lunedì 2 luglio 2018


BELLUNO, Capoluogo di Provincia con 35.700 abitanti, sorge in posizione strategica e in parte il suo territorio è inserito nel Parco Nazionale delle Dolomiti bellunesi, ed alla confluenza del torrente Ardo e del fiume Piave. L'attività agonistica del club gialloblù del rugby la sviluppa nella frazione di Safforze sui campi in erba limitrofi alla famosa Villa  Montalban, e RUGBYTOTALE  seguirà metodicamente risultati e news dello stesso. La stagione 2017/2018, appena conclusa, ha visto il Belluno raggiungere un importante secondo posto in Serie C1 nella fase promozione, vinta da Venjulia Trieste. (RUGBYTOTALE)


L’Associazione Sportiva Rugby Belluno, inizia la propria attività nel 1969-70 partecipando al campionato nazionale di Serie D. I benemeriti del Rugby Belluno, oltre al fondatore dell’attività Prof. Oscar Fabrizi, sono i sig. Bortoluzzi Celeste, Giacon Piergiorgio, Da Rif Gianfranco, Leonardi Mario, Veronese Ezio, Roldo Paolo.
L’attività si concretizza in una sola squadra successivamente nel 1975 inizia l’attività giovanile con le formazioni Under 11-13-15 e nel 1980 l’attività delle squadre Under 17 e Under 19. Nel 1984 viene costituita una sezione del Rugby Belluno in Alpago relativamente alle formazioni giovanili il cui responsabile è Piazza Sante.
Il record di squadre iscritte al campionato è stato raggiunto nella stagione sportiva 1991-92 con le squadre: Senior, Under 23, Under 19, Under 17, n°2 Under 15, n°2 Under 13, n°2 Under 11 ed una squadra Femminile in Alpago.
Attualmente la prima squadra milita nella Serie C ed i tesserati iscritti sono circa 180 e vanno dalle formazioni Under 6 ai Senior; la società cura in modo particolare il settore giovanile con attività di promozione come raduni pre-campionato al mare, doposcuola, organizzazione tornei, ecc. La società risulta tra le prime a livello Nazionale per numero di squadre.
(una immagine dal test di Trieste fra Venjulia e Belluno)

La famiglia Fulcis fece costruire la villa di Safforze nella prima metà del XVII secolo per celebrare la ricchezza della propria casata e le glorie militari che le valsero il cavalierato di Malta.
La villa sorge su una spianata ai piedi del monte Serva, in posizione elevata. La si raggiunge dopo un lungo viale d’accesso che porta direttamente davanti alla villa. Il complesso degli edifici presenta una pianta a forma di “Z”. Le tre parti che la compongono sono la villa vera e propria a tre piani e due corpi più bassi sul retro. All’estremità di sinistra si innesta perpendicolarmente una prima ala. All’estremità di questa, a sua volta, si inserisce una seconda ala che volge verso sinistra e termina con una cappella.
(la famosa Villa Fulcis Montalban)
La villa ha una grande facciata che aggetta rispetto alle ali laterali. Presenta al centro, al piano terra, un portico a cinque arcate a tutto sesto con dodici colonne tuscaniche binate. Ogni arcata è rimarcata da una cornice dipinta. All’interno del porticato sono riprodotte sui muri, con un bel gioco di prospettiva, le arcate e le colonne esterne. Ad ogni lato del portico vi sono due finestre basse.
Al primo piano tre porte finestre ad arco, chiuse da un’elaborata balaustra, sono in corrispondenza dell’arco centrale del porticato. A ciascun lato, quattro grandi finestre ad arco con cornici di pietra. Due fasci orizzontali sottolineano i davanzali e l’imposta degli archi, per concludersi nel finto bugnato agli angoli dell’edificio.
Il secondo piano è illuminato da piccole finestre quadrate (tre raggruppate al centro e quattro per ogni lato), chiuse sopra e sotto da due bande dipinte.
(Gli Under 16 del Belluno, qui insieme ai pari età gallesi del Brecon Rugby, gemellati con il club veneto)
Al centro del tetto un festigio con timpano si apre in tre finestre ad arco, arricchite da un motivo minuto a mensoline, che si interrompe all’altezza del timpano. Dal tetto salgono due camini. Le loro pareti esterne sono in cotto lavorato a dente di sega, che le fa somigliare a scacchiere e che si trovano solo in questa zona del bellunese.
Sulla facciata sono dipinti due grandi stemmi in cui è riprodotta l’aquila ad ali spiegate dei Fulcis con la stella dei Cavalieri di Malta, che artiglia un nemico. Intorno trofei militari, cannoni e bandiere. Ognuno dei due stemmi ha sotto una meridiana.
L’interno, un tempo particolarmente ricco ed affrescato, fu gravemente danneggiato durante la prima guerra mondiale e poi trasformato per essere utilizzato come struttura pubblica.
La villa ha ospitato il maresciallo Massena nel 1799, il vicerè Eugenio Napoleone nel 1809, Vittorio Emanuele III ed Elena di Savoia nel 1903. 
Istituto Regionale per le Ville Venete (1998), Ville Venete – Itinerari fra Veneto e Friuli, Venezia, Marsilio Editori


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