C’è tanta voglia di giocare a rugby, c’è tanta voglia di riprendere le consuete abitudini che fanno del football-rugby lo sport piu’ bello del Mondo! Ieri sera i minirugbisti del Rugby Novi e della franchigia del Marengo sembravano proprio esprimere questi concetti durante la intensa e divertentissima sezione di allenamenti che si è sviluppata sullo splendido prato del “Lorenzo Comollo” del 3G.
All’entrata dell’impianto sportivo novese c’era il presidente del club biancoverde, l’irlandese MICHAEL PIERSE, armato di nuovissimo termometro infrarossi e intento agli immancabili, quanto obbligatori controlli burocratici che le operazione anti Covid impongono, e ovviamente era felice poter inaugurare la stagione 2021/22 agevolato da una sessione di allenamento impartita dai propri tecnici, ma soprattutto sotto la regia di Andrea CIRO Sgorlon, ex nazionale azzurro:
(in foto da sin. Michael Pierse, Marco Gemma e Carlo Pugni)
“ Noi del Novi conoscevamo bene Sgorlon grazie al nostro ex atleta Gabriele Babbo, che negli anni 80 faceva parte del nostro team – afferma PIERSE - l’idea di potenziare l’offerta ai nostri bambini e concedere una guida in piu’ ai nostri tecnici per migliorarsi. Ci ha così invogliato ad aprire questo importante discorso con lo stesso Sgorlon, e come da accordi lo stesso ex nazionale verrà qui a Novi almeno una volta al mese e ci seguirà anche con i mezzi moderni e materiale all’avanguardia. Oggi (ieri per chi legge ndr) era il primo giorno di allenamento pertanto era una incognita, ed invece oltre ad un nutrito gruppo di minirugbisti già con noi gli anni passati, si sono presentati altri ragazzi del tutto nuovi per questo sport e intenzionati a proseguire in questo cammino.”
(una selezione giovanile novese con i due tecnici Stefano Cantore e Andrea Sgorlon)
E tutto questo conforta
dirigenti e i tecnici novesi, in primis Alessandro Vernetti, e ovviamente ha
stimolato anche Andrea Sgorlon, sandonatese, classe 1968: “ Il mio impegno sarà
quello di seguire direttamente il lavoro dei tecnici delle rispettive categorie
– dice, appunto SGORLON – e con Sandro portare avanti un programma di sviluppo
dal minirugby all’Under 19, basato ovviamente sulla linea federale. Lavoreremo
dal punto di vista tecnico, tattico, fisico e mentale.”
Ma appunto mentalmente per i ragazzi e i bambini che fanno parte di questo club, ma volendo anche tutti gli altri ovviamente, che cosa è cambiato durante i numerosi lockdown che hanno bloccato le attività per così lungo tempo?
“ E’ stato semplicemente un disastro – replica amaramente SGORLON (foto sotto) – del resto il discorso è ben noto a tutti, in particolare il problema principale è stata logicamente la perdita numerica di atleti. A livello di regole ha costretto gli allenatori a cambiare il loro approccio all’allenamento, e quindi si è passato da un’allenamento basato sul classico rugby, ad un allenamento basato piu’ su i bambini, proponendo una preparazione piu’ individuale e quindi lavorando direttamente piu’ sull’atleta e meno sul rugbista.
In particolare nelle categorie dei piu’ piccoli sotto tanti aspetti questo momento addirittura è risultato positivo. Forse appare assurdo a sentirsi, pero’ con i ragazzi gli stessi tecnici hanno potuto dedicare maggior tempo allo sviluppo delle capacità coordinative, quindi i ragazzi stessi corrono rispetto a prima con piu’ facilità senza l’obbligo della meta. Certo purtroppo sono rimasti un po indietro nel gioco, ma comunque a livello di giudizio generale dell’atleta c’è stato senza dubbio un certo miglioramento. Questi giovani sono sicuramente cresciuti almeno da un punto di vista motorio.” (rr)
Nessun commento:
Posta un commento