Vittoria rigenerante dell'Udine, che sul rettangolo del
“Gerli” si impone per 19 a 14 con il Valpolicella al termine di una partita
rocambolesca.
Avvio shock e finale
thrilling oggi allo stadio “Gerli”, ma questa volta è l'Udine a sorridere. I
bianconeri tornano a vincere e lo fanno superando per 19 a 14 la terza in
classifica, il Valpolicella, al termine di una partita dove è successo di
tutto. Cinque cartellini gialli e due rossi, due scazzottate da saloon, una
conduzione di gara non sempre intellegibile e due recuperi interminabili sia
alla fine del primo tempo che dopo l'ottantesimo.
Pronti, via e il
Valpolicella è già in meta: i veronesi sfruttano al meglio una penaltouche e
vanno a segnare di forza con Russo, quando non sono passati neppure due minuti.
Sembra l'inizio di un calvario e invece i friulani reagiscono alla grande,
dimostrandosi competitivi in tutte le fasi: mischia chiusa, touche e punti
d'incontro. Nel fango ghiacciato del “Gerli” , però, si fatica perfino a stare
in piedi e la trasmissione dell'ovale non è per nulla agevole. Di conseguenza i
trequarti bianconeri, sebbene riforniti di tanti palloni, faticano ad
esprimersi. Sono gli avanti, guidati da un Macor superlativo e dai soliti
Tiziano Picchietti e Properzi Curti, a togliere le castagne dal fuoco, prima
con Del Tin che schiaccia in meta, dopo che il suo pacchetto ha reso ai veneti
pan per focaccia, impostando a sua volta una penaltouche vincente (punizione a
favore ottenuta dopo un intercetto e successiva fuga di Marconato nella metà
campo avversaria). Poi con capitan Picchietti, che finalizza in mezzo ai pali
una raffica di percussioni dando a Tarantola una comoda opportunità per
trasformare. Nel frattempo gli uomini di Zanella sono rimasti in dieci per il
“giallo” al loro numero 8, Mozzato. La prima frazione si chiude, dopo ben 9,
inspiegabili minuti di recupero con il
Valpolicella in attacco e con una serie di mischie chiuse e di ripetuti crolli,
che alla fine portano l'arbitro a concedere la meta tecnica contro l'Udine.
La ripresa si trasforma
in una guerra di trincea, nervosa e zeppa di falli da entrambe le parti.
Valpolicella resta in 13 per buona parte del secondo tempo, ma il risultato non
si schioda più fino al 33', quando l'ennesimo drive da touche proietta Properzi
Curti nell'area avversaria. Tarantola trasforma.
Il finale, sotto le
luci artificiali, è al cardiopalma. Valpolicella, quando siamo già
abbondantemente in tempi di recupero, ottiene un piazzato e va a giocare una
touche a 5 metri dalla meta friulana. Macor però ruba palla proprio nella
rimessa laterale e il pallone viene calciato fuori. Dovrebbe arrivare il
triplice fischio finale ed invece si scatena una rissa che coinvolge le due
squadre intere.
Dopo un conciliabolo
con i giudici di linea, l'arbitro Bonatto di Rovigo estrae due cartellini rossi
(al bianconero Raffaele Picchietti e al veneto Vidali) e fa riprendere,
inspiegabilmente, il gioco dando una punizione a favore degli ospiti. Che però
sugli sviluppi di un'altra interminabile azione commettono “in avanti”, dando
allo stesso Bonatto l'opportunità di sancire finalmente la fine della contesa.
“Complimenti ai ragazzi
– è il commento del coach bianconero Andrea Sgorlon – che hanno messo in campo
coraggio e determinazione ed inoltre hanno saputo adattarsi in corsa a delle
condizioni che non ci aspettavamo, quelle del terreno di gioco molto pesante
che non ci hanno consentito di sviluppare il piano di gioco inizialmente
previsto”. (PierGiorgioGrizzo)
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