Prosegue
imperterrita la preparazione del Benetton Rugby verso il grande rientro
contro le Zebre del 21 agosto in GuinnessPRO14. Sotto un sole battente gli
uomini di Kieran Crowley continuano a sudare e fra di loro c'è anche il terza
linea Marco Lazzaroni, un simbolo della
storia recente dei biancoverdi, intervenuto ai nostri microfoni.
Marco, manca sempre meno alla sfida del 21 agosto
con le Zebre. Come sarà ritornare a giocare dopo 5 mesi dall’ultima volta?
«Sicuramente manca poco, mi piace pensare che la pausa di cinque mesi
ci abbia fatto bene, più che averci svantaggiato.
Credo sia un po' come
andare in bicicletta, una volta che torni magari non vai subito velocissimo,
ma appena riprendi è come una volta. Siamo veramente pronti».
Vuoi continuare a dare il tuo fondamentale
contributo nel pack...
«Questa è la mia settima stagione al Benetton Rugby, non mancano mai
gli stimoli per migliorare e migliorarsi. Sicuramente spero e voglio fare una
grande stagione come ho voluto e sperato di farla sempre. Passa sempre dal
lavoro, quindi testa bassa, cercare di lavorare il più possibile e poi si
raccoglie quel che semina».
Quanto è importante la tua duttilità fra gli
avanti? Puoi essere sia seconda che terza linea...
«Poter giocare due ruoli, anche viste le nuove regole, probabilmente
può avvantaggiarmi, poi dipende dagli allenatori, dal tipo di squadra che
vogliono schierare e dal tipo di gioco che ha la squadra. Potrebbe essere una
piccola freccia in più al mio arco, cerco sempre di lavorare il più duro
possibile, di farmi trovare sempre pronto; si gioca anche pilone se si deve».
Che aspetti del gioco vuoi migliorare? Il lavoro
in breakdown?
«Quest'anno che sono cambiate un po' le regole potrebbe essere utile
migliorare in vista dei cambiamenti in cui il rugby ogni anno si evolve.
Adesso, il fatto di dover essere più reattivi sulla ruck per andare a
prendere la palla, piuttosto che essere più resistenti a rimanere sopra,
potrebbe essere una cosa utile su cui lavorare in maniera diversa rispetto al
modo in cui abbiamo lavorato negli anni passati. Quindi sicuramente ci sono
degli aspetti di gioco, viste le nuove regole, per i quali si potrebbe
lavorare in maniera più specifica. Intendo fare questo, così come tutti i
miei compagni».
Hai un messaggio per i tifosi che non potranno
venire a Monigo?
«Credo che più che per loro, sarà dura anche per noi non avere i tifosi
allo stadio. Chiedo loro di portare pazienza, come dobbiamo portarla noi.
Secondo me sarà forse più bello quando potranno tornare a Monigo. Come quando
ti accorgi che ti manca qualcosa solo quando te la tolgono. Secondo me
potremmo apprezzare ancora di più il fatto di avere i tifosi allo stadio e
loro poter vedere noi giocare. Quindi mando un abbraccio a tutti, spero che
tutti siano in salute e ci vediamo presto a Monigo».
|
Nessun commento:
Posta un commento