*** Kino e la sua maglia ***
È una storia di rugby. Se non conoscete questo sport state perdendo un
pezzo di mondo molto bello e vi consiglio di trovare il modo di cominciare a
seguirlo, a informarvi a conoscere chi gioca o ha giocato a rugby. Diventerete
più ricchi. Parola di uno che ha scoperto questo mondo a 40 anni.
Allora: è una storia di rugby. Il protagonista ha 15 anni. Non è uno che ha respirato rugby a casa tutti i giorni. Anzi
È gracile.
Aggraziato
Elegante nel portamento. Educato.
Ma non è forte, non è potente, non è aggressivo.
Compensa tutto con la perseveranza negli allenamenti, con l'obbedienza agli allenatori, con il supporto ai compagni.
Tommaso, perché si chiama cosi, non perde un allenamento. I suoi fratelli, più grandi, giocano a calcio. Lui no. Gioca a rugby. E i suoi fratelli sono i primi tifosi di questo fratellino "controcorrente". Vengono ad.ogni partita. E per venire a giocare al CUS Padova, Tommaso fa fare a sua madre quasi 20 kilometri 3 volte alla settimana senza contare le domeniche e le partite che lo portano a Valdobbiadene, a Rovereto, a Castelfranco e in giro per il Triveneto. Tommaso si impegna tanto. Raramente parte titolare. Ma a lui non interessa ,perché a rugby giocano tutti e si sporcano e prendono freddo e possono dare il loro contributo anche quelli che all'inizio stanno in panchina. Che poi prendono più freddo degli altri.
Allora: è una storia di rugby. Il protagonista ha 15 anni. Non è uno che ha respirato rugby a casa tutti i giorni. Anzi
È gracile.
Aggraziato
Elegante nel portamento. Educato.
Ma non è forte, non è potente, non è aggressivo.
Compensa tutto con la perseveranza negli allenamenti, con l'obbedienza agli allenatori, con il supporto ai compagni.
Tommaso, perché si chiama cosi, non perde un allenamento. I suoi fratelli, più grandi, giocano a calcio. Lui no. Gioca a rugby. E i suoi fratelli sono i primi tifosi di questo fratellino "controcorrente". Vengono ad.ogni partita. E per venire a giocare al CUS Padova, Tommaso fa fare a sua madre quasi 20 kilometri 3 volte alla settimana senza contare le domeniche e le partite che lo portano a Valdobbiadene, a Rovereto, a Castelfranco e in giro per il Triveneto. Tommaso si impegna tanto. Raramente parte titolare. Ma a lui non interessa ,perché a rugby giocano tutti e si sporcano e prendono freddo e possono dare il loro contributo anche quelli che all'inizio stanno in panchina. Che poi prendono più freddo degli altri.
E Tommaso spesso prende tanto freddo.
Ma poi entra 10, 20 o 30 minuti, ma entra. L'ultima volta è entrato 3 settimane
fa. Partita sul campo amico. Derby contro i cugini "tuttoneri". Ma
stavolta la sua partita.comincia tardi e finisce prima. Si fa male. Esce. Ha
tanto male . Va al Pronto Soccorso. Visita. Raggi. Diagnosi. È frattura della
clavicola. Infortunio purtroppo tra i più frequenti nel rugby. Arriva
l'ortopedico. "Ciao Tommaso. Hai la clavicola rotta. Dobbiamo mettere un
tutore a otto per immobilizzarti e consentire la.guarigione della frattura.
Dobbiamo torglierti la maglia. E per non farti male te la dovremo tagliare".
Tommaso, quella maglia l'ha ricevuta in spogliatoio dal capitano, da Kiwi. Due
ore fa Lo ha chiamato, gli ha dato la maglia col suo numero e lo ha abbracciato
in spogliatoio, davanti a tutti. Fratelli. Per molto più di 80 minuti. Tommaso
ascolta il dottore e in pochissimi centesimi di secondo somma nella sua testa
tutte le immagini che sgorgano da quei due monconi di osso spezzato. Tommaso ha
la.clavicola.spezzata, la maglia infangata, la mamma preoccupata Ascolta il suo
dottore e il suo dolore e sopra ci mette le.facce dei compagni, degli
allenatori, dei giocatori delle under più grandi e più piccole con cui
condivide i campi di allenamento, i volti della prima squadra, le foto storiche
dei grandi vecchi del CUS. Tommaso guarda il dottore e gli dice: "Nessuno
può tagliare la maglia del CUS. Toglietemela senza tagliarla" "Ma se
ti spostiamo il braccio ti faremo male". "NESSUNO taglia la maglia
del CUS". E i dottori gliela hanno sfilata. Senza tagliarla. Ma facendogli
male. Ma Tommaso questo stasera non lo ha detto. Stasera al CUS Padova la
maglia di Tommaso dell'under16 è stata tolta dal novero delle maglie
disponibili per chi gioca. E gli è stata donata dal presidente. Perché la
prossima.volta che quella maglia amaranto-oro tornerà su di un campo di gioco,
la.porterà addosso Tommaso. Quando la sua clavicola si sarà riunita a se
stessa.
È una storia di rugby. Il protagonista ha 15 anni. Auguro a tutti di poter.vivere un giorno un'emozione grande.come.la.mia. Non mi vergogno a raccontare che ho pianto mentre sentivo raccontare.questa.storia stasera. Mentre l'allenatore di Tommaso raccontava a.tutti questa storia di rugby. E ho pianto guardando lo sguardo orgoglioso della mamma di Tommaso che avrá pensato che quei100 km a settimana e quelle 12 ore donate al rugby hanno un valore inestimabile. E ho pianto mentre Tommaso teneva in mano incredulo quella maglia che gli dava il presidente del CUS. E ho pianto quando gli allenatori lo hanno abbracciato e quando Kiwi lo ha sculacciato "perché tra noi uomini va bene così"... È una storia di rugby. Sono felice che mi sia stata donata stasera. E sono felice di avere avuto la pazienza di provare a trasmetterla a qualcuno che avràa sua volta ancora più pazienza per leggere questo post, che forse è il più lungo che abbia mai scritto. Ma è una storia di rugby. E Tommaso è un uomo di 15 anni che ha raccontato con la sua vita una storia bellissima. E mi piacerebbe pensare che molti altri uomini e donne di 15 anni, invece che finire.in fatti cronaca stomachevoli o vittime di disgrazie in qualche discoteca-porcile dove ammassare.gente giovane che consuma per.garantire la ricchezza di gente vecchia, possano essere un giorno eroici protagonisti di una storia così,che sappia arricchire i vecchi come me di un'emozione e di una storia da.raccontare.
(Roberto Serra)
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