sabato 23 agosto 2025

RUGBY SERIE A ELITE/VOGLIA DI VINCERE E CONCRETEZZA PER LE FIAMME ORO : L'INTERVISTA A COACH DANIELE FORCUCCI

                                FIAMME ORO RUGBY ROMA

Dare il massimo, con professionalità, passione e dedizione: sono i valori che nello sport – e nella vita – fanno davvero la differenza. Ne è convinto Daniele Forcuccipronto ad affrontare la sua seconda stagione da head coach delle Fiamme Oro Rugby. Poliziotto e tecnico dei cremisi, vive con orgoglio questo doppio ruolo, frutto di sacrifici e traguardi raggiunti nel mondo ovale. Crescita, rispetto dei principi, valorizzazione del settore giovanile e ambizioni importanti sono al centro della sua agenda. Su questi temi il coach ha offerto la sua riflessione.









 

(Il gruppo di atleti delle Fiamme Oro al ritiro estivo di Moena)

Ci sono momenti destinati a restare impressi. Per Daniele Forcucci, la nomina a head coach delle Fiamme Oro, poco più di un anno fa, è stata un vortice di emozioni. 

«Nel momento in cui ho ricevuto la notizia dal Vicepresidente, Tommaso Niglio, ho provato un mix di euforia, gratificazione e senso di responsabilità. Se devo scegliere un momento da ricordare della scorsa stagione, dico la prima vittoria in campionato. È stata conquistata su un campo difficile, in trasferta a Mogliano. Fino a quel momento la squadra aveva collezionato due sconfitte e senza mettere a segno mete: eravamo tutti sotto pressione. C’è stata la dimostrazione di un gruppo e di uno staff unito. Con quel successo abbiamo iniziato ad acquisire la consapevolezza nei nostri mezzi, comprendendo che potevamo giocarcela con tutti».



(In foto Daniele Forcucci)


L’importanza del ritiro e della preseason, nello sport moderno, assumono un peso notevole 

«Si tratta del momento fisicamente più duro, ma anche di quello più bello a livello di gruppo. In attesa dell’avvio del campionato, ci siamo goduti totalmente due settimane di rugby in un ambiente speciale e ideale per la preparazione. Stiamo lavorando dal punto di vista fisico, mentale e sociale. Abbiamo trascorso insieme le giornate e questo è funzionale per consolidarci e fare squadra, coinvolgendo anche i giovani. Tecnicamente stiamo gettando le basi dei nostri principi di gioco, con varie soluzioni da provare, adattandole e mettendole in pratica durante le amichevoli. Così facendo potremo arrivare all’inizio del campionato con le idee chiare, comprendendo a tutti gli effetti quali siano i nostri punti di forza per poi impostare il sistema di gioco»

Giovani, formazione e crescita 

«Uno degli obiettivi centrali della società è la crescita dei ragazzi del Settore giovanile. La nascita della squadra Cadetta, la Nea Ostia Cremisi – frutto della collaborazione tra Fiamme Oro e Nea Ostia Rugby – dimostra quanto la dirigenza creda nella valorizzazione dei giovani. Dare continuità a chi esce dal vivaio, permettendogli di crescere e magari un giorno approdare in Prima Squadra, è fondamentale. Molti giocatori e membri dello staff seniores lavorano anche con i nostri giovani: un segnale forte di appartenenza, che si è visto chiaramente nella Finale di Coppa Italia a Rovigo, quando 300 ragazzi del vivaio ci hanno sostenuto per tutti gli 80 minuti al 'Battaglini'. Questo, per me, è il significato di ‘famiglia’».

Un legame indissolubile, un percorso che continua con determinazione 

«Ho vestito molteplici vesti con i cremisi: giocatore, allenatore del Settore giovanile, assistant coach della Prima Squadra e ora capo allenatore. Per me è sempre stato un grande orgoglio e un’importante responsabilità, che ti insegna ad essere un esempio per tutti i sportivi, dentro e fuori dal campo. Non rappresenti solo una squadra di rugby, ma la Polizia di Stato»

Unità e ambizione, atteggiamento e gioco intraprendenti 

«Sarà un campionato equilibrato e competitivo, con almeno sei squadre in corsa per i play-off. Tra Coppa Italia e campionato, da settembre a dicembre giocheremo senza sosta: per questo sarà fondamentale arrivare pronti e gestire al meglio i giocatori a disposizione. La scorsa stagione ci ha dato consapevolezza dei nostri punti di forza e ora vogliamo dare continuità al lavoro, con ambizione ma senza perdere umiltà. La nostra mentalità dev’essere chiara: proporre un gioco efficace e corretto, creare e concretizzare le occasioni, mantenere costante pressione sull’avversario, con velocità nei punti d’incontro, movimento senza palla e un turnover ottimizzato, che resta una delle nostre armi preferite. Dobbiamo invece crescere in esperienza e nella gestione dei momenti delicati: gli ultimi minuti della finale di Coppa Italia lo hanno dimostrato. Serve la capacità di leggere lo scenario e capire che non sempre possiamo imporre il nostro gioco». 

Concretezza e voglia di tornare a vincere 

«Non mi piace sognare, preferisco piuttosto fissare degli obiettivi, perché questi sono raggiungibili. Vogliamo tornare a vincere e arrivare ai playoff, anche perché l’ultimo trofeo alzato risale al 2014 (il Trofeo Eccellenza a Rovigo, ndr.), quando ero ancora un giocatore. Un altro obiettivo comune è poter vedere un giocatore, formato nel Settore giovanile delle Fiamme Oro, conquistare e vestire la maglia della Nazionale maggiore. Discorso analogo anche per quanto riguarda i membri dello staff. Mi piacerebbe che le Fiamme Oro diventassero a tutti gli effetti un punto di riferimento per tutto il movimento».

Conclusioni, consigli e ringraziamenti 

«Tre consigli ai ragazzi: appassionatevi, perché la passione è il primo requisito per un giocatore di rugby; impegnatevi, al 100%, sempre senza sentirsi mai appagati e credendo sempre di poter raggiungere gli obiettivi fissati; divertitevi e godetevi questi momenti, perché ve li ricorderete per sempre».

Una squadra che allena una squadra

«Sono grato a chi ha creduto in me dandomi l’opportunità di ricoprire questo ruolo, ma un ringraziamento va anche al mio staff, in quanto oltre a svolgere bene il proprio lavoro, mi aiuta e supporta: insieme abbiamo dimostrato di essere una squadra che allena un’altra squadra, lavorando con impegno e coerenza, riuscendo a trasmettere fiducia ai giocatori, che è la cosa più importante»

Matteo Corona – Ufficio Stampa Fiamme Oro Rugby

Cristiano Morabito

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