giovedì 6 febbraio 2025

RUGBY SERIE A2/ Piacenza lascia sconfitto il "Mario Giuriati" del CUS Milano.


Finale amaro per Piacenza Rugby: il Cus Milano non concede il bis

Serie A – Piacenza Rugby cede al Giuriati e non riesce a bissare il successo dell’andata.

CUS Milano – Piacenza Rugby 36-26

CUS Milano: Tarantola (27’st Colombo), Randazzo, Cederna, Colli, Oleari (28’st Zaninati), Borzone (5’st Borgonovo), Morandino, Alagna, Toscano, Galazzi (20’st Vitale), Tevdoraze, Mantovani, Nucci (12’st Parisi), Perini (18’st Reina), De Vita (25’st Cusimando). All: Boggioni

Piacenza Rugby: Cisint, Roda T. (5’st De La Mare), Misseroni (30’st Roda L.), Beghi, Bertorello, Biffi, Bacciocchi (1’st Negrello), Cornelli, Marazzi, Macala, Bonatti (20’st Dene), Lekic, Codazzi (11’st Greco), Bertelli (20’st Alberti M.), Dapaah (20’st Baccalini). All: Forte, Berzieri, Pagani

Arbitro: Andrea Costa di Genova
Marcatori: 3’cp Biffi (0-3); 8’mt Colli tr Tarantola (7-3); 11’ mt tr Biffi (7-10); 14’ cp Tarantola (10- 14); 18’ cp Biffi (10-13); 32’ cp Biffi (10-16); 38’ mt Morandino tr Tarantola (17-16); secondo tempo: 20’ mt Marazzi tr Biffi (17-23); 25’ mt Randazzo tr Tarantola (24-23); 28’ cp Biffi (24-26); 31’ mt Colombo tr Cederna (31-26); 38’ mt Vitale (36-26).

Lo storico campo da rugby Giuriati di Milano, ora sede del CUS Milano, accoglie per la seconda giornata del girone di ritorno il Piacenza Rugby. Giornata primaverile, ma affluenza del pubblico piuttosto modesta e in buona parte proveniente dall’Emilia a sostenere i propri beniamini. Il terreno di gioco è indegno per la serie A, con un manto erboso in pessime condizioni, molto fangoso e con le linee di demarcazione praticamente invisibili. L’ accoglienza riservata agli ospiti non è stata certo una delle migliori essendo chiuso anche l’unico punto di ristoro.

Le due squadre si affrontano a viso aperto e la prima a muovere il tabellone è stata il Piacenza grazie a un calcio piazzato ben trasformato da Biffi. Appare subito evidente la caratteristica che sarà il leitmotiv di tutta la partita: lombardi più veloci e organizzati con i 3⁄4, emiliani più potenti fisicamente con il reparto degli avanti. In veloce sequenza entrambe le squadre vanno a marcare sotto i pali, ma la modalità è differente. Milano buca facilmente la difesa piacentina, mentre il Piacenza arriva a destinazione grazie a una devastante azione di Macala, che di potenza riesce a fare 60 metri vincendo diversi tentativi di placcaggio. Altri due calci piazzati portano il Piacenza avanti 10-16 e Macala si segnala ancora come una spina nel fianco della difesa avversaria. 








A tempo scaduto dormita colossale emiliana che consente al mediano di mischia dei lombardi di andare a segnare dopo aver fortunosamente raccolto l’ovale uscito di una mischia dominata dagli ospiti. Scorrono i minuti e gli avanti biancorossi diventano sempre più dominanti, ma la linea arretrata è in forte difficoltà. Non riesce ad organizzarsi nelle fasi di attacco e risulta troppo facilmente perforabile in difesa. È lampante la maggior velocità di organizzazione di Milano, che cerca sempre di giocare ogni calcio al suo favore creando non pochi grattacapi al Piacenza sempre in ritardo nel riposizionarsi. A metà della seconda frazione di gioco, un potente avanzamento da touche riesce a portare in meta il pacchetto di mischia piacentino con trasformazione di Biffi. Di nuovo i 3⁄4 lombardi giungono a destinazione e subito dopo il Piacenza accorcia la distanza con un calcio. Mancano 10 minuti al termine della gara, fino ad ora proseguita punto a punto, e due ingenuità del Piacenza consentono a Milano di marcare altre due mete, di cui una trasformata. In positivo la prova del pacchetto di mischia, con Lekic colossale che riesce a portare avanti un numero incredibile di palloni e Cornelli sempre punto di riferimento in ogni zona del campo. Anche nella rimessa laterale si sono visti grandi miglioramenti che hanno garantito un buon numero di palloni da giocare. Le mischie chiuse sono diventate, col passare dei minuti, sempre più controllate dalla formazione di coach Forte.
Il cuore biancorosso più generoso che mai ha provato fino la fine a non cedere di fronte agli attacchi avversari. Un plauso ai nostri ragazzi anche se da oggi avranno da imparare: manca qualche “malizia” e la necessità di un migliore livello di attenzione e velocità di esecuzione, quel gradino che permette di competere per le zone alte della classifica.

(Paolo Fernandi)

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