La sua elezione, avvenuta martedì 24 luglio, rientra nella politica
dell’alternanza tra le diverse espressioni territoriali che costituiscono la
franchigia.
(nella foto Enea Gaggino, neo Presidente della Franchigia del Monferrato Rugby)
Archiviato l’ultimo campionato di Serie B - dove pur essendo stato per
gran lunga capolista, alla fine si è visto sfuggire la promozione terminando
quarto (sono state promosse Cus Milano e Biella Rugby) - il Monferrato è pronto
a ricominciare.
“Prima con un lavoro fisico dettagliato, quindi con il campo. Insomma,
la solita routine. Voglio però sottolineare un aspetto importante: quando sono
arrivato al Monferrato ci siamo dati tre anni per salire in Serie A. Nello
scorso campionato ci siamo ambientati nella categoria, nell’ultimo abbiamo
provato ad osare testando i nostri limiti, nel prossimo dovremo farci trovare
assolutamente pronti per raggiungere l’obiettivo” fa sapere Roberto Mandelli,
che sarà ancora giocatore-allenatore.
È sul concetto della programmazione delle tappe che ci si sofferma al
Monferrato.
Si parla di un progetto che sta iniziando a dare i suoi frutti. La
franchigia è un modello di sviluppo e formazione che ha fatto il suo debutto in
Italia solamente pochi anni fa.
“Il nostro obiettivo è quello di avere una formazione di vertice ma nel
contempo fornire servizi e opportunità alle squadre del territorio secondo uno
schema molto semplice. Noi vogliamo dare un punto di arrivo di buon livello per
chi gioca a rugby nelle province di Alessandria e Asti” spiega Gaggino.
Nella rosa della prima squadra lo scorso campionato ci sono stati tanti
ragazzi dei vivai. Innanzitutto è motivo di orgoglio e segno che il progetto dà
i suoi frutti. La Serie B è un campionato strano, con società che fanno scelte
diverse l’una dall’altra. Certamente chi non decide di ingaggiare giocatori dal
grande nome spendendo parecchio sul mercato, in un primo momento sembrerebbe
penalizzato. Ma aver fatto un simile progetto, in un periodo generale comunque
di ristrettezza, ha certamente aiutato e aiuterà.
“Anche perchè se un domani non avrai più la possibilità economica per permetterti
certi giocatori, potrai comunque contare su delle fondamenta solide - aggiunge il
neopresidente - I ragazzi credono nel progetto? Dobbiamo
dire che sono molto attaccati alla maglia e sono molto attaccati al progetto
del Monferrato. Noi glielo spieghiamo, loro ci tengono, e tutta l’attività
viene fatta in funzione di mantenere nelle nostre zone un rugby il più
professionale possibile”.
Ed è anche in quest’ottica che il Monferrato Rugby ha rafforzato
l’offerta tecnica ai propri tesserati juniores inserendo la figura di Claudio Franchi dedicata
alla crescita ed allo sviluppo dei giovani affinchè abbiano l’opportunità di
crescere e di giocare ad un livello più alto nell’immediato futuro attraverso
lo strumento di una vera e propria accademia.
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