Sguardo
al presente ma focus sul futuro: intervista al Presidente Fantelli
Francesco Brasco di SportVicentino ha recentemente
intervistato Augusto Fantelli, Presidente della Rangers Rugby Vicenza. Diversi
gli argomenti trattati, dall’opportunità motoria data dal distanziamento, al
focus sul nuovo consiglio direttivo societario che con le elezioni del 2021
dovrà dare continuità alla visione sportiva, sociale e culturale che è propria
del sodalizio biancorosso, prossimo al cinquantesimo anniversario dalla
fondazione.
Presidente, in un momento particolare come
questo in cui c’è stato un rinvio dei campionati per ragioni legate
all’epidemia da covid-19, come proseguono le vostre attività?
Le attività proseguono, come sempre, nei modi e metodi previsti dalle procedure covid-19 quindi: distanziamento, allenamenti individuali, sanificazione degli ambienti, controllo all’ingresso degli impianti della temperatura. Noi abbiamo fatto qualcosa in più, per nostra tranquillità e per garantire tutti i nostri dirigenti atleti allenatori, ovvero abbiamo fatto 400 test sierologici. Nell’arco di pochi giorni, abbiamo sottoposto tutto il nostro “personale” a questo test molto semplice: una micropuntura del dito. Dopo pochi minuti conosciamo lo stato della persona nei confronti del covid.
Non so se sia
fortuna o altro, sicuramente noi non abbiamo trovato nessun positivo, ed
abbiamo impostato un punto di partenza. Quando cominceranno le attività
ufficiali ne faremo altri 400 per capire il nuovo stato delle cose. Perché
facciamo questo? Perché siamo all’aperto, sappiamo benissimo che il sistema
immunitario si rafforza facendo attività all’aperto, siamo molto attenti alle
procedure richieste dal dpcm e le utilizziamo come un’opportunità in più di cui
abbiamo bisogno. Il rugby è uno sport di contatto, però ha bisogno anche di
capacità tecniche importanti, da eseguire in poco tempo e nella maniera più
giusta. Ecco che per eseguire il calcetto per superare l’avversario e
conquistare terreno, è necessario conoscere il calcio al piede. Il passaggio da
due a tre metri sia a destra che a sinistra è importantissimo. Imparare a
correre: i bambini che si avvicinano al nostro sport hanno bisogno di
sviluppare tante capacità, noi quindi puntiamo sull’attività individuale per
migliorare tutte quelle abilità che quando sarà finita questa disgrazia del
covid, avremo già acquisito e passeremo quindi alla tattica del gioco di
squadra e alla possibilità di contatto.
Si avvicinano le Olimpiadi e solitamente si
rinnovano le cariche, sia a livello di Federazione ma bisogna farlo anche a
livello di società sportive. Qual’è la sua idea?
Siamo alla
soglia dei 50 anni di attività, sono tanti. Una decina di soci fondatori sono
ancora presenti. Abbiamo la necessità di utilizzare al meglio le strutture, che
sono importanti a Vicenza: la Rugby Arena di Via Baracca, lo Stadio Gobbato a
Sant’Antonino, strutture nate con gli sforzi sia dell’amministrazione comunale
ma con il fondamentale ed importante impegno dei soci competenti e appassionati
che nel tempo hanno dedicato così tanto alla palla ovale. Abbiamo bisogno di
dare continuità alla Società, portando dentro delle risorse risorse personali
che possono essere i vecchi giocatori di rugby che hanno concluso da qualche
tempo, qualche appassionato, qualche genitore che ha intravisto le finalità del
nostro Club, ovvero che siamo una parcella della società globale.
Quindi vogliamo essere un fattore positivo per la cittadinanza, vorremmo
creare eventi culturali che possono essere integrati con l’attività sportiva,
oltre ai nostri tornei, i nostri eventi, le nostre feste di fine anno. Vogliamo
continuare a essere presenti nella propaganda nelle scuole. Vorremmo aprire un
“oratorio”, come come si diceva una volta, dare ai ragazzi la possibilità di
fare un’attività sportiva completa, diventare un punto di riferimento: finita
alla scuola si va lì e si gioca. Ecco che la libera palestra del Retrone grazie
alla vicinanza alle nostre strutture, potrebbe diventare un punto di
riferimento per la Città. Col tempo vorremmo integrare l’attività sportiva ad
un supporto anche alle famiglie in termini di assistenza allo studio e tanto
altro.
Verso le elezioni del nuovo consiglio della
società vuole fare un’appello?
L’appello è
tutti i rugbisti e non che vogliono impegnarsi in un progetto che non è solo
sportivo ma è ad ampio raggio. Vorremmo condividere l’impegno, le attività e la
responsabilità per raggiungere un progetto ambizioso in termini di presenza
della società nell’ambiente di Vicenza ed essere un punto di riferimento.
La libera palestra del retrone è un progetto importante che la Rangers Rugby
Vicenza ha pensato per la città, nel segno dell’impegno sociale che
caratterizza la vostra l’associazione.
La libera palestra del retrone è partita dall’idea di un nostro amico per utilizzare i fondi messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale attraverso il Bilancio Partecipativo per realizzare un progetto che potesse avere un’utilità ampia e diffusa nel territorio del Comune di Vicenza. Abbiamo partecipato per due anni di seguito: il primo anno siamo arrivati terzi, il secondo siamo arrivati i primi: abbiamo pensato a una libera palestra come ne esistono in molte città europee, per dare la possibilità alle persone, ai ragazzi ai diversamente abili di fare un attività all’aperto che sia funzionale al benessere ed alla salute di tutti. Abbiamo il piacere di constatare che da quando è stata aperta è sempre frequentatissima non solo dai rugbisti ma da tutti gli sportivi di vicenza che vogliono praticare attività all’aria aperta. Siamo contenti di questo vorremmo essere utili anche in molte altre maniere come ho illustrato precedentemente.
(da Andrea Pelizzari)
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