Domenica scorsa, nella partita vinta per 17-16
contro il Rugby Villadose, i Caimani Rugby di Bondanello hanno avuto in campo
un giocatore di eccezione: si tratta di Leonardo Ulises Gamboa,
coach dei mantovani militanti in serie B.
<L’ultima partita che ho giocato è stata con la maglia del Rugby Viadana 2 anni fa, nell’incontro casalingo contro Calvisano> spiega Gamboa, <Per me scendere in campo, sia coi Caimani che con Viadana, è sentirmi a casa. La prima sensazione è, senza dubbio, quella di responsabilità: tutto ciò che trasmetti ai ragazzi durante gli allenamenti lo devi dimostrare in campo. Poi subentrano altre emozioni e tanta carica, in ricordo del mio esordio in Argentina nel ’94.>
<Dopo un confronto con Pavan, Mario Sanfelici e il team manager Giuseppe Vento> continua coach Gamboa, <già dallo scorso incontro contro Oderzo ho deciso di entrare in campo per sostenere i giocatori a causa di assenze per infortuni o motivi lavorativi. Ogni settimana, io e coach Pavan scegliamo i giocatori in base al loro impegno e la loro presenza, piuttosto che la bravura, ma questa domenica contro Villadose non me la sentivo di far giocare i più giovani in prima linea: sapevamo già dall’inizio che l’incontro con Villadose sarebbe stato molto fisico e malizioso ed il rischio di farsi del male era troppo alto, quindi ho preferito tutelare i miei ragazzi.
<L’ultima partita che ho giocato è stata con la maglia del Rugby Viadana 2 anni fa, nell’incontro casalingo contro Calvisano> spiega Gamboa, <Per me scendere in campo, sia coi Caimani che con Viadana, è sentirmi a casa. La prima sensazione è, senza dubbio, quella di responsabilità: tutto ciò che trasmetti ai ragazzi durante gli allenamenti lo devi dimostrare in campo. Poi subentrano altre emozioni e tanta carica, in ricordo del mio esordio in Argentina nel ’94.>
<Dopo un confronto con Pavan, Mario Sanfelici e il team manager Giuseppe Vento> continua coach Gamboa, <già dallo scorso incontro contro Oderzo ho deciso di entrare in campo per sostenere i giocatori a causa di assenze per infortuni o motivi lavorativi. Ogni settimana, io e coach Pavan scegliamo i giocatori in base al loro impegno e la loro presenza, piuttosto che la bravura, ma questa domenica contro Villadose non me la sentivo di far giocare i più giovani in prima linea: sapevamo già dall’inizio che l’incontro con Villadose sarebbe stato molto fisico e malizioso ed il rischio di farsi del male era troppo alto, quindi ho preferito tutelare i miei ragazzi.
(Leonardo Ulises Gamboa in campo con i Caimani di Bondanello)
Le emozioni in campo sono indescrivibili, ma a 41
anni io ho già dato, anzi ricevuto dal rugby. Una delle sensazioni più belle è
vedere i ragazzi emozionati di poter giocare accanto a me, è un’emozione reciproca.
Sono fiero di tutta la squadra, anche se resto dispiaciuto per l’indisciplina
nell’incontro con Villadose e cercherò di migliorare i giocatori anche sotto
questo punto di vista. Il rugby è uno sport molto fisico e, per il processo
evolutivo del giocatore, richiede un controllo delle emozioni e dei gesti
involontari. >
<Ci tengo a ringraziare i ragazzi per avermi permesso di giocare al loro fianco> conclude Gamboa, <Ringrazio la società del Rugby Viadana, dei Caimani, tutto lo staff ed i volontari che ci aiutano. Ringrazio la mia famiglia che mi sta accanto ed, infine, il rugby per tutte le emozioni che mi ha regalato fino ad ora.>
<Ci tengo a ringraziare i ragazzi per avermi permesso di giocare al loro fianco> conclude Gamboa, <Ringrazio la società del Rugby Viadana, dei Caimani, tutto lo staff ed i volontari che ci aiutano. Ringrazio la mia famiglia che mi sta accanto ed, infine, il rugby per tutte le emozioni che mi ha regalato fino ad ora.>
(Foto e servizio di Francesca Pone)
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