Al termine della partita con l’ostica Reggina, all’uscita dal Luigi Ferraris si sono sviluppati festosi quanto rumorosi caroselli con le auto. Bene, un poco di allegria ci vuole, ma la promozione in Serie A per il Genoa non è certo ancora sicura.
(Record di spettatori al Luigi Ferraris con piu' di 30.000 appassionati)
Al termine del Campionato di Serie B mancano ancora ben sette giornate di gare e i rossoblu dovranno affrontare nell’ordine Como, fuori casa, Perugia a Marassi, poi due insidiosissime trasferte con Cittadella e Sud Tirol a Bolzano, di seguito l’Ascoli a Genova, poi in casa dell’attuale capolista Frosinone, ed infine test probabilmente decisivo a Marassi con il Bari. L’attuale secondo posto in classifica conforta ovviamente, ed i presupposti per una promozione ci sono eccome, e considerando che la squadra vista ieri sera con un avversario di tutto rispetto come la squadra calabrese, ha saputo alla distanza farsi valere, ma non bisogna dare tutto per scontato. Con la Reggina ieri sera non era facile giocare in quanto la squadra ospite era venuta a Genova per fare risultato, da troppo tempo i granata avevano perso quello smalto che ad inizio di Campionato sembrava poter ampiamente ambire ai primissimi posti. Simone Inzaghi aveva costruita una rete difensiva ad hoc, e solo un vero eurogol di Massimo Coda ha sbloccato il risultato. Sia chiaro comunque che il Genoa ha meritato l’affermazione che ha dimostrato di meritare soprattutto per la carica agonistica che nella prima parte del campionato sembraca svanita nel nulla.
Certo che gran merito è da assegnare al mister Gilardino che ha ridato alla squadra oltre che ad una nuova impostazione tecnica, una carica morale non indifferente. L’esacerbato ostruzionismo della Reggina alla fine a loro è costato una lunga serie di cartellini gialli, e forse anche qualche rosso lo meritavano anche, ma da questa serata sono emerse le costruttive prove del portiere Martinez, le infilzanti azioni di Gudmundson e la prova di Coda. Tutta la squadra, trascorso un primo tempo alquanto nebuloso, forse dedicato allo studio dell’avversario, è stato nel secondo tempo che è ucito il carattere del gruppo, e la buona predisposizione al controllo del gioco a centrocampo ed in fase difensiva. Si sono distinti anche se entrato solo nel secondo tempo il ghanese Caleb Ekuban, una vera “spina” nel fianco per i calabresi, il solito ordinatissimo Strotman, Vogliacco e Dragusin, meno invece Sturaro, espulso nel convulso finale, conseguenza di un arbitraggio a dir poco irritante. Della Reggina meglio non dire nulla! (rr)
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