischio finale. Ad ogni meta subita le api rispondevano con una
meta e il risultato rimase incerto sino all’ultimo minuto.
Sotto di cinque punti sembrava ormai
finita. Ci fu un avanti del Capoterra, la punizione fu battuta sulla touche. La
palla fu raccolta e smistata verso il primo centro che riuscì a superare la
prima linea di difesa. A contatto con l’avversario liberò la palla al secondo
centro che con una corsa infuriata raggiunse la linea di meta portando le due
squadre in parità. La vittoria era nei piedi dell’apertura che con un calcio
perfetto mise l’ovale al centro delle acca. L’arbitro fischiò la fine del
match. Avevamo vinto una partita impossibile. I ragazzi si rotolarono sul fango
eccitati da una gioia incontenibile. Una delle più belle vittoria delle api, un
ricordo indelebile nella storia del nostro grande club, OLBIA RUGBY.
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