sabato 28 novembre 2020

RUGBY GUINNESS PRO 14 - Lunedi sera al "Lanfranchi" di Parma le Zebre ricevono gli irlandesi del Munster.


 

RICCARDO BRUGNARA NON TEME LA SFIDA COL MUNSTER

“AFFRONTIAMO IL MUNSTER A VISO APERTO! LA VOGLIA CHE NOI PERMIT PLAYER PORTIAMO IN ALLENAMENTO E IN PARTITA È SICURAMENTE UN VALORE AGGIUNTO”

Parma,  – Lunedì 30 novembre le Zebre voleranno a Limerick dove saranno attese dal Munster per l’8° turno di Guinness PRO14.

L’incontro – il 16° in gara ufficiale tra le due squadre rispettivamente inserite nel Girone A e B del torneo – è in programma alle ore 21:15 italiane e sarà trasmesso in diretta sugli schermi di Dazn.

Con ancora due fine settimana di gioco nell’Autumn Nations Cup, quella di questo weekend sarà l’ultima giornata di campionato celtico del 2020 che verrà disputata in assenza dei giocatori della Nazionale, i quali faranno rientro ai club d’appartenenza nella seconda settimana di dicembre in vista dei primi due turni delle coppe europee Champions e Challenge Cup.

Dei nove atleti della Red Army convocati dal capo allenatore dell’Irlanda Andy Farell per questa finestra di test match autunnali, solamente l’ala Andrew Conway non scenderà in campo domenica contro la Georgia. Gli altri otto giocatori (Chris FarrellKeith EarlsConor MurrayCJ StanderTadhg BeirneJohn RyanPeter O’Mahony e Shane Daly) sono stati inseriti nella formazione del Trifoglio scelta per la sfida di Dublino con i caucasici.

Sono invece 10 gli Azzurri delle Zebre chiamati per la trasferta di sabato a Parigi. I quattro atleti multicolor non selezionati (Mattia BelliniGuglielmo PalazzaniDaniele Rimpelli e David Sisi) resteranno comunque a disposizione del ct Franco Smith fino alla conclusione del raduno della Nazionale.

      [Brugnara carica nell'ultima gara col Munster - Elena Di Vincenzo]

Vista l’indisponibilità dei 14 Azzurri e di diversi giocatori infortunati, quella del Thomond Park sarà dunque una partita che vedrà protagonisti moltissimi giovani atleti e permit players della franchigia federale.

Tra questi c’è Riccardo Brugnara, pilone 26enne cresciuto nelle giovanili del Rugby Mantova ed entrato successivamente nell’Academy dei Leicester Tigers.

Dopo aver disputato tre stagioni nella terza divisione inglese col Doncaster con cui vinse la promozione nel Championship, il n° 1 lombardo esordì il 13 settembre 2014 in Premiership con la prima squadra dei Tigers.

In campo in altre sei gare ufficiali con la maglia rossoverde, Brugnara ritorna quindi in Italia ed approda nelle file del Rugby Rovigo, mettendosi in mostra tra il 2017 ed il 2019 nel massimo campionato italiano fino a guadagnarsi due convocazioni come permit player del Benetton Rugby.

Trasferitosi al Rugby Calvisano a partire dalla stagione 2019/20, il giovane pilone sinistro vanta quattro presenze con le Zebre, squadra che lo ha riconfermato come permit player per il 2020/21.


Quando e come hai scoperto il rugby? “Ho iniziato che avevo più o meno otto anni grazie ad un professore di educazione fisica di Cerese che aveva buoni rapporti col Rugby Mantova. E’ cominciato tutto un po' per scherzo visto che sono sempre stato un ragazzo un po' tondo e soprattutto tramite il mondo scolastico”-

A 17 anni sei stato selezionato per entrare nell’Accademy dei Leicester Tigers. Com’è nata quest’esperienza e com’è stata? “Ho avuto l’opportunità di fare un camp rugbistico a Varese nel 2010 dove c’erano come allenatori Bob Dwyer che allenò l’Australia negli anni Novanta e Mike Pennistone che è stato un ex tecnico dell’accademia dei Tigers. E’ stata una bellissima esperienza, specialmente per un ragazzo di 17 anni come me che conosceva poco i grandi nomi e il rugby prima di allora lo guardava solamente in televisione. All’inizio ero un po' agitato soprattutto per la lingua, piuttosto che per il gioco, ma poi ho superato benissimo questo stacco grazie al rugby”.

