"Il nostro
stellone ci ha protetto ancora una volta, e il nostro trofeo del pesto è
stato un successo – dice FABIO TEMPORINI, dirigente tecnico delle Province
dell’Ovest - io però sono convinto,
come dicono tanti proverbi, che senza una buona preparazione e un'infinita
voglia di fare le cose possano riuscire bene. In questi anni ho avuto la
possibilità di girare un pò sui vari campi e partecipare a diversi tornei e
devo dire in tutta onesta’ che dalle altre parti è sicuramente più facile,
ciò nonostante noi riusciamo ad avere gli stessi risultati (se non migliori
degli altri) e quindi bravi a tutti.
Tanti genitori ad aiutare e finalmente
qualche sorriso hanno fatto si che la giornata di ieri sia stata veramente
bella, le due cucine hanno funzionato alla perfezione garantendo ai nostri
ospiti un servizio impeccabile tanto che, non abbiamo avanzato praticamente
nulla. Il terzo tempo per i ragazzi, non è più un problema anche grazie
alla disponibilità dei locali di Sergio riusciamo ad avere un - ciclo produttivo
- veramente notevole; per
puntualizzare domenica scorsa in un ora e mezza abbiamo servito circa 200
persone tra ragazzi ed educatori.
Anche sul campo poi abbiamo sicuramente
alzato il tasso tecnico con 4-5 squadre di buon livello di categoria e con
i nostri Orsi che nonostante l'evidente stazza fisica inferiore lottando si
sono costruiti uno spazio nella finale per i primi tre posti. Che dire per
concludere le potenzialità ci sono in tutti i reparti della nostra società
quindi entusiasmo disponibilità e via andiamo avanti.”
Tutto O.K.,
quindi, per il club guidato dai Massimo Poggio, Paolo Barchi, Paolo
Ricchebono, Roberto Regestro & C. e Fabio Temporini che sicuramente ha
garantito presenza sul campo e nelle retrovie, sempre a disposizione di
atleti, genitori, accompagnatori etc. etc. Un gradito ritorno, come
Commissario di campo, per Luca Ravasi, reduce da un incredibile incidente
in modo subito ai primi di agosto.
(Nella foto ENRICO BOLLA)
Intanto, ancora una volta, la scuola di
rugby dello Junior Asti ha dimostrato di meritare un posto di privilegio
nel Top del Minirugby prevalendo nuovamente al Trofeo del Pesto. Ovviamente
soddisfatti i due allenatori/accompagnatori del gruppo dei – tuttoneri – in
primis ENRICO BOLLA: “ Non ho mai giocato a rugby, provengo da Alba, e mi
sono aggregato all’Asti che punta ad impostare questi ragazzi per il buon
rugby, e non solo sul piano del gioco. La Società ci permette di lavorare a
modo, ci fornisce tutto il materiale per poter lavorare bene, c’è poi la
direzione tecnica di Chris De Meyer che ci concede un’aiuto enorme,
professionale e concreto, e sempree presente ad ogni allenamento, e’ un
vero punto di riferimento.”
(Francesco Poggio con gli U12 delle Province dell'Ovest)
Anche le Province
dell’Ovest, presenti con due formazioni Under 12, non hanno certo
demeritato, e tra i tecnici piu’ vicini alle formazioni degli Orsi si è
impegnato il giovane FRANCESCO POGGIO, già rugbista del CFFS
Cogoleto&Province dell’Ovest: “ Sono uno degli allenatori di queste
formazioni, dietro esiste un team numeroso e qualificato. Personalmente ho
preferito agonisticamente parlando non dare problemi all’impegno che
prevede una squadra quindi adesso mi limito a insegnare quello che ho
imparato durante questi anni dedicandomi ad altri sport individuali, come
il Grappling. I ragazzi dell’U12 delle Province si allenano due volte la
settimana al campo Branega di Prà, è sicuramente un impegno pero’ ritengo
ne valga la pena per poter insegnare a questi giovani e soprattutto quei
valori di questo sport che da un po’ di tempo si stanno perdendo. Prima li
curiamo come piccoli atleti poi si guarda l’aspetto etico del rugby.”
(Fabio Gariglio mentre istruisce i - pulcini - del CUS Torino)
Piemontesi in
prima fila, comunque, al Trofeo del Pesto in quanto l’Asti ha prevalso in
graduatoria al primo posto, mentre il CUS Torino è giunto secondo. In
panchina a guidare i n”pulcini” subalpini c’era un giovane allenatore,
entusiasta della prova fornita dagli stessi.
FABIO GARIGLIO “
Qui a Prà ho potuto riscontrare buon gioco, organizzazione e tanta
sportività da parte di tutti. Sicuramente è molto importante in questo
sport conservare rispetto per l’avversario, giusti gli arbitraggi a turni
da parte di nois stessi allenatori, insomma c’è proprio un bell’ambiente.
Sono soddisfatto di questo impegno, ci sono giunto dopo aver praticato
rugby nelle giovanili del CUS Torino, poi ho seguito il corso per allenatore,
e debbo confermare che l’idea di intraprendere questo cammino è derivato
dai sani princìpi che trapelano da questo sport. Formare un buon giocatore
di rugby vuol dire formare anche una buona persona anche fuori dal campo da
gioco.”
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