Rimpiangi di essere andato all’estero invece di aver proseguito la tua crescita in Italia? “In realtà no perché penso che per un giovane, specie se gioca pilone, avere un assaggio degli alti livelli europei sia una grande opportunità, una chance per accrescere il proprio bagaglio tecnico. Nessun rimpianto, è stata una bellissima esperienza”.

Quest’anno sei stato riconfermato in rosa come permit player e sei sceso in campo nelle ultime due partite contro Ulster e Connacht. Lunedì si vola a Limerick in casa del Munter, che tu ha già affrontato lo scorso febbraio a Legnano. Che partita sarà quella del Thomond Park e quanto è alta la voglia di invertire il trend? “La voglia è altissima e stiamo lavorando duramente ad ogni allenamento. D’altra parte, lunedì ci aspetta una partita veramente dura con il Munster, squadra molto fisica, con grandi valori ed un gioco molto diretto. Hanno degli avanti molto pesanti e cercheremo di affrontarli e viso aperto e di bloccare il loro gioco”.

Con tanti Nazionali assenti e diversi giocatori infortunati, vedremo probabilmente in campo molti permit player. Qual è il grande valore che voi giovani emergenti date al gruppo delle Zebre e con quali motivazioni affrontate queste prestigiose sfide internazionali? “Penso che la motivazione mia personale e di tanti altri giovani sia quella di giocare nel più alto livello possibile, per poi entrare a far parte di una delle due franchigie e da lì mettersi in mostra per guadagnarsi una chiamata in Nazionale. La voglia e l’energia che portiamo ad ogni allenamento ed in ogni partita è sicuramente un valore aggiunto”.

Cosa servirà per portare a casa il risultato contro la Red Army, vincitrice di tutti i quindici precedenti con le Zebre? “La precisione nei dettagli sarà la chiave di tutto. Che sia nel placcaggio, in un calcio, in una touche o in una mischia, sarà molto importante eseguire correttamente il nostro gioco perché anche il minimo errore si paga a questo livello”.

Tu che sei un uomo di prima linea, cosa ti mette più in difficoltà degli avversari che incontri in Guinness PRO14? “Il PRO14 è un torneo dove ci sono molti giocatori con tantissima esperienza, soprattutto a livello internazionale, e questo può mettere in difficoltà alcuni giocatori emergenti che magari non sono a conoscenza di piccoli trucchi del mestiere”.

Sei un “pendolare” tra Top 10 e PRO14, qual è dal punto di vista tecnico la principale differenza tra i due campionati? “Il ritmo di gioco è superiore e più veloce in PRO14 dove si riesce ad avere un’intensità di gioco molto più alta rispetto al Top 10”.

Quale pensi che sia invece il tuo principale punto di forza? “La mischia è una cosa che mi piace molto fare, anche se è sempre dura. Cerco anche di essere propositivo ed elusivo in attacco e di portare avanti la palla in maniera efficace”.

Come state vivendo tu e i tuoi compagni di squadra questo periodo complesso in cui siete sottoposti settimanalmente a tamponi? “Siamo fortunati del fatto che rispetto a molti sport di base possiamo continuare a fare la nostra attività e ad alimentare la nostra passione. La viviamo molto positivamente perché ognuno di noi si comporta responsabilmente e questo ci dà tranquillità. Sono sicuro che nei prossimi mesi torneremo alla vita di prima, per cui ai giovani che hanno da poco iniziato a fare sport dico di tenere duro che presto potranno tornare a fare sport e a divertirsi tutti insieme”.

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Simone Del Latte

